I nostri giudizi sul Cagliari che ha vinto al Renato Curi di Perugia nell’anticipo della 36ª giornata di Serie B.
Radunovic 6,5: nel primo tempo, al netto di una certa tendenza a rimanere sulle sue, a preoccupare sono più petardi e fumogeni dei tifosi di casa che gli avversari in campo. Stesso canovaccio nella ripresa, quando però Olivieri almeno prova a sorprenderlo e risponde presente e così sul tiro centrale di Ekong.
Goldaniga 6,5: contro un attacco che definire con le polveri bagnate sarebbe un eufemismo, lui resta lì tranquillo a buttare qualche goccia d’acqua in più per spegnere anche le piccole scintille casuali. Rientro dal primo positivo.
Deiola 6,5: tiene bene la difesa, gioca spesso d’anticipo e solo una volta eccede nella confidenza regalando una punizione pericolosa al Perugia. Si conferma elemento importante anche nel nuovo ruolo di leader della retroguardia a tre.
Altare 6,5: dal suo lato, nel primo tempo, arrivano le poche folate degli avversari. Deve alternarsi tra la copertura della sua zona e le scalate su Casasola, svolge bene entrambi i compiti. Ammonizione ingenua, salterà il Palermo.
Zappa 6,5: dalla sua parte c’è l’unico avversario che sembra avere una marcia in più, quel Lisi che ogni tanto prova a dargli fastidio. Risponde da par suo, con la solidità ritrovata e con lo zampino – senza zampata – sul gol del raddoppio firmato Azzi.
Nández SV: la sua gara dura diciotto minuti prima di alzare bandiera bianca per un problema al ginocchio, vera unica notizia negativa della serata del Curi. Fiato sospeso.
Dal 18′ Kourfalidis 6,5 non entra benissimo in partita sbagliando alcune decisioni e alcuni appoggi. Così decide di limitarsi alla semplicità, ritrovandosi e dando sostanza a una mediana senza troppi patemi da vivere. Impreziosisce una prestazione sufficiente con il gol, bravo a inserirsi e ancora di più nella conclusione secca e potente.
Makoumbou 7,5: vince tutti i contrasti lì in mezzo al campo, pulisce palloni e dirige il traffico, apre i tentacoli senza lasciare niente a nessuno. Sembra giocare al piccolo trotto, ma è un’illusione ottica. Un trucco nel quale cadono tutti gli avversari, pallone c’è pallone non c’è e via con la ripartenza. In una parola: dominante.
Azzi 7: un tempo c’era il gol alla Del Piero, ora si può dire che esiste il gol alla Azzi. Ovvero, rientrare sul destro dalla corsia mancina, armare un cross tagliato verso il secondo palo, battere il portiere grazie alla confusione del pallone a effetto. Una volta il vento, oggi Zappa, il brasiliano si ripete e mette la cerniera alla borsa da tre punti del Curi. Il resto è la solita corsa dritto per dritto e una buona gara sul pericolo Casasola.
Dal 74′ Barreca 6,5: in una gara ormai senza tanto senso resta sul pezzo provando a dare brio. Ci riesce creando i presupposti del quinto gol, buon ingresso.
Mancosu 9: vedi la formazione e ti chiedi perché rischiarlo con i playoff alle porte. Bastano due minuti due per avere una risposta, la sua tecnica combinata a un’intelligenza tattica superiore è il calcio nella sua essenza. Colpi di tacco, aperture, imbucate, ogni pallone passa dai suoi piedi e diventa arte pura. Tutto qui? Nemmeno per sogno, perché all’improvviso tira fuori dal cilindro un destro chirurgico, leggero, vellutato che si infila alle spalle di Gori. Normale, per lui, non fosse che calcia da 50 metri, appena dentro la propria metà campo. Inutile aggiungere altro alla poesia della sua prestazione.
Dal 66′ Viola 6: gioca sul velluto, passo lento e tecnica le sue armi. Qualche spunto, tante corsette sulla trequarti. Un rientro che può far comodo per i playoff.
Prelec 6,5: lotta e sbatte, prova anche finalmente il tiro ma il palo gli toglie la soddisfazione del primo gol. Ottimo il lavoro tra le linee, gli manca come sempre la finalizzazione anche perché il compagno di reparto lo ignora spesso e volentieri. L’assist per Kourfalidis ne certifica il ruolo più da appoggio che da bomber, comunque positivo.
Dal 74′ Luvumbo 6: manca il gol del pokerissimo con una conclusione fin troppo a botta sicura, tanto da risultare fatta con sufficienza. Poi però apre l’azione del quinto gol con un appoggio pregevole, riscattandosi almeno un minimo.
Lapadula 7,5: diciottesimo e diciannovesimo centro, torna almeno per una sera capocannoniere del campionato. Zampata da numero nove qual è a sfruttare le indecisioni altrui e con freddezza punire, altro gol alla Inzaghi per il raddoppio. Tiene il peso dell’attacco, si muove tanto e bene, unico appunto un egoismo normale per una punta ma a volte eccessivo. Però deve segnare, e segna, tanto.
Ranieri 7,5: vince la partita prima del fischio d’inizio, con scelte azzeccate e un’impostazione che distrugge ogni velleità del Perugia esaltando le proprie. Deiola di nuovo al centro della difesa risponde alla grande, Prelec come appoggio a Lapadula conferma che con lui in campo il peruviano segna – e non è un caso – e infine Mancosu. Perché Sir Claudio sa bene che i giocatori di un certo tipo, anche non al 100% fanno la differenza e così è. Il 3-4-2-1 poi è la ciliegina sulla torta, compattezza, fluidità, verticalità assolute. Insomma, masterclass.
Matteo Zizola