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Le Pagelle di Genoa-Cagliari: Piccoli la riprende, Makoumbou cambio decisivo

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I nostri giudizi sul Cagliari che ha pareggiato al Ferraris contro il Genoa per 2-2 nella 13ª giornata della Serie A.

Sherri 6: conferma le stesse identiche impressioni lasciate all’esordio contro il Milan, anche se oggi non ha colpe specifiche sui gol. Bene con i piedi, freddo e senza buttare il pallone, sensazione d’insicurezza nelle palle vaganti, pur se con qualche miglioramento. Nel complesso sufficiente con una parata non semplice su Pinamonti e altri da ordinaria amministrazione.

Zappa 6,5: attento sia in copertura che quando deve rompere la linea per seguire Miretti, oltre alla buona predisposizione alla fase offensiva. È suo il cross che porta all’occasione di testa di Piccoli, sono suoi tanti palloni in costruzione. Insomma, prestazione pienamente sufficiente nonostante il pomeriggio complesso della squadra.

Mina 6: si arrabbia con Adopo per la solita tendenza all’osservazione degli eventi da parte dei centrocampisti, come ad esempio in occasione del pareggio quando il colombiano sbaglia su Pinamonti ed è solo il principale attore di una frittata collettiva. Soffre a tratti, sbroglia alcune matasse, è protagonista sul rigore del vantaggio e in generale resta a galla.

Luperto 5: meno solido del solito, fa fatica sulle incursioni di Thorsby ed è anche lui in parte colpevole sul gol dell’1-1. A questo si aggiunge la caduta in occasione del 2-1 firmato Miretti, con uno scivolone che apre le porte all’incursione sempre di Thorsby e al gol di Miretti.

Augello 5: nel derby personale da ex doriano non riesce a entrare in partita e non si ricordano episodi positivi con il suo nome, anzi. Soffre tantissimo la velocità di Zanoli, dalla sua parte le maggiori difficoltà della squadra, a questo aggiunge un’imprecisione sui cross che non trovano mai destinatari, o troppo lunghi o molto più spesso troppo bassi e corti. Prestazione sottotono.
Dal 64′ Obert 6: entra molto bene in campo e dal suo ingresso il Genoa, già in difficoltà fisica, perde verve ed efficacia sulla sua fascia. Rispetto ad Augello il miglioramento è netto, bravo nella concentrazione fin da subito.

Marin 5,5: ha il merito di portare il vantaggio la squadra con freddezza dagli undici metri, ma per il resto lo si vede poco o nulla e fa una fatica enorme in mezzo al campo. Non riesce a contenere né Thorsby né Frendrup né Badelj, non riesce nemmeno a essere efficace in costruzione, perde anche un pallone pericoloso che porta all’occasione di Zanoli. Certo, c’è il gol, c’è il pallone per Gaetano che grida vendetta, ma ci sono anche tanti, troppi duelli persi contro chiunque.
Dal 68′ Makoumbou 6,5: il suo ingresso cambia le dinamiche del centrocampo, il possesso è migliore e nel non possesso tutti sfruttano la sua freschezza. Recuperi difensivi, calma nel far girare il pallone, praticamente zero errori. Questo Cagliari non può farne a meno, lo dimostra di nuovo anche da subentrante.

Adopo 5,5: come il compagno in fase di possesso, con qualche spunto in più interessante che però resta fine a se stesso. Aggiunge distrazioni in marcatura, quando anche sul gol del pareggio osserva senza curarsi di Frendrup l’azione dentro l’area di rigore. Passo indietro.
Dal 76′ Deiola 6: mette la solita fisicità e grinta nel momento del maggiore sforzo per raggiungere il pareggio, sbaglia qualcosina con la palla però nel complesso è efficace e utile.

Zortea 5: poca roba nonostante ci provi più di altri, ma manca lo spunto e sulla sua fascia non ripete la prestazione contro il Milan. Anzi, è lontanissimo da standard che sembravano finalmente trovati, con una gara che lo vede uscire senza che abbia lasciato il segno.
Dal 64′ Pavoletti 6: entra e di testa esegue una girata delle sue, ma Leali è attento. Aggiunge peso a un reparto che con il solo Piccoli faticava, risulta decisivo solo con la sua presenza.

Gaetano 5: fantasma per 45 minuti, all’improvviso si accende e impegna Leali proprio nel finale della prima frazione. Troppo poco, non trova la posizione né con la palla né senza, anche se ha l’alibi di compagni che non lo cercano a dovere. Nella ripresa però entra decisamente meglio, più attivo e richiesto, ma sbaglia un gol da posizione favorevolissima, sliding doors della gara visto che poco dopo segna Miretti. Insomma, nuovamente rimandato.
Dal 76′ Viola 6: senza infamia e senza lode, predica calma e riesce a giocare palloni con fosforo quando la gara quasi chiama l’assalto all’arma bianca. Rischia il rosso, il VAR giustamente lo salva.

Luvumbo 5,5: polveri bagnate, la scintilla c’è ma si spegne subito senza riuscire a diventare fuoco. Sul primo scatto è quasi sempre efficace, ma al momento del dunque si perde. Forse la pioggia e il clima anglosassone, forse quella posizione largo e di sacrificio, ma alla fine dei conti non arriva alla sufficienza. Ci va molto vicino, ma se in ogni occasione gli manca il cent per fare l’euro così anche nella valutazione.

Piccoli 7: va vicino al gol con un terzo tempo da grande centravanti, si mette la squadra sulle spalle in più occasioni in uscita, prova a lottare pressando e sbattendo sugli avversari da cavaliere solitario. Il risultato, però, è sempre lo stesso: complimenti per l’abnegazione e la voglia, grande sacrificio e spirito, ma occasioni che latitano. Ha però il doppio merito di guadagnarsi il rigore e presentarsi dagli undici metri con freddezza, aspetto che non si può non sottolineare.

Nicola 6: duecentesima in A nella sua Genova, raccoglie un pareggio meritato ma estremamente sofferto. La gara è il riassunto del bello e del brutto del Cagliari da lui guidato: distrazioni, occasioni che non vengono concretizzate, grinta che tiene sempre la squadra in partita, cambi forse in ritardo, sensazione di aver perso un’altra occasione da tre punti. I rossoblù però come sempre ci sono, ma senza riuscire a diventare ancora grandi. Un punto che comunque risulta utile anche per come si era messo il risultato, ora lo scontro con il Verona per dare risposte positive che diventano necessarie e doverose.

Matteo Zizola

 

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