I nostri giudizi sul Cagliari di Davide Nicola dopo la sconfitta casalinga per 2-0 contro l’Empoli nel quinto turno della Serie A 2024-2025.
Scuffet 6: timido in alcune situazioni nelle quali l’uscita alta sarebbe doverosa, può poco sull’uno contro uno che lo vede battuto da Colombo. Così come fa il massimo su Esposito parando la prima delle due conclusioni che portano allo 0-2. Nessuna iniezione di fiducia perché alla fine i gol presi restano due e arriva di nuovo la sconfitta.
Zappa 6: prova a supportare Zortea nella spinta sulla destra e a tenere botta in fase difensiva, il risultato è un né carne né pesce che si traduce in una sufficienza senza picchi. Resta comunque tra i pochi a non demeritare nonostante punteggio e sconfitta.
Mina 5,5: lento in impostazione non tanto per sue colpe quanto per il poco movimento di chi dovrebbe proporsi, non ha grosse difficoltà in marcatura nonostante le due reti al passivo. Però tra nervosismo e problemi in costruzione la sufficienza non arriva.
Luperto 5: il più attivo della retroguardia nei primi 45 minuti, ma anche quello che si fida dei compagni lasciando scorrere Colombo in occasione del gol del vantaggio empolese. Poche colpe, ma comunque aspetto che incide. Così come il tutto per tutto in scivolata sul raddoppio toscano è un mezzo errore che non può essere messo in secondo piano.
Zortea 5,5: sgasa e gasa, ma solo a tratti e senza la dovuta continuità. Sembra il più frizzante, ma viene assecondato pochissimo e Pezzella tra buone e meno buone riesce a contenerlo abbastanza. Esordio dal primo in rossoblù comunque non da disprezzare. Alla fine però alcuni cross interessanti li mette, ma non basta per portare almeno a un gol.
Deiola 4,5: sbaglia tantissimo tecnicamente, è fuori fase anche tatticamente. Difficile vederlo vincere un duello, ancora meno incidere in fase di possesso. Fascia al braccio e voglia conseguente, ma lo spirito non basta a certi livelli. Gara sporca, prestazione che segue il trend in campo.
Makoumbou 3: sorpresa di giornata, passa in un attimo da quasi reietto che entra a partita chiusa contro il Napoli a titolare contro l’Empoli. La sua presenza quasi chiamata in nome della qualità e della sostanza diventa un minus fin dalle prime battute. Danza perdendo tempi di gioco, non gioca mai in verticale ed è il vero e unico imputato nella rete del vantaggio empolese. Una dormita che tiene in gioco Colombo, difficile trovare la ragione della sua presenza come ultimo della retroguardia. Prestazione quasi incommentabile, tanto che Nicola lo lascia negli spogliatoi dopo soli 45 minuti.
Dal 46′ Pavoletti 5,5: il duello con Ismajli è di quelli tutto fisico e lotta, ci prova e non poco ma ai punti lo perde. Qualche spizzata, alcune battaglie dentro l’area, risultati pochissimi. Nemmeno il suo ingresso aiuta una rimonta mai stata vicina.
Marin 5: unico della mediana che almeno prova a proporsi, ma non ha spunti degni di nota e sembra spaesato in mezzo al nulla dei compagni di reparto. Canta e porta la croce, ma la musica è stonata causa doppia fatica che non dovrebbe riguardarlo. Nella ripresa resta solo nel deserto della mediana, finché Nicola lo toglie risparmiandogli la confusione dell’ultima fase di gara. Dal 71′ Gaetano 6: entra e arrivano le prime occasioni. Un caso? Certo, fisicamente non appare in grande spolvero, ma la sua tecnica sarebbe servita eccome almeno prima degli ultimi venti minuti. Unico appunto la prima conclusione volante, perché non di testa? Paga anche la scelta di Nicola di piazzarlo spesso largo a sinistra, mossa con poco senso.
Augello 4,5: paga la poca vena del centrocampo perché in fondo, contro un Gyasi tra i più in forma dell’inizio stagione dei toscani, non demerita affatto per 45 minuti. Mette anche alcuni palloni interessanti, ma senza che i compagni ne sfruttino la verve. Poi il black out improvviso. Legge malissimo il cross che porta allo 0-2, si ferma sul primo tiro respinto ed ecco il gol. Da lì esce completamente di scena, tanto che viene sostituito poco dopo.
Dal 60′ Azzi 5,5: perfetto per la confusione tecnico-tattica dell’ultima mezz’ora. Ci prova, ci mette impegno, ma alla fine il succo è poco e la frenesia troppa.
Luvumbo 4,5: non la vede mai. Prova ad andare da Viti prima e da Ismajli poi con identico risultato: il nulla. Polveri bagnate fin dallo spunto iniziale, unica occasione un pallone vagante sul quale arriva in ritardo rispetto a Vasquez. Insomma, prova incolore. Dal 60′ Viola 5,5: cerca di mettere fosforo, ma viene anche lui sballottato di qua e di là dalla confusione tattica di cambi e gestione della difficoltà. Non è precisissimo sui calci da fermo, non dà grande spinta per una rimonta che appare improbabile nonostante il suo ingresso.
Piccoli 5: rispetto al compagno di reparto prova almeno a mettere in difficoltà di fisico i ben strutturati avversari. Ci riesce poco, pochissimo, ma qualche pallone riesce a vederlo e anche a giocarlo. Niente di trascendentale, ma nel nulla assoluto anche il poco può risaltare un minimo.
Dal 75′ Lapadula 5,5: pochi minuti per provare un assalto che non arriva, il suo ingresso quasi non si nota. Non per colpa solo sua, ma tant’è.
Nicola 4: la scelta di Makoumbou è di quelle che sorprendono, il congolese non solo non lo ripaga ma riesce perfino a diventare un incubo. La squadra non ha mordente, non approccia bene e reagisce anche peggio, mai uno spunto, mai un’idea. L’inversione a U rispetto alla prova contro il Napoli è evidente, ma se da una parte ci sono le difficoltà dei giocatori, dall’altra c’è una confusione tattica generata da cambi che non solo non danno frutti, ma che portano a continue modifiche nel canovaccio che cancellano ogni idea oltre la palla lunga e sperare nell’episodio. Vero, sono solo cinque gare, ma così, onestamente, non va.
Matteo Zizola