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Le Pagelle di Cagliari-Genoa | Borrelli non basta: Prati da incubo, Mina e Caprile in giornata no

Elia Caprile durante Cagliari-Genoa | Foto Valerio Spano
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Queste le nostre valutazioni sulla prestazione fornita dal Cagliari di Fabio Pisacane in occasione della sfida della Unipol Domus pareggiata per 3-3 contro il Genoa.

Le Pagelle

Caprile 5: è bravo in apertura su Vitinha per poi trovare in Luperto un amico che lo salva a porta sguarnita. Poi gli amici si dileguano e non può fare nulla né sullo 0-1 né sull’1-2, mentre in mezzo Colombo lo grazia e lui ringrazia mettendoci del suo sempre sulla punta nella ripresa. Rovina tutto sul 3-3, una traiettoria che legge male e contrasta peggio.

Zappa 5,5: crea i presupposti della prima occasione per Vitinha, è leggero nel contrastare il portoghese sul vantaggio del Genoa, chiude il cerchio in occasione dell’1-2 quando non chiude a dovere Thorsby e nemmeno sale quel tanto per metterlo in fuorigioco. Quando avanza crea qualcosa e infatti arriva l’assist, un gran cross con cui compensa una prestazione difficile.

Mina 4,5: pronti via e scintille con Vitinha come da copione, così rispetta la scrittura della trama consolidata rallentando la costruzione e salvandosi da un giallo (e da una punizione pericolosa) quando abbatte Martin a palla lontana. Partecipa alle frittate dei gol, quando non è in giornata si vede e non poco.

Luperto 5: mezzo punto in più per il salvataggio su Norton-Cuffy a Caprile battuto, ma non è esente da colpe sui gol tra piazzamenti fantasiosi e leggerezza nei contrasti come su Colombo nello 0-1. Tra i tre più difensivi è quello che sbaglia meno, ma comunque sbaglia.

Palestra 5,5: gioca a sinistra per contrastare l’arma Norton-Cuffy e lo fa discretamente, a questo aggiunge l’assist per l’1-1 e qualche proiezione positiva in avanti che non guasta. Anche nel suo caso la riuscita del piano difensivo non è portata a casa, tutt’altro, ma rispetto ai compagni lo si poteva prevedere.

Felici 5,5: sembra in palla, lo spunto c’è, la scintilla viene accesa. Però, ed è un però enorme, manca spesso all’ultimo quando si devono dare qualità e scelte di gioco e queste ultime le sbaglia quasi tutte. In più non aiuta difensivamente, per Martin è grasso che cola e anche sull’1-2 è distratto (dal 57′ Idrissi 6: tiene la posizione e ci mette il giusto piglio, non si fa notare né in positivo né in negativo in una mezz’ora di alterne fortune e parecchia confusione generale).

Prati 4: impalpabile in regia, deleterio nella fase difensiva. Una gara estremamente negativa, senza mordente e senza geometrie, nascosto non solo con il pallone ma anche senza. Sui due gol con lui in campo è molle, davanti al suo guru De Rossi stecca una partita da non sbagliare (dal 57′ Adopo 6: entra bene in campo, aggiunge fisicità a una mediana in debito d’ossigeno e di lucidità. Corre qualche rischio in uscita, ma lo fa con cognizione di causa e senza pagarne le conseguenze).

Deiola 6: deve giocare praticamente da solo in mezzo al campo, vittima di un compagno tutt’altro che in giornata e dunque costretto a inseguire e seguire palloni e avversari. Sbaglia spesso per eccesso di sacrificio, ma quando serve c’è ed è lui a servire Esposito per il 2-2. Esce distrutto (dal 76′ Gaetano 6: buon impatto e occasione che Leali sventa, fa quel che deve e che può nei minuti concessi. Con un Prati così forse avrebbe meritato più spazio, ma tant’è).

Folorunsho 5: lo si nota più per le tante (troppe) parole e per un linguaggio del corpo non dei più positivi che per la sua gara. Non trova la posizione giusta, non ha spunti di rilievo e non incide come ci si aspetterebbe, magari non solo per sue colpe. Nota positiva un salvataggio sulla linea, ma è davvero troppo poco.

Esposito 6,5: vaga per la trequarti in una sorta di 4-2-3-1 che lo vede regista offensivo e se possibile appoggio a Borrelli. Sbaglia diversi appoggi, altrettante scelte, non appare in un pomeriggio da strapparsi i capelli, ma appena arriva il pallone giusto la stoccata di esterno è da giocatore vero. È l’esempio di una squadra che si muove tanto, che cerca idee, ma che alla fine più che confondere si confonde (dal 71′ Luvumbo 5,5: solita confusione per creare scompiglio, solito fumo che non riesce a far vedere arrosto. Ha poco tempo, vero, ma lo spreca senza incidere e anzi lasciando spesso perplessi.

Borrelli 7,5: la prima mezz’ora porta pensieri sulla sua utilità e su quanto l’assenza di Belotti si faccia sentire. Appoggi, gestione del pallone, posizionamenti, legnosità: tutti aspetti che lasciano a desiderare. Poi, all’improvviso, la zuccata del primo pareggio con cui si scrolla di dosso polvere e problemi, replicata nella ripresa per una vittoria che non arriva non per sue colpe. Si aspettavano i gol, i gol ha fatto. Nulla da eccepire (dal 71′ Pavoletti 5,5: confusione e falli fatti più che presi. Non riesce a incidere, non vince duelli e non aiuta la squadra a salire, insomma un ingresso poco memorabile).

Pisacane 5,5: c’è la sfortuna dell’infortunio di chi fino a oggi aveva portato tanti punti e che contro il Genoa li toglie, ma mettendo da parte l’episodio il suo Cagliari non convince, tutt’altro. Una squadra che si muove tanto, ma male, che ha diverse idee, ma confuse, che appena abbassa attenzione e intensità mostra pecche sia di sostanza che di qualità. Il cambio tattico sembra dargli ragione quando Zappa crossa per Borrelli, ma alla fine il risultato non lo premia e la vittoria continua a mancare. Se poi anche la solidità difensiva (con reti subite da film horror) diventa un optional allora la strada si fa in salita.

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