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Le Pagelle di Frosinone-Cagliari: Dossena in difficoltà, Prati delude

Alberto Dossena durante Frosinone-Cagliari | Foto Valerio Spano
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I nostri giudizi sul Cagliari che ha ceduto al Frosinone allo Stirpe: i ciociari passano in rimonta 3-1 dopo l’iniziale gol rossoblù firmato Sulemana.

Scuffet 6,5: l’inizio non è dei migliori con il cross lungo sul quale osserva senza uscire e Okoli a creare paura, poi si riscatta con un tuffo a salvare lo 0-0 e strozzare l’urlo di Cheddira. Non contento è ancora decisivo sull’ex Bari di piede nello scontro a tu per tu – in sospetto fuorigioco – e altrettanto bravo nell’azione del gol poi annullato. Può poco o nulla sui tre gol che, di fatto, ritarda parando su Gelli.

Nández 5,5: capitano di fascia e di fatto, tiene tutti i compagni sulla corda costantemente e non dispiace nemmeno nel lavoro di campo. Spinge e difende, manca qualcosa nelle scelte ma è giustificato dalla corsa e dall’abnegazione. Come tutta la squadra non rientra con la stessa verve nella ripresa, risultando incompiuto e senza la giusta concentrazione.

Wieteska 6: la gomitata di Brescianini lo mette a dura prova, il polacco non batte ciglio e dopo la gara della rivincita personale ecco che sette giorni dopo ripete una prova di intelligenza, concentrazione e tecnica per un tempo. Nella ripresa rientra il centrale un po’ distratto del passato, Ranieri lo toglie prima che arrivino i guai.
Dal 72′ Goldaniga 6: entra nel periodo peggiore della retroguardia, non compie errori sostanziali. Attore non protagonista della rimonta completata dal Frosinone.

Dossena 5: qualche eccesso di confidenza in impostazione, sofferenza quasi costante su Cheddira che solo grazie a Scuffet non si tramuta in gol. Con l’ingresso di Kaio Jorge, se possibile, la situazione peggiora. Prima non legge bene l’azione dell’1-1, poi sbaglia tutto sulla situazione che porta alla punizione decisiva: lascia rimbalzare il pallone e compie la leggerezza che si tramuta in fallo. Pomeriggio no, va vicino al riscatto di testa ma Turati risponde presente.

Zappa 6,5: il terzo di difesa ha dimostrato di poterlo fare, ma addirittura a sinistra è una sorpresa non da poco. Ranieri teme Soulé e si affida al duo dal passo simile all’argentino. Sir Claudio ha ragione, la prestazione dell’ex Pescara è davvero un manuale del sacrificio e dell’attenzione. Non ha praticamente colpe sui gol avversari, unico a tenere botta fino alla fine.

Azzi 6,5: la corsa dritto per dritto del treno italo-brasiliano mette in apprensione Zortea e tiene sulla corda Soulé. È la mossa utile per non subire l’altrui effervescenza e funziona quasi alla perfezione. Difende bene, attacca a tratti, crea i presupposti per il gol dello 0-1 con il cross a rientrare. Insomma, prestazione positiva. Esce causa giallo pericoloso.
Dal 46′ Augello 5,5: lo si vede positivamente solo sui due angoli che portano ad altrettante occasioni, ma nel calcio giocato è in difetto di verve e concentrazione. Non è un caso che con lui in campo la squadra si abbassi troppo, anche sulla rete di Mazzitelli è distratto come troppo spesso capita sulle palle inattive.

Sulemana 6: corsa e quantità per dare fiato alla mediana e ai compagni più dotati tecnicamente. Tiene botta pur senza eccellere nello sviluppo della manovra, finché all’improvviso eccolo dentro l’area a raccogliere la battaglia di Petagna e piazzare il pallone in rete con calma e intelligenza. Un gol di ottima fattura nella sua semplicità dopo il quale, però, esce praticamente dalla gara.

Prati 5: si piazza davanti alla difesa e dà l’equilibrio necessario per schermare la zona tra le linee. Non si dedica alla tessitura del gioco, piuttosto sfila i fili di quello altrui provando ogni tanto a verticalizzare rapidamente. Alcuni errori dettati dalla voglia di accelerare, la sostanza che piano piano sparisce con il passare dei minuti. Peggior prestazione dal suo arrivo.
Dal 77′ Lapadula 5,5: entra e lo si nota soltanto per entrate in pressione che portano al meritato giallo. Mossa della disperazione senza dividendi.

Makoumbou 6: la sua posizione è quella dell’interno di sinistra, ma alla fine lo trovi ovunque in mezzo al campo. Domina la mediana tatticamente, tecnicamente e anche in interdizione. Non solo, ma regala lampi di verticalità che spesso gli mancano e che nel pomeriggio dello Stirpe sono una piacevole sorpresa. Questo per 45 minuti, poi rientra la copia sbiadita dagli spogliatoi e il Cagliari perde il centrocampo. Peccato.

Viola 5,5: più dedito all’apporto tattico che tecnico, fa il suo svolgendo i compiti richiesti con attenzione ed efficacia. Non punge perché in fondo la partita chiede altro, lui si adatta e risponde presente. Ma, alla fine, dal suo piede e dalla sua intelligenza ci si aspetta qualcosa in più.
Dal 72′ Di Pardo 5,5: ha la colpa di non fare il fallo dovuto sull’azione del 3-1 finale, per il resto non riesce a mettere palloni efficaci pur provandoci.

Petagna 5,5: tocca pochi palloni, non tira praticamente mai, ma il suo lavoro da centravanti boa e regista offensivo prova a svolgerlo. E viene coronato dall’azione del gol del vantaggio, il suo fisico mette in difficoltà Okoli ed è la chiave per il pallone su Sulemana del difensore. Nella ripresa, con la squadra che si abbassa, non la vede mai ed esce senza riuscire a incidere come vorrebbe e potrebbe. Non colpa sua, ma prestazione che sa di passo indietro.
Dal 72′ Pavoletti 6: di testa le prende tutte o quasi, fino alla zuccata che potrebbe portare al pareggio se non fosse in un Turati formato supereroe. Di più difficile chiedergli, forse da inserire prima.

Ranieri 5: primo tempo da scacchista perfetto, indovina ogni mossa e mette alle strette il collega Di Francesco. La difesa a tre funzione, gli esterni riescono nel lavoro richiesto, Petagna fa da boa e il centrocampo domina. Dagli spogliatoi, però, esce nuovamente un’altra squadra incapace di giocare all’altezza per due tempi. E l’abbassamento senza contromosse ha anche in Sir Claudio il responsabile, non reagisce nonostante siano chiare le difficoltà. Altra sconfitta in trasferta, altra occasione persa, la zona rossa resta lì nonostante i risultati amici del sabato e del venerdì. Chi di rimonta ferisce, di rimonta perisce.

Matteo Zizola

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