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Le Pagelle di Cagliari-Cremonese: Obert domina, Makoumbou si ritrova

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I nostri giudizi sul Cagliari di Davide Nicola dopo il successo interno per 1-0 contro la Cremonese nei sedicesimi di finale di Coppa Italia.

Sherri 6: esordio in rossoblù per il portiere albanese, nei primi 45 minuti è spettatore non pagante. Nella ripresa è chiamato in causa più volte, spesso con conclusioni non pericolose, ma si dimostra attento su quella più problematica di Quagliata. Anche su Johnsen, per quanto fosse in fuorigioco, dimostra senso della posizione.

Zappa 6: visto che la Cremonese non morde, prende possesso della corsia di destra supportando Azzi in chiave offensiva e non demeritando, tutt’altro. Potrebbe far meglio nell’ultimo passaggio, ma non si può avere tutto. Nella ripresa, chiamato più in causa anche in chiusura, si dimostra attento e fedele alla linea.

Palomino 6: un giallo evitabile al tramonto del primo tempo, tante indicazioni costruttive verso i compagni di reparto. Leader per natura, lo dimostra anche sul campo senza fronzoli e senza esagerazioni. Minutaggio importante che può tornare utile in chiave campionato, ottimo il recupero su De Luca che evita lo svantaggio.

Obert 7: mette tecnica e consapevolezza, cercando di dimostrare a Nicola che l’opportunità ricevuta è meritata e può essere ripetuta nel futuro. Non deve subire quasi mai in chiusura, è attivo quanto possibile in costruzione con alcune sgroppate palla al piede che rubano l’occhio.

Azzi 6: la media è tra il sette pieno per spirito e voglia e il cinque per esecuzione tecnica. Fa spesso la scelta giusta, ma poi la trasforma in passaggi fuori misura o cross senza risultati apprezzabili. Manca un gol sotto porta che grida vendetta, prova tanto, forse troppo da fuori, anche qui sparando in curva senza troppi fronzoli.

Adopo 6: in una gara che servirebbe per guadagnare posizioni nelle gerarchie fa il compitino senza eccellere e con pochissimi acuti degni di nota per 45 minuti. Tiene in equilibrio la mediana, ma ci si attendeva qualcosa di più oltre il lavoro sporco. Cresce comunque alla distanza, risultando decisivo nell’azione del gol che dà la qualificazione. Dall’89’ Deiola SV: cambio di circostanza.

Makoumbou 6,5: parte lento e apparentemente svogliato, cresce con il passare dei minuti fino a mettere anche Zappa vicino alla porta con una verticalizzazione che sorprende. Ogni tanto ricasca nei soliti difetti di attendismo e leziosità, ma fa un passo in avanti – non che fosse difficile – rispetto ai 45 minuti complessi contro l’Empoli. Nella ripresa ritrova anche la serenità in possessi complicati, con la fiducia recuperata in se stesso recupera anche il suo calcio.

Augello 6,5: le combinazioni con Felici funzionano a corrente alternata, è sicuramente tra i più attivi ma non ancora ai livelli attesi. Tenta alcune giocate interessanti, si perde in altre piuttosto semplici, in sostanza una prova senza infamia e senza lode finché non arriva la sgroppata con assist nel gol che regala la qualificazione. E che porta quel mezzo punto in più nel complesso. Dal 77′ Zortea SV: entra a sinistra per portare a termine l’opera qualificazione.

Gaetano 5: trotterella per il campo e chi osserva aspetta l’illuminazione che non arriva mai. Non è aiutato da un gioco più improntato all’utilizzo delle fasce che alle vie centrali, ma quando la palla arriva dalle sue parti difficilmente si esalta ed esalta. Deve ancora ritrovare se stesso, di gambe e soprattutto di testa e ritmo fisico-mentale. Dal 57′ Viola 7: il cambio di presenza nella trequarti e di efficacia tecnica è evidente dopo pochi secondi dal suo ingresso. Sfrutta i ritmi della Cremonese che scendono anche in difesa, alza il tasso di classe e domina tra le linee. Il suo apporto in corsa appare, francamente, irrinunciabile.

Felici 6: parte timido e tatticamente in netta difficoltà nelle scelte, poi si scioglie e dal suo piede arrivano diverse cose interessanti. Cresce così con il passare dei minuti dimostrando che con pazienza e costanza potrebbe tornare utile. Dal 57′ Piccoli 6,5: manca il gol anche perché chi lo segue vorrebbe scambiare la maglietta prima del novantesimo – meriterebbe un rigore solare – ma a parte ciò la sua presenza fisica e tecnica dà la svolta a una gara che era diventata complessa. La sensazione è che appena si sbloccherà potrebbe non fermarsi più.

Lapadula 7: tre volte trovato nitidamente in area, un palo e un gol come risultato oltre a un a tu per tu con il portiere avversario che si supera sul suo scavetto. È il solito Lapadula, tanto sacrificio, tanti fuorigioco, diversi salti fuori tempo, ma il senso della porta è sempre lì come negli anni migliori.
Dal 77′ Luvumbo 5,5: si perde nel momento topico dopo essersi creato l’occasione per chiudere la contesa. In sostanza un riassunto del suo essere attaccante in un’azione. Poco dopo l’errore davanti al portiere, grossolano, fa alcune scelte che non guardano alla gestione del risultato o all’altruismo, pecca non da poco. Frizzante è frizzante, ma senza che quando stappa faccia il botto.

Nicola 6: ritrova spirito e abnegazione per lunghi tratti, ma restano alcuni black out tattici che solo un avversario di categoria inferiore non punisce. La mediana è scollegata nelle transizioni avversarie, gli esterni vanno ma mancano al momento del dunque – tranne sul gol – e alcuni elementi si spera abbiano guadagnato minuti per crescere in una condizione abbastanza approssimativa. La qualificazione e alcune giocate sono un toccasana per l’animo depresso dalla classifica del campionato, ma il lavoro da fare resta tanto e il tempo non tantissimo.

Matteo Zizola

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