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Le Pagelle di Cagliari-Torino | Zappa, Palomino e non solo: ma è la vittoria di Nicola

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I nostri giudizi sul Cagliari di Davide Nicola dopo il successo interno, il primo in questo campionato, per 3-2 contro il Torino.

Scuffet 6,5: non deve compiere interventi di particolare importanza e sui gol non ha colpe per quanto il tiro di Linetty non fosse imparabile. Resta la sensazione che il controllo dell’area sulle palle vaganti non sia ancora il suo forte, finché in pieno recupero salva il risultato su Adams con un tuffo spettacolare.

Zappa 7: nelle palle inattive non è lui a dover tenere a bada Sanabria, quindi difficile puntare il dito contro l’ex Pescara in occasione del pareggio da angolo. Invece con palla in gioco controlla il paraguaiano a tutto campo senza perderlo praticamente mai di vista e portando a casa ben di più della classica pagnotta. Bravo, quando possibile, anche in fase offensiva.

Mina 6: sarebbe prestazione di livello ben più alto, perché il controllo totale su ogni cosa che passa dalle sue parti è quasi commovente. Sembra anche un altro giocatore nella corsa, meno meccanica e più fluida. Ci sono però due aspetti negativi: perde Sanabria sul pareggio e non riesce ad alzare la linea quando necessario.  Dal 63′ Palomino 7: entra e il baricentro diventa immediatamente più gasperiniano, dando la sensazione che ribaltare la gara sia possibile. E infatti succede, mettendosi anche il vestito dell’attore principale con la testata del pareggio. Ingresso fondamentale, non solo per il gol.

Luperto 7: talmente pulito che non lo si nota granché, di sicuro è meno appariscente del collega colombiano ma allo stesso tempo non paga il conto alla voce efficacia. Elegante e sereno come sempre, non perde un duello e dalle sue parti si passa poco o nulla. Decisivo anche nel finale con alcune chiusure determinanti

Zortea 5,5: qualche sgasata, ma la continuità di progressione e pressione non è quella che ci si attenderebbe. È ben controllato da Vojvoda, non sembra in grande sintonia con chi gli passa intorno, difficile ricordare uno spunto davvero di rilievo. Senza infamia e senza lode, ma con quel qualcosa che manca a lasciare un po’ di amaro in bocca.

Adopo 5,5: tiene bene la mediana, recupera e pulisce diversi palloni, a volte si distrae e li perde ma nel complesso ci sta. Fisicamente è dominante, manca forse lo strappo in avanti a dare una scossa offensiva che servirebbe e non arriva. Nella ripresa però entra un giocatore ancora più disattento, tanto da essere protagonista negativo sul vantaggio di Linetty: guarda e non copre, errore pesante. Dal 63′ Lapadula 6: mette in campo il solito sacrificio che non è mai mancato e la sua vitalità aiuta a risollevare il morale dei compagni e del pubblico. La sua presenza fa sí che anche Piccoli ne trovi beneficio, non ha occasioni ma si fa sentire.

Makoumbou 5,5: è il guardiano della zona di rifinitura granata per un tempo, unico a non avere un vero e proprio accoppiamento individuale si dedica per compito a equilibrare e controllare l’area centrale davanti alla difesa. Lo fa con diligenza, anche troppa, perché alla fine della fiera manca lo spunto e la velocità di esecuzione con la palla tra i piedi. Nella ripresa cala sia in filtro che in lucidità, con la colpa di girarsi prima che Linetty calci. Dall’80 Deiola 6: alza la diga regalando colpi di testa in mischia che diventano utilissimi nell’assalto finale dei granata.

Augello 6: solita prestazione che fa dire ok, non ha fatto male in nulla, ma nemmeno chissà quanto bene. C’è e non c’è, lo vedi e non lo vedi, affidabile ma senza che rubi l’occhio, insomma la classica sufficienza che serve ma che non sposta nulla. Al netto, comunque, di alcune diagonali che restano il suo forte.

Viola 7: si vede fin dai primi minuti che è in palla sia fisicamente che mentalmente. Vaga da destra a sinistra, più luvumbesco dello stesso Zito nella libertà di movimento. E la sfrutta provocando un’ammonizione e illuminando se possibile, fino alla combo fallo guadagnato con astuzia e gol su punizione conseguente con un missile di intelligenza e tecnica. Insomma, conferma di essere imprescindibile. Dal 63′ Gaetano 6,5: deve ancora entrare a regime e si vede, ci mette un po’ a entrare in partita, ma alla fine è decisivo nel gol del 3-2 e non solo. Nei momenti concitati la sua tecnica torna più che utile, si attende il miglior Gaetano ma per il momento questo basta.

Luvumbo 5,5: sacrificio al servizio della causa, talmente tanto che non sembra nemmeno lui. Pochi spunti di rilievo, poca frizzantezza, manca la scintilla. Però è utile in fase di non possesso, aspetto che non può essere messo da parte. Resta la nostalgia del vecchio Zito croce e delizia, con sì qualche meno ma anche diversi più. Resta a sorpresa negli spogliatoi al riposo. Dal 46′ Marin 6: parte con il botto e cambia volto al centrocampo dando ritmo, tecnica e strappi. Poi scende per una ventina di minuti, finché non torna se stesso e mette il suo fosforo al servizio della truppa. Nulla di trascendentale, ma comunque utile per arrivare ai tre punti.

Piccoli 6,5: di lotta e di governo, ingaggia un duello tutto muscoli e trattenute con l’ex Walukiewicz che finisce in un pareggio ai punti. Meriterebbe 8 per l’abnegazione e l’utilità nel gioco, un 5 scarso per la capacità di incidere dentro l’area. La media è un 6,5 striminzito, che diventa pieno per aver provocato il gol vittoria. E non è poco.

Nicola 7,5: una squadra che gioca bene, che sa quel che fa, che sa dove vuole arrivare e come vuole arrivarci. Cambia quando necessario, in più la squadra finalmente ha il suo spirito battagliero oltre a una strategia che non mancava comunque. Insomma, la nottata è passata eccome, l’alba pure, in casa rossoblù dopo la prima vittoria casalinga è pieno giorno. E il merito, va detto, è completamente suo. Non chiamatelo motivatore, dietro questo Cagliari c’è molto di più che semplice psicologia e garra.

Matteo Zizola

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