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Nicolas Viola durante Cagliari-Parma | Foto Luigi Canu

Le Pagelle di Cagliari-Parma: Radunovic salva, Viola delude

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I nostri giudizi sul Cagliari di Fabio Liverani dopo la partita terminata 1-1 contro il Parma valida per il 15° turno della Serie B.

Radunovic 7: vero che sul gol del vantaggio siglato da Camara avrebbe potuto fare qualcosina in più, ma se la rete arriva soltanto in chiusura di primo tempo è perché lui fa due miracoli che valgono due gol. E che alla fine incidono sul risultato.

Di Pardo 5: non attacca con continuità, ma soprattutto non riesce a trovare le misure su Man. Ogni volta che viene puntato soffre, riesce a sistemare la sua gara alla distanza dimostrando personalità nelle difficoltà, ma senza avvicinarsi alla sufficienza.

Capradossi 5: l’approccio è solo l’inizio di una gara spesso a rincorrere. Tunnel subito da Vazquez e Radunovic che lo salva. In apnea su Inglese, sul Mudo, su chiunque passi dalle sue parti. Cresce nella ripresa, ma anche grazie a un Parma meno efficace.

Obert 6,5: unico a non mancare nelle retroguardia, il meno esperto ma il più presente mentalmente. Non sbaglia praticamente nulla e Inglese deve andare dalle parti del compagno di reparto per trovare occasioni. Prova anche a sostenere la manovra offensiva, prestazione positiva.

Barreca 5,5: crea dal nulla l’unica occasione del primo tempo, scatto improvviso e cross per Nández. Sembra più attivo in attacco, ma soffre tantissimo Camara in difesa. Il gol dello svantaggio è sulle sue spalle, diagonale in ritardo e libertà di saltare per l’avversario.

Nández 6,5: l’unico tiro in porta del primo tempo è suo, incursione senza palla e colpo di testa a botta sicura. Corre, non molla, prova da solo a suonare la carica. Non ancora sui livelli attesi, sia chiaro, ma nel buio generale porta un minimo di luce e frizzantezza. Ammonito ingiustamente, salterà la Ternana.
Dall’80’ Luvumbo SV: il suo ingresso a dieci minuti dalla fine grida vendetta. Non ha tempo per incidere, inspiegabili i soli dieci minuti concessi.

Viola 5: Vazquez lo mette alla berlina, schermandolo quando necessario e scherzandolo quando attacca il suo spazio. Potrebbe compensare in impostazione o con i calci da fermo, ma oggi è talmente non in giornata che anche il piede non risponde. Cresce leggermente a inizio ripresa, ma resta lontano dalle aspettative.
Dal 65′ Deiola 5,5: entra e sbaglia subito alcuni palloni in impostazione che gridano vendetta. Non cambia di fatto quanto messo in mostra dal compagno per 65 minuti. Mezzo punto in più per il salvataggio su Mihaila allo scadere.

Makoumbou 5: si fa notare con alcune combinazioni con Barreca, ma la sua prestazione è tutta lì. Non aiuta minimamente la mediana in fase di non possesso, caracollando e risultando un corpo estraneo. Un po’ meglio nella seconda parte, ma senza differenze sostanziali.

Kourfalidis 6,5: fatica nel primo tempo non solo per colpa sua, ché quella posizione da trequartista di nome ma non di fatto non sembra tanto esaltarne le qualità. Meglio infatti quando rincorre ogni avversario possibile, giocando per sé e anche per i compagni che guardano le azioni. Nella ripresa è quasi trascinante, dimostrando di nuovo di meritare la maglia da titolare senza se e senza ma.
Dal 92′ Lella SV: un minuto e mezzo buono solo per le statistiche.

Lapadula 5,5: l’impegno non manca, quello mai, ma la coppia con Pavoletti non sembra funzionare granché. Un conto sono dieci minuti disperati, un altro giocare assieme per sviluppare una manovra che sia una. Come da par suo s’inventa dal nulla due occasioni sulle quali, però, Chichizola risponde presente. Meriterebbe ben altri rifornimenti.

Pavoletti 5,5: come il compagno, con l’attenuante che improvvisamente la squadra che crossa di più della B con lui in campo smette di farlo. Fisicamente c’è, mentalmente pure, ma le tante corse a vuoto e palloni ingiocabili alla fine lo sfiancano. Chichizola gli regala la palla del pareggio, ma lui è bravo a essere lì a crederci.

LIverani 5: va bene, mancava Rog e l’ennesima formazione diversa era nell’ordine delle cose. Però poi lui ci mette anche del suo, affascinato dai dieci minuti di Frosinone lascia fuori Luvumbo senza che si capisca bene il perché. L’approccio è lontanissimo dalle intenzioni a parole, nessuna scia rispetto al finale dell’ultima sfida. In più tra gioco assente, seconde palle idem, inseguire più che comandare, la squadra manca ancora all’appello. La ciliegina sulla torta la gestione dei corner, farraginosa nella scelta di giocare corto. La ripresa, leggermente meglio, è anche figlia del regalo di Chichizola, ma non basta.

Matteo Zizola

 

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