I nostri giudizi sul Cagliari che ha vinto contro il Genoa nella giornata numero 11 della Serie A: seconda vittoria consecutiva in campionato per i rossoblù di Ranieri.
Scuffet 6,5: la traversa lo aiuta sulla conclusione di Vasquez, il resto del pomeriggio è ordinaria amministrazione tra comando della difesa e alcune uscite semplici ma sicure. Può poco sul gol avversario, mentre nel finale potrebbe fare meglio su alcuni palloni a metà sui quali non esce. Ma dà un significato forte al suo pomeriggio con la parata in pieno recupero su Puscas che mette in cassaforte la vittoria.
Goldaniga 5: terzino di contenimento se la cava senza troppa difficoltà per 45 minuti, poi passa in mezzo a fare coppia con Dossena e combina la classica frittata: tentativo di colpo di testa rasoterra, rimbalzo falso, pareggio immediato del Genoa a spegnere subito l’entusiasmo.
Dossena 7,5: fin da subito mette in chiaro la filosofia del suo pomeriggio. Consapevole che non può lasciare il primo metro a Gudmundsson, lo segue alto e quando non riesce con le buone utilizza le meno buone. Non sbaglia nulla e cresce se possibile alla distanza diventando decisivo con tranquillità e personalità regalate a tutta la squadra.
Hatzidiakos 6,5: sorpresa di giornata dimostra sicurezza e conferma la crescita già intravista a Udine in coppa. Esce a causa di una botta alla testa che gli toglie lucidità, 45 minuti comunque da promosso dopo tante bocciature.
Dal 46′ Zappa 7,5: entra per dare maggiore verve alla fascia di competenza e lo fa appieno. Attento in difesa, sempre presente in avanti fino al gol che riporta i rossoblù in vantaggio. Dopo alcune settimane di difficoltà ritrova se stesso con la prima rete in A ciliegina di una prestazione comunque ottima.
Augello 6,5: è la valvola di sfogo in uscita, spinge a tratti e alterna cose buone a tentennamenti. Ma, in definitiva, porta a casa la pagnotta con tanta corsa ed enorme sacrificio.
Dal 96′ Obert SV: entra per mettere una presenza a tabellino e niente più.
Makoumbou 6,5: ci mette un po’ a entrare in partita, poi cresce trovando soluzioni in mezzo al traffico uscendo vincitore da ingorghi complessi fino ad esagerare nel piacersi troppo. Nella ripresa alza la propria posizione in campo, risultando importante nella creazione e nella gestione del risultato.
Prati 6,5: corre tanto e fa correre il pallone a corrente alternata. Verticalizza ogni volta che può, dimostra personalità e una certa crescita di partita in partita. Quando poi deve concentrarsi nel ruolo di mediano puro lo fa con attenzione spegnendo le velleità del Genoa.
Jankto 6,5: fatica a trovare la posizione, impegnato più a dare un’occhiata a Sabelli che a diventare pericoloso in avanti. Con il passare del tempo, però, diventa fondamentale alla voce equilibrio, dando peraltro il via all’azione del definitivo vantaggio.
Dal 78′ Azzi 6: ha l’occasione per chiudere il match senza lasciare patemi, la manca calciando sull’esterno. Ma la sua gamba è importante per dare forza negli ultimi minuti.
Mancosu 5: falso nove che non riesce a trovare il bandolo della matassa. Troppo fuori dal gioco, manca il classico spunto pur se provarci ci prova. Cerca il gran gol da metà campo, dimenticandosi forse del vento contrario, unico vero momento di fantasia dei suoi 45 minuti.
Dal 46′ Viola 7,5: in una parola decisivo. Entra, passano due minuti e segna un gol che è un manuale del calciatore completo. Prima taglia fuori l’avversario con intelligenza, poi va a ricevere l’assist di Oristanio, quindi anticipa la mossa di Dragusin e Martinez con un sinistro di mezzo esterno che fulmina il portiere. Fa l’allenatore in campo, incita e richiama ed è prezioso quando c’è da congelare la sfera nel finale concitato.
Oristanio 6,5: primo tempo di enorme sacrificio, accende la scintilla sul gol poi annullato a Luvumbo dimostrando di poterci comunque essere. E quando arriva l’occasione per incidere la sfrutta appieno con il pallone con i tempi giusti che trova Viola per il vantaggio. Esce stremato, più spada che fioretto a dimostrazione che non è solo fantasia e frizzantezza.
Dal 63′ Petagna 7: ti aspetti Pavoletti e invece ecco in campo il bulldozer rossoblù. E ha ragione Ranieri, perché la gara di Udine ha rigenerato l’ex Monza che gioca un’ultima mezz’ora di livello assoluto risultando decisivo non solo per l’assist del gol di Zappa, ma per la gestione di ogni pallone. Ritrovato.
Luvumbo 6,5: è sempre lui, un po’ egoista e un po’ portato alla caduta facile. Ma questa volta la fama non lo aiuta perché meriterebbe più considerazione alla voce colpi – e spinte – subiti. Si accende a tratti, ma è senza soluzione di continuità la voglia di aiutare i compagni e di essere utile alla causa in più aspetti. Insomma, prestazione matura.
Ranieri 7,5: la squadra è la sua, terzo risultato utile consecutivo ed ennesima masterclass alla voce cambi. Mancosu falso nove non funziona, ma ha finalmente tanti assi nella manica e gestisce il gruppo nella sua interezza. Peccato per la solita ingenuità sul gol subito così come da migliorare la gestione del vantaggio nei minuti finali, ma non tutto può arrivare subito e i sette punti in tre gare sono lì a dare morale, entusiasmo e nuove certezze.
Matteo Zizola