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Le Pagelle di Napoli-Cagliari: Dossena serata no, Pavoletti non basta

Alberto Dossena durante Napoli-Cagliari | Foto Valerio Spano
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I nostri giudizi sul Cagliari sconfitto al Diego Maradona dal Napoli allenato da Walter Mazzarri: gli uomini di Ranieri perdono per 2-1, non basta la rete del momentaneo pari di Pavoletti.

Scuffet 6: non deve compiere interventi dall’alto coefficiente di difficoltà, ma è la tranquillità che garantisce alla difesa a risaltare nella serata del Maradona. Si fa notare per due uscite basse e non può nulla sui gol del Napoli. Anzi, sul primo quasi compie il miracolo. Peccato.

Nández 6,5: un quarto d’ora di assestamento tra errori nel tenere la linea e un Kvara che lo supera con una giocata, poi sale in cattedra. Più Yorkshire che León, passo corto e morso costante sull’avversario georgiano, fastidioso e perfino pronto a buttarsi verso la porta di Meret fallendo un uno contro uno che avrebbe meritato miglior sorte. Esce e sulla destra si imbarca, non un caso. Dal 68′ Zappa 5: il suo ingresso cambia in negativo le dinamiche della retroguardia. Non riesce a contenere Kvara, lasciandogli quei metri in partenza che fanno la differenza. In più sbaglia appoggi semplici, creando i presupposti per alcune transizioni pericolose del Napoli.

Goldaniga 6: sempre sul punto di cucinare una frittata, abile però a salvare se stesso con recuperi immediati. Finisce per essere lui a lottare contro Osimhen e tra reciproche scorrettezze e battaglie senza esclusione di colpi esce vincitore dalla contesa. Il nigeriano allora cerca fortuna altrove, trovandola. Peccato. Dall’80’ Lapadula SV: pochi minuti per lottare e cercare il colpaccio, non riesce nell’intento.

Dossena 5: unico errore del primo tempo la distrazione su palla inattiva – grande classico – che porta al palo colpito da Rrahmani. Dopo 45 minuti di serenità, nella ripresa va in confusione: responsabilità su entrambi i gol – leggero soprattutto sul secondo – e quel colpo di testa finale che grida vendetta. Serata non positiva.

Augello 6,5: di fronte un Politano che non è cliente facile, senza dimenticare Di Lorenzo a supporto spesso e volentieri. Tiene botta con intelligenza e mestiere, senza fronzoli e andando anche vicino al gol con un tiro da fuori. Resta attivo lungo tutta la gara, potrebbe fare meglio sul secondo gol ma non è lui il primo colpevole.

Oristanio 6,5: non è gara da frizzi e lazzi, eppure appena ne ha l’occasione ci prova comunque. Ma la sua prestazione risalta per dedizione e sacrificio, aiuto costante a Nández su Kvara e tanta corsa per chiudere luce e spazi. Prova di maturità. Dal 68′ Luvumbo 6,5: croce e delizia, un suo grande classico. Delizia per la giocata che porta al momentaneo pareggio, croce per i tentativi con poco costrutto quando ci sarebbe voluta maggiore lucidità. Insomma, Zito dà, Zito toglie.

Makoumbou 7: dubbi pochi, la sua importanza era stata chiara quando mancato contro il Sassuolo. Eppure l’occasione per ribadire il concetto non la perde affatto, tenendo alla grande in mezzo al campo e aggiungendo la verticale per Nández che mette il León davanti a Meret. Perde forse un pallone uno, pulisce e costruisce, dinoccola e strabilia. Uomo partita rossoblù.

Prati 6: a un certo punto dimostra quanto sia strano che sbagli perché tutti si stupiscono di un suo errore. Ranieri lo considera talmente tanto in fase di non possesso che appena Anguissa prova a entrare senza palla decide di dirottare il classe 2003 da quelle parti e il camerunense si spegne subito dopo. Gara da veterano, si mette il vestito da mediano e porta a casa la sufficienza.

Jankto 5,5: avrebbe sui piedi un’occasione potenziale, ma decide di appoggiare a Pavoletti. What if…dal punto di vista tattico è utile ma non troppo, spinge con il limitatore e soffre quando attaccato. Insomma, ci si aspetta di più. Dal 46′ Deiola 6: si piazza davanti alla difesa per provare a chiudere linee di passaggio e alzare la linea della fisicità. Chiude da centrale della retroguardia e fa il suo, senza infamia e senza lode.

Pavoletti 7: lotta e palloni ne vede pochissimi. Non è serata d’attacco, deve schermare Lobotka e provare a raccogliere lanci spioventi che di giocabile hanno poco. Il lavoro richiesto lo fa, certo un attaccante dovrebbe anche avere qualche occasione e infatti appena ne arriva mezza eccolo colpire. Momento magico, questa volta non porta punti ma il suo lo fa.

Petagna 5,5: sarebbe da fare copia e incolla con il compagno di reparto nei primi 45 minuti, perché in fondo motivi e prestazione sono gli stessi per entrambi. Lui si vede leggermente meno nella battaglia e decisamente meno nella gestione del pallone. Non tutta colpa sua ma tant’è. Dal 46′ Obert 6: leggero sul gol del vantaggio partenopeo ma alla fine la sua prestazione non ha chissà quali limiti. Si presenta con una conclusione fiacca, chiude con qualche sbavatura. In mezzo, tolta la ruggine, il suo lo fa

Ranieri 6,5: partita che conferma la solidità mentale di un gruppo che dimostra di sapere cosa fare e come farlo. Tatticamente perfetto fino a che fatica e infortuni non chiedono cambi che, appunto, cambiano le sorti. La squadra però c’è, la differenza è tutta nei singoli e non nel collettivo. Ancora zero punti contro le grandi, ancora rammarico e complimenti che non fanno classifica. Ma la strada è indubbiamente quella giusta.

Matteo Zizola

 

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