Queste le nostre valutazioni sulla prestazione fornita dai rossoblù di Fabio Pisacane in occasione della sfida pareggiata per 0-0 contro il Como.
Le Pagelle
Caprile 8: la chiamata azzurra non lo scalfisce, lascia la felicità negli spogliatoi e si presenta con la sua solita maschera concentrata. Dimostra ancora una volta la sua affidabilità prima su Addai e poi su Paz, parate più complesse di quanto potesse sembrare. Poi il capolavoro su Morata che, a botta sicura, lo trova sulla sua strada. Un salvataggio da campione, il pallone che rimane lì la ciliegina.
Zappa 7: davanti a sé ha Diao che, ancora lontano dalla miglior condizione, fatica tantissimo nel trovare varchi davanti al capitano rossoblù. Dagli spogliatoi esce Rodriguez come nuovo avversario, ci mette un po’ a prenderne le misure ma alla fine vince anche contro di lui. Attento e mentalmente solido, sembra aver trovato la propria dimensione.
Mina 7,5: sarebbe inutile ribadirlo, ma il panita ci tiene a confermarlo ogni settimana. C’è un Cagliari senza di lui e c’è un Cagliari con lui. Fin dall’avvio vince la battaglia di nervi con Morata, poi certifica il tutto chiudendo ogni piccolo varco e fermando chiunque passi dalle sue parti. Colosso, anche Paz quando arriva in zona Mina deve alzare bandiera bianca.
Luperto 7: scudiero senza macchia e senza paura del compagno colombiano, si immola su una conclusione ravvicinata per confermare una prestazione comunque attenta e diligente. Pochi problemi, quando serve copre su Addai le volte che Obert fallisce le chiusure, dimostrando la sua importanza per una retroguardia altrimenti non così solida.
Obert 6: dei quattro della linea di fronte a Caprile è quello che soffre maggiormente, salvato più volte da compagni attenti in seconda battuta. Addai gli rende la vita difficile, provarci ci prova ma il passo è diverso e si sente. Piano piano però sale di livello, capisce l’avversario e regge l’urto raggiungendo la sufficienza.
Dal 79′ Idrissi 6: ingresso di livello, consapevolezza dell’importanza del momento e tanta voglia di farsi notare. Bravo in chiusura quando serve, si spinge cercando di aiutare davanti se possibile.
Palestra 7: è il grimaldello delle transizioni rossoblù, colui chiamato a dare il cambio di passo in avanti quando possibile e ad aiutare Zappa su Diao quando necessario. Su e giù, su e giù, pistone che senza sosta ara la fascia destra tenendo a bada e facendo soffrire Valle alternativamente. Potrebbe essere causa ed effetto del vantaggio rossoblù, ma il VAR la pensa diversamente.
Prati 6,5: corre tanto anche se non si nota e nel suo compito da mediano davanti alla difesa chiude quasi sempre linee di passaggio e corridoi verticali. Dalle sue parti gravita Paz, non uno qualunque, e lui se la cava soffrendo il giusto e riuscendo anche, quando capita, a pulire le uscite e le transizioni. Non ruba l’occhio come regista, ma la solidità da mediano è ormai una certezza.
Dal 79′ Mazzitelli 6: buon impatto tanto che crea i presupposti per l’occasione di Luvumbo. Fosforo ed esperienza, porta a casa un quarto d’ora di sostanza e geometrie.
Gaetano 6,5: quando il Cagliari crea è perché il pallone è passato dal suo destro tornato a dare il giro giusto. Le occasioni prima del gol annullato e poi di Folorunsho sono una sua invenzione, in generale tra sacrificio in mezzo al campo e fantasia tra le linee sembra sempre più vicino al 70 dei giorni migliori. Ed è un’ottima notizia.
Dal 57′ Adopo 6: alza il livello di atletismo in mezzo al campo in un momento di sofferenza, svolge il compito richiesto con attenzione e in maniera diligente. Mezz’ora di sostanza, quello che serviva.
Felici 6: avrebbe sul destro il pallone del vantaggio, ma il diagonale è fiacco e facile preda di Butez. A corrente alternata, si fa piacere per la disponibilità in copertura (anche se Obert soffre troppo in solitaria) e si fa apprezzare quando riesce a ripartire sul lungo, creando i presupposti di azioni pericolose. Potrebbe fare qualcosa in più, ma merita ampiamente la sufficienza.
Dal 79′ Luvumbo 6: buon impatto, avrebbe sul piede il pallone da tre punti e fa anche bene provando il colpo sotto, ma Butez è attento e lo ferma con la mano aperta in uscita.
Folorunsho 6: copre la zona del centro destra difensivo dando una mano a Zappa e sostenendo Palestra nelle incursioni, manca però quel guizzo che servirebbe quando si arriva al dunque. Avrebbe anche l’occasione di accendere la scintilla, ma decide per un colpo a effetto in acrobazia (senza arrivare sul pallone) piuttosto che andare di testa e impegnare – o battere – Butez. Comunque il suo lo fa, ma ci si aspetta qualcosa in più.
Esposito 5,5: ha un problema enorme di tenuta, una macchina che monta pneumatici sbagliati e sbanda spesso e volentieri. Alcune le occasioni in cui potrebbe creare i presupposti di transizioni pericolose, altrettante le volte che perde tempo e controllo sul terreno. Ramon lo sovrasta, può poco o nulla. Positivo invece l’apporto in fase di non possesso, se Perrone non riesce a girare il suo solito film è perché lui lo limita e non poco.
Dal 66′ Borrelli 6: spallate, spizzate, controlli un po’ così e tanta voglia di portare a casa il risultato. Insomma, venticinque minuti che sono un bignami delle sue caratteristiche.
Pisacane 7: partita condotta alla perfezione, preparata per limitare un Como in continua crescita e che potrebbe addirittura portare dalla propria parte se il VAR non avesse deciso di ergersi a protagonista. Il piano gara è studiato e funziona, il collettivo non lo delude e i singoli dicono la loro. Nel finale quasi riesce a portare il colpo, ma sarebbe stato onestamente troppo. Prosegue sulla linea tracciata contro la Lazio, prestazione che dà fiducia e permette una sosta più serena.
Matteo Zizola














