I nostri giudizi sul Cagliari che ha battuto 2-1 il Bologna nella prima partita del girone di ritorno della Serie A.
Scuffet 6: impegnato da una deviazione di Dossena su tiro di Urbanski, bravo a leggere il cambio di direzione, sembra invece sorpreso sul gol di Orsolini. Non solo per la rete sul suo palo, ma anche per un’uscita sul pallone lungo che è apparsa fattibile. Insomma, non il principale colpevole, ma comunque corresponsabile. Si riscatta nel finale parando con senso della posizione un tiro velenoso di Freuler.
Zappa 6,5: reinventato terzo di difesa con il passaggio al 5-3-2, si prodiga in chiusure e attenzione risultando perfino più positivo che nell’approccio da terzino. Solido e preciso, non perde mai la concentrazione e gioca una gara estremamente positiva e di sacrificio.
Wieteska 7: sorpresa di giornata, attento e preciso sia in chiusura che in impostazione. Una risposta dopo troppi errori che trova l’apoteosi nell’azione del gol vittoria: stop da numero dieci, tiro-cross rasoterra a cercare e trovare una deviazione qualunque. Risorto all’improvviso, scelta azzeccata di Sir Claudio.
Dossena 7: tiene bene la linea comandando il collega polacco di rientro dopo mesi di panchina. Non compito semplice, ma riesce nel lavoro e aggiunge il pallone dritto per dritto che diventa assist dell’1-1. Torna a comandare dopo alcuni passaggi a vuoto recenti.
Augello 5: erano attese le difficoltà visto il duello con Orsolini da affrontare, ma forse non così tante come dalla prova dei fatti. Si perde l’avversario sullo 0-1 ma non solo, è in costante apnea andando anche in confusione in fase di possesso. Esce al riposo dopo 45 minuti ancora una volta insufficienti.
Dal 47′ Azzi 7: mezzo punto in più per l’impatto del suo ingresso su tutta la gara. Prestazione di livello, ma che diventa ancora più importante considerando cosa aveva fatto Orsolini prima che lui gli mettesse la museruola. Con scelte di tempo perfette, attenzione difensiva sorprendente e voglia di attaccare che tiene sulle spine l’avversario. Per certi versi l’uomo di giornata.
Sulemana 7,5: gara di sostanza e pressione costante, tiene sulle spine i mediani felsinei e non disegna la ripartenza rapida. Più semplicistico del solito, scelta giusta per non perdere i tanti palloni sradicati. Non molla di un centimetro nemmeno alla distanza, cuore pulsante e polmone alla migliore apparizione in rossoblù dal suo arrivo.
Prati 6,5: equilibratore che si limita a tenere la posizione, senza acuti ma nemmeno senza particolari errori. Fosforo e serenità al servizio di una squadra che usa poco la palla a terra e le sue geometrie, così lui mette l’elmetto e dalla trincea esegue più lavoro sporco che pulizia. È anche grazie alla sua presenza silenziosa che la mediana regge l’urto per poi salire di tono al momento opportuno.
Makoumbou 6,5: altro giocatore rispetto alle ultime due gare giocate, meno fronzoli, meno orizzontale, più verticalità e gioco. Recupera e serve, quando sembra perdere un secondo di troppo scopre la carta nascosta che trasforma in giusta una scelta apparentemente errata. In ripresa.
Dal 94′ Deiola SV: entra per dare fiato e fisicità , non c’è bisogno di nessun apporto.
Nández 7,5: la condizione fisica è in crescita e si vede perché anche il cervello funziona meglio. Tanta corsa come sempre, ma più funzionale e non fine a se stessa. Trascinatore, sbaglia alcuni appoggi ma nel complesso è anima e corpo di una squadra sì poco tecnica, ma molto solida. Pilastro e cuore pulsante, esce sfinito.
Dall’82’ Di Pardo 6: pochi minuti ma di sostanza. Entra bene e resta sul pezzo, bravo in due chiusure e altrettante uscite palla al piede.
Viola 6: non trova la posizione giusta e nemmeno lo spunto, naviga tra le linee vedendo poco o niente il pallone e schermando senza successo la manovra avversaria. Dopo 40 minuti inizia un duello con Manganiello che gli fa perdere concentrazione, risultando ancora meno incisivo. Poi quando i ritmi calano riesce a ritrovarsi, tenendo palloni preziosi e aiutando contro il possesso del Bologna.
Dall’86’ Jankto SV: vuole riscattare in pochi minuti la prova incolore di coppa, ci mette voglia e pressing.
Petagna 8: prestazione da attaccante totale, tutto spinte, far salire la squadra e falli presi. E il gol? Arrivato pure quello, un po’ casuale, ma cercato, voluto e infine trovato. Un gol che è il riassunto del suo lavoro: cercare la sfera con movimento senza palla, riceverla sul corpo, lottare con l’avversario diretto, trascinarlo senza perdere il controllo e poi, finalmente, la freddezza per mettere in rete. Calafiori, uno dei migliori in Serie A, lo soffre costantemente ed è un punto di merito ulteriore. Pomeriggio da Petagna contro tutti, bulldozer di (sopran)nome e di fatto.
Dal 94′ Pavoletti SV: passerella senza palloni giocabili.
Ranieri 7: sorprende e lascia dubbi con la mossa Wieteska, poi da tanto di cappello per la prestazione del polacco. Come si dice al giorno d’oggi, meglio mettere da parte i commenti sulle scelte e lasciarlo cucinare. E che piatto che ha servito oggi al collega Thiago Motta, nonostante assenze e difficoltà ad entrare in partita. Ci mette 15 minuti a cambiare tattica, bravo nel non aspettare e altrettanto nel passare a tre dietro. Poi piano piano la squadra lo segue, il gol sblocca la testa e il resto diventa logica conseguenza. Non manca una mossa, anche Azzi a inizio ripresa è scelta nemmeno tanto scontata. Insomma, tre punti d’oro che scacciano fantasmi e Verona, inizio di seconda parte che lascia ben sperare.
Matteo Zizola














