Queste le nostre valutazioni sulla prestazione fornita dai rossoblù di Fabio Pisacane in occasione della sfida vinta per 1-2 contro il Lecce, valida per il quarto turno di campionato. I rossoblù sbancano il Via del Mare in rimonta con la doppietta di Andrea Belotti.Â
Caprile 6,5: non ha particolari problemi e quando qualcosa o qualcuno si palesa dalle sue parti risponde presente come è solito fare. Uscite con smanacciata, respinta su Coulibaly, paratona su Luperto, varie ed eventuali. Poca roba al netto del fuoco amico, solita sicurezza.
Palestra 7,5: il futuro sarebbe suo senza se e senza ma, non fosse che il ragazzo è già pronto nel presente. Parte con qualche difficoltà nel capire Sottil, poi decide che è tempo di fare danni in territorio nemico e gioca una gara a cinque stelle. Apre la fascia mancina del Lecce come si apre una scatoletta di tonno, diventa un incubo per Gallo e assistman per il gallo, tunnel, conclusioni, scorribande. Ndaba lo controlla meglio, cala fisiologicamente alla distanza.
Mina 7: tiene posizione e linea, andando oltre il primo quarto d’ora di difficoltà , con la classica sagacia e senza dover usare maniere forti o trucchetti. Stulic non la vede mai, così gli altri che gravitano in zona colombiana. Lascia il rigore a Belotti, mettendo da parte anche l’ego per il gruppo. Insuperabile.
Luperto 5,5: come tutta la squadra o quasi va in cortocircuito sul gol del vantaggio del Lecce. Sembrerebbe il principale indiziato alla voce colpe, ma con sguardo attento semplicemente si ritrova uno contro due, sceglie testa ed esce croce. Il resto è senza grandi sofferenze, controlla e gestisce com’è solito fare, anche se rischia e non poco con una svirgolata che Caprile salva. Serata non da lui, insomma.
Obert 6,5: salvato dall’arbitro da un giallo abbastanza precoce che avrebbe meritato, dalla sua parte c’è Pierotti che a parte l’occasione del cartellino non passa. Non ha grandi spunti nella metà campo avversaria, ma con il lato destro come binario da frecciarossa lui si limita a fare da semaforo per bilanciare a sinistra. E lo fa con attenzione e senza sbavature.
Adopo 5,5: non è serata e lo si vede quando, dopo i tanti errori iniziali un po’ di tutti, non cambia granché registro nemmeno quando la squadra sale di livello. Tante scelte errate, tante corse a vuoto, tanti sbagli tecnici. Le difficoltà vengono compensate quasi totalmente da un lavoro senza sosta per coprire Palestra, aspetto che non può non essere considerato ma che non basta per la sufficienza.
Dal 73′ Zappa 6: entra con l’idea di mettere più sicurezza e meno eccessi sulla corsia, porta a casa il compito senza infamia e senza lode.
Prati 6,5: prova a rispondere alle parole di Pisacane con alcune verticalizzazioni di prima e alzando il proprio baricentro. Ci riesce in parte, mantenendo fermo il tanto lavoro sporco davanti alla difesa, equilibratore totale che difficilmente va in difficoltà . Manca lo spunto che fa strabuzzare gli occhi, ma nel complesso non male.
Dal 60′ Gaetano 6: ingresso positivo pur senza grandi fiammate, porta equilibrio e lavoro tra le linee che aiutano a raccogliere i tre punti prima e a portarli a casa poi.
Deiola 7: distratto in occasione del gol del Lecce in apertura – non aiuta a dovere Luperto negli accoppiamenti – per il resto mette la solita corsa andando anche vicino al gol in una delle diverse volte in cui si presenta nell’area nemica. Pistone che va su e giù, dimostra ancora una volta di essere solido, ma non solo, perché aggiunge anche alcune giocate che non passano inosservate (leggasi trivela per Belotti).
Dall’87’ Mazzitelli 6: ingresso per mettere esperienza e controllo, fa quello che è chiamato a fare recuperando in due situazioni pericolose.
Folorunsho 6,5: un uomo chiamato abnegazione, duttilità al servizio del gruppo. La sua fisicità è fondamentale, il suo spendersi per la causa da mostrare a chi vuole insegnare come mettere il noi davanti all’io. Interno che gioca di fatto esterno, copre e spinge, magari sbaglia alcuni dettagli ma alla fine nelle azioni che contano c’è quasi sempre lui. Come sul gol del pareggio, taglio in conduzione e servizio a Palestra con i tempi perfetti. Si vede e, soprattutto, si sente.
Esposito 7: sinonimo di calcio, perché è vero che un attaccante dovrebbe portare gol – due pali che dicono sfortuna – ma lui gioca più da regista offensivo a tutta trequarti, di posizione e di fisico, di classe e di intelligenza. Pesante anche il suo apporto in non possesso, ma sono i tanti palloni che devono passare da lui per far nascere occasioni che valgono e pesano.
Dal 60′ Felici 7: entra come se Lecce fosse la prosecuzione della gara con il Parma. Piglio giusto, scelte corrette, decisivo per portare i tre punti in Sardegna nell’azione del rigore. E non solo, perché si spende anche in copertura quando serve e quando conta. Crescita evidente nella testa.
Belotti 7,5: in verità , ti dico, il gallo canta ancora. Due volte, una da pochi metri e l’altra dal dischetto, ma è una doppietta che rinvigorisce il fuoco della rinascita, che significa che c’è ancora. Ok, i gol sono tutto per una punta, ma per chi osserva a risaltare non è solo la doppia, ma soprattutto la voglia. Ha vigore, ha passione, ha intelligenza. Gioca insomma una gara di sostanza e qualità , con le reti che sono una ciliegina su una torta già saporita. E se il gallo canterà ancora…
Dal 73′ Semih 6: più di spada che di fioretto, più di fisico che di tecnica. Quando pianta le sue gambe con la forza dei muscoli imponenti è complesso spostarlo e togliergli palla, si vede ogni volta che deve proteggere e far salire. Certo, manca ancora brillantezza, ma l’ingresso è positivo.
Pisacane 7,5: l’approccio è di quelli che fanno venire brutti pensieri, memorie del passato fatto di fragilità e testa tra le nuvole. Ma ci vuole poco, una ventina di minuti, perché il suo Cagliari marchiato dalla sua firma indelebile prenda possesso del Via del Mare e della partita. Trame pulite, rischi pur di giocare a pallone, voglia di andare a colpire senza però lasciarsi colpire. Alla fine oltre ai punti è arrivata anche la prestazione, partendo sotto, contro un Lecce in chiara difficoltà , ma con il negativo altrui sfruttato e fatto emergere dal proprio positivo. Sette punti in quattro gare, ma soprattutto una struttura di gioco che prende sempre più forma e piace, piace non poco. Testa bassa, ma con il sorriso.
Matteo Zizola














