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Le Pagelle di Napoli-Cagliari: Prati domina in mezzo, Pisacane perfetto oltre la beffa

Matteo Prati durante Napoli-Cagliari | Foto Valerio Spano
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Queste le nostre valutazioni sulla prestazione fornita dai rossoblù di Fabio Pisacane dopo l’1-0 incassato nel finale da Zambo Anguissa contro il Napoli di Antonio Conte.

Caprile 7: il gioco chiesto da Pisacane chiede personalità in costruzione anche al portiere, qualche errore diventa logica conseguenza. Con i guantoni si fa comunque trovare pronto, arrogante nelle uscite e solido nelle respinte. Torna al Maradona e lo fa con la solita attenzione e bravura certificando la prestazione con la parata bassa su Spinazzola. Può poco sul gol di Anguissa.

Zappa 6,5: spesso e volentieri si ritrova su McTominay, il mismatch fisico è evidente e il ricordo del gol scudetto con lui inerme ancora vivo. Tiene duro, tra l’altro con un’ammonizione fiscale sul groppone dal quinto minuto. Prestazione di sostanza e testa alla quale aggiunge freddezza anche nelle uscite non buttando mezzo pallone.
Dal 58′ Luvumbo 6: gara di sacrificio, entra bene e al netto di qualche scelta non perfetta davanti fa il suo e anche qualcosa in più. Una mezz’ora non frizzante se non in alcuni spunti, ma sicuramente utile.

Mina 7: Lucca non è Lukaku e si vede, non ha grossi problemi e anzi, quando necessario risolve anche quelli altrui. L’intervento su McTominay in scivolata alla mezz’ora vale quasi come un gol. Domina il cielo napoletano nella ripresa, mettendo la ciliegina su una gara perfetta. Continua, infine, la crescita in impostazione senza fronzoli e inutili perdite di tempo con la palla tra i piedi.

Luperto 6,5: ha un compito più complesso rispetto al compagno, quello di occupare il mezzo spazio amato dal Napoli per le incursioni di Politano, Di Lorenzo e Anguissa. Gestisce con la solita eleganza e acume tattico sopra la media, portando anche qualche incursione in conduzione che male non fa.

Obert 6,5: quando corre palla al piede per quasi 70 metri, e sfinito non riesce a servire Esposito, scrive il bignami della sua gara. Sacrificio senza disdegnare l’aiuto al gioco, attenzione senza perdere mai il filo del discorso. Farlo poi sul lato forte degli avversari aggiunge anche una tacca alla prestazione quasi perfetta. Quasi perché potrebbe essere più deciso nell’azione del gol, peccato.

Palestra 6,5: nemmeno il tempo di disfare le valigie e Pisacane lo butta nella mischia nella partita forse più complessa possibile. Non ha modo di farsi notare in avanti, ma la personalità appare subito evidente nella gestione del pallone e delle uscite. Senza contare che Spinazzola si vede poco o nulla. Anche da quarto non sfigura.
Dall’83’ Di Pardo SV: dovrebbe salutare, nel frattempo entra nel finale e non incide né in positivo né in negativo.

Adopo 6,5: dalle sue parti gravita De Bruyne, non un cliente semplice. Tiene bene la posizione, controlla la zona di pertinenza, si coordina con i compagni nella pressione e nella chiusura delle linee. Lavoro oscuro che restituisce una fotografia brillante della sua gara di dedizione e costanza.

Prati 7,5: domina la metà campo mettendo corpo e piedi su qualsiasi cosa passi tra il centro, il centrodestra e il centrosinistra. Presidente del consiglio, fa diventare la mediana difensiva rossoblù del Maradona un Parlamento in cui detta legge e tempi. Ogni mozione respinta, ogni intenzione di farlo cadere inutile. Prezioso anche nelle uscite al netto di alcuni eccessi figli della voglia di non buttare via nemmeno i palloni più sporchi.
Dal 65′ Gaetano 6: aggiunge tecnica e intelligenza nelle uscite giocando da mezzala per necessità. Fa quel che può e lo fa anche abbastanza bene, mangia pane non suo sacrificandosi e dando una buona mano alla causa.

Deiola 7: chiama i compagni alla battaglia, è il vero centro di gravità permanente di quella zona triangolare che il Napoli ha reso terreno di conquista con Conte in panchina. Anguissa, Di Lorenzo, perfino Politano e, come se non bastasse, raddoppi su McTominay quando serve: è ovunque, non solo corsa, ma anche tanto fosforo difensivo. Qualche errore, uno abbastanza grave, senza pagarli: tolti quelli sarebbe da 8.

Folorunsho 6,5: non dà riferimenti lavorando quasi da falso nove e facendolo con bravura e tempi giusti. Non ruba l’occhio, ma fa un lavoro enorme fisicamente e tatticamente che lo sfianca fino a renderlo poco lucido nella fase finale. Quella in cui fa qualche errore di troppo, ma quella anche che spiega il valore della sua prestazione fino a quel punto.
Dall’83’ Idrissi SV: si fa notare per la personalità nell’andare anche in zona nemica, peccato per quel pallone che passa vicino alle sue gambe e che porta una sconfitta immeritata.

Esposito 6: una settimana fa Fagioli, oggi Lobotka, se cerchi una punta ripassa in altri momenti perché troverai un marcatore del regista avversario che spegne a intermittenza la luce di gioco avversaria. Fatica e tanto, con bravura e voglia di spendere sudore in compiti non esattamente nelle sue corde.
Dal 65′ Borrelli 6: bravo nel far salire la squadra e guadagnare falli, entra con la giusta mentalità e con intelligenza che serve. Nel finale si spende anche in difesa, seppur con una certa leggerezza. Non è però il suo, quindi l’alibi c’è tutto.

Pisacane 7,5: il braccino finale nel recupero è evidente, ma vederlo sbracciarsi per chiamare una squadra meno bassa rende evidente che è linea contraria a ciò che vorrebbe. Le scelte fanno pensare a una squadra difensiva, la risposta è nella personalità di un gruppo che sì si difende, ma senza disdegnare tentativi di controllo. Coraggioso lui e coraggiosi i suoi giocatori, anche i cambi sono un inno alla voglia. L’esempio della sua impostazione è nei due minuti in cui controlla il gioco tra il 34′ e il 36′: la palla non si butta, mai, testa alta e proviamo con i nostri mezzi di fronte ai campioni d’Italia. Il risultato penalizza, ma la prestazione è più che positiva.

Matteo Zizola

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