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Le Pagelle di Cagliari-Sassuolo: Pavoletti ancora eroe, Nández serata no

Leonardo Pavoletti e Gianluca Lapadula festeggiano dopo la vittoria con il Sassuolo | Foto Luigi Canu
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Le nostre valutazioni sul Cagliari che ha ribaltato il Sassuolo in un incredibile monday night nel quindicesimo turno di Serie A alla Unipol Domus.

Scuffet 6,5: ha il merito di ritardare lo svantaggio con un intervento prodigioso su Henrique, ma è solo un attimo prima di essere trafitto incolpevolmente da Erlic. Compie tre parate nei primi sei minuti per poi diventare spettatore o quasi per tutto il resto della gara. Una bella conferma.

Zappa 5,5: tecnicamente ne indovina pochissime, tatticamente prova a dare spinta ma senza grande successo. Ce la mette tutta per contrastare Erlic sul gol dello 0-1, ma non è il suo pane e la domanda è perché proprio lui sul migliore colpitore neroverde.

Goldaniga 6,5: non ha grossi demeriti e tiene botta pur con qualche difficoltà contro la fisicità di Pinamonti. Cerca anche gloria supportando la fase offensiva una volta in superiorità numerica, intento lodevole che si ferma alla sola voglia. In definitiva prestazione positiva.

Dossena 6: salta a vuoto da uomo senza uomo sull’angolo che regala lo 0-1 al Sassuolo, unica pecca di una partita comunque spesso sul filo del rasoio e con qualche imprecisione in impostazione. Ma nel complesso non si fa dispiacere.

Augello 5,5: è la valvola di sfogo sulle fasce ed è da ammirare il suo tentativo di avere successo in fase offensiva, ma i risultati non sono esattamente dei migliori. Cross precisi pochissimi, indecisioni in chiusura nell’approccio complicato diverse. Ci mette comunque tanto impegno, ma non basta.
Dal 92′ Petagna SV: utile per riempire l’area nella confusione del recupero, mossa che aiuta senza incidere granché nello specifico.

Nández 4,5: corsa tanta come sempre, ma il calcio non è una maratona e conta anche muoversi con senno. Metaforicamente è apparso come una gallina senza testa, tanto sbattersi ma in direzione ostinata e contraria alla logica. In più tanti gli errori di misura nei cross e anche nei passaggi più semplici. Serata decisamente no.
Dal 59′ Pavoletti 8: due palloni, uno giocabile uno che lo rende tale la sua voglia di incidere. Il primo viene stoppato sulla linea, il secondo è l’ennesimo gol decisivo nella zona pavoloso. Rete da centravanti vero, difensore tenuto a distanza e rovesciata precisa a dare tre punti insperati. Merita più spazio.

Sulemana 4,5: perde l’occasione di ritrovare spazio nel prossimo futuro e se si cercano definizioni su quanto possa pesare l’assenza di Makoumbou basta guardare la sua prestazione. Sbaglia tutto ciò che si può sbagliare, non entra mai in partita né mentalmente né tatticamente né soprattutto tecnicamente. Sembrava ritrovato dopo Roma, invece ecco il passo del gambero.
Dal 59′ Luvumbo 7: passa la prima mezz’ora dal suo ingresso a sbagliare tutto lo sbagliabile, confinato largo a destra a memoria della cadetteria ricca di cross sbagliati e fumosità. Poi, all’improvviso, si accende e dai suoi piedi nascono pareggio e gol vittoria. Insomma, spacca la partita tardi, ma meglio che mai.

Prati 6: ha l’unica vera occasione prima della furia finale, un colpo di testa che trova sulla linea un Castillejo formato difensore. Non ha la verve del solito regista che si è fatto apprezzare, gli manca Makoumbou forse più che ad altri. Ma comunque tiene il filo, pur senza eccellere.
Dal 92′ Mancosu SV: tecnica e piede per l’assalto all’arma bianca, sbaglia un tiro da fuori e partecipa poco alla gloria finale.

Oristanio 5,5: si accende e si spegne, sempre sul punto di fare la giocata ma poi si perde sul più bello. Ha il guizzo, unico della banda della prima ora, ma senza che la scintilla scocchi e crei fuoco. Leggero, perde confronti fisici e paga la durezza degli avversari.
Dal 74′ Shomurodov 6,5: entra così e così, ma alla fine la sua testata risulta decisiva per dare a Pavoletti la chance del gol in acrobazia. Insomma, sacrificio e poca concretezza, fino all’apoteosi dell’ultimo secondo.

Viola 6,5: la squadra anche nelle difficoltà si affida al suo fosforo e ai suoi piedi e fa bene. Perché di riffa o di raffa lui il suo lo fa sempre e comunque. Con i suoi ritmi, le sue pause, ma anche la sua testa alta e il suo pensare calcio a tutti i livelli. Leader.

Lapadula 7: vaga per l’attacco con tanta difficoltà, solissimo nella lotta con cross che arrivano imprecisi e senza continuità. Sembrerebbe serata da non ricordare, ma basta un pallone sporco per ritrovare l’istinto del cobra dei sedici metri e pareggiare la contesa. Gol che prepara la svolta da tre punti, gol che torna dopo settimana a caccia della condizione.

Ranieri 6: sufficienza stiracchiata per Sir Claudio che arriva solo grazie ai tre punti. Ma nel complesso non sarebbe nemmeno meritata, perché la partita è stata letta male e la vittoria arrivata con foga e confusione più che con merito per le scelte della disperazione. Con le avversarie che perdono punti ci si aspettava un altro Cagliari, più volitivo e senza inutili specchi per scimmiottare l’avversario di turno. Certo, alla fine i cambi sono suoi, alla fine sono decisivi, ma c’è poco di tattico e di logico nel gol di Pavoletti. Anzi, se si vuole, con un Sassuolo tutt’altro che trascendentale, anche arrivati in ritardo. Alla fine, per fortuna, ha comunque ragione lui.

Matteo Zizola

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