I nostri giudizi sul Cagliari che è ritornato alla vittoria nel lunch match del 17° turno della Serie B contro il Perugia.
Radunovic 5,5: non deve fare interventi di particolare difficoltà e sui gol non ha responsabilità, ma preoccupa quando chiamato all’uscita alta. A vuoto su un corner, non dà sicurezza su palloni pericolosi che vagano dalle sue parti.
Zappa 4,5: la volontà non manca, ciò che manca è la precisione. Sbaglia praticamente tutti i palloni che gioca fino al minuto degli opposti: prima serve a Lapadula un pallone invitante poi regala il rigore del pareggio senza motivo. Si salva con il cross che porta al 3 a 2, ma non basta affatto.
Capradossi 4: la partita sarebbe in discesa soprattutto dal punto di vista mentale, lui però non ci sta e nel gioco dell’alternanza degli errori difensivi oggi tocca a lui. Il passaggio di testa verso Radunovic che porta al gol del Perugia è criminale non solo tecnicamente, ma proprio nella scelta di giocata. Soffre Olivieri tutta la partita senza mai dare l’idea di essere sul pezzo.
Dal 76′ Altare 6: entra per portare più centimetri sulle palle inattive, dopo l’oblio post Pisa raccoglie minuti importanti.
Obert 6,5: unica luce del reparto arretrato, non fosse per il rigore di Terni avrebbe fatto un filotto positivo alla voce prestazioni. Sicuro, bravo nella gestione della sfera, provoca con la pressione alta il gol di Lapadula.
Barreca 5: timido e senza verve, non commette errori gravi ma non riesce nemmeno a incidere. Probabilmente sente la terza gara in sette giorni, ma da lui ci si aspetta una crescita maggiore con la crescita del ritmo partita. Invece cala rispetto a Terni, decisamente.
Dal 59′ Carboni 5,5: una giocata giusta, una sbagliata. Alterna buone cose ad altre di difficile comprensione, ma fa comunque meglio di chi l’ha preceduto.
Nández 6,5: finalmente a tabellino con l’assist per il vantaggio, è la solita scheggia impazzita e conferma la crescita delle ultime settimane. Va anche vicino al gol, ma il tiro è troppo centrale. Unica pecca la battaglia personale con Serra che gli toglie energie. Esce inspiegabilmente a 15 dal termine.
Dal 76′ Viola 5,5: un quarto d’ora di tocchi semplici e tentativi di accendere la luce. Conferma il trend al ribasso.
Makoumbou 5,5: diligente e pulito, tiene la posizione davanti alla difesa e smista con la solita eleganza. Manca l’accelerazione e il gioco ne risente. Non che sia estremamente negativo, ma può e deve fare molto di più.
Deiola 5: prova a inserirsi tra le linee nemiche senza successo ma con discreta continuità, non dà però l’impressione di essere nelle migliori condizioni. Quando la palla passa dai suoi piedi il gioco rallenta. Nascosto in costruzione, sbaglia diversi appoggi. Non chiaro il motivo della sua scelta per le punizioni dalla trequarti.
Dal 76′ Kourfalidis 6: simbolo della meritocrazia assente, il migliore delle ultime due gare e lascia il posto a Falco – giusto inserirlo – venendogli preferito Deiola. Entra comunque bene pur con qualche sbavature.
Falco 7: regista offensivo più che trequartista, ogni azione d’attacco passa dai suoi piedi. Dà risposte importanti, anche se alla distanza cala come attendibile vista la condizione non ottimale. Di certo fornisce quella qualità tra le linee che è praticamente sempre mancata nella prima parte di stagione, dimostrando di poter fare anche il trequartista senza troppe difficoltà, anzi. Finisce la benzina dopo un’ora.
Dal 65′ Luvumbo 6,5: mette frizzantezza sulla destra creando i presupposti delle occasioni per il vantaggio decisivo. Il Perugia lo teme, guadagna gialli e spazi per sé e per i compagni.
Lapadula 6,5: cinico e a volte sfortunato, trova un gol di rapina e per poco non riesce a trovarne altri tra una rovesciata spettacolare e conclusioni un po’ troppo centrali. Una cosa è certa, lui non manca mai all’appello della volontà e della presenza.
Pavoletti 7,5: due gol per riscattare il rigore fallito a Terni. Di testa, la sua specialità, finalmente sfruttato per le sue qualità balistiche dentro i sedici metri. L’intesa con il compagno di reparto cresce, forse l’unico aspetto positivo di tutta la partita.
Liverani 5: contro l’ultima in classifica compie scelte che da un lato ripagano – Falco – dall’altro risultano abbastanza incomprensibili – Kourfalidis fuori. La squadra paga ancora episodi particolari, ma non convince nemmeno oggi. I cori dello stadio contro di lui un unicum nella storia recente del club, la vittoria respinge i fantasmi, ma l’avversario era davvero poca cosa. I cambi gli danno per certi versi ragione, anche se resta inspiegabile quello di Nández. Tre punti d’oro, contavano solo quelli (ipse dixit), ma per il sereno manca ancora tanto.
Matteo Zizola