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Le Pagelle di Cagliari-Bologna | Obert pomeriggio no, Palestra e Prati ci provano

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Queste le nostre valutazioni sulla prestazione fornita dai rossoblù di Fabio Pisacane in occasione della sfida persa per 0-2 contro il Bologna alla Unipol Domus.

Caprile 6: può poco sul gol del vantaggio di Holm, tradito dal fuoco amico di una difesa disattenta. Per il resto, come sempre, risponde presente quando chiamato in causa seppur non sia costretto a fare parate clamorose, a parte un tuffo elegante ed efficace su conclusione da fuori di Bernardeschi. Orsolini lo trafigge con un missile, su Pobega evita il terzo.

Zappa 6: torna dopo quasi un mese dall’infortunio di Coppa e si dedica al contenimento limitando uno dei più in forma del Bologna. Cambiaghi non riesce a trovare lo spunto, attenzione massima e poche sbavature. Meriterebbe qualcosa in più non fosse per la compartecipazione al gol di Holm quando guarda troppo la palla e pochissimo l’uomo.
Dal 55′ Borrelli 5,5: prova a dire la propria, ma non ha grandi opportunità e quando potrebbe incidere è poco pulito. Ha molti alibi, perché in fondo di palloni giocabili ne arrivano pochi, ma comunque ci si aspettava di più dopo la buona gara di Udine.

Mina 6: distratto sul gol di Holm, in generale si fa apprezzare per la lotta con Castro che vince spesso e volentieri. Insomma, come per il compagno alla sua destra la rete è l’unico dettaglio che lima verso il basso una prestazione altrimenti ben oltre la sufficienza, al netto di qualche gestione eccessiva palla al piede.  Dal 69′ Zé Pedro 5,5: ingresso senza grande mordente, situazione non facile perché manca il filtro davanti alla difesa, ma anche lui ci mette del proprio. Da un sua respinta di testa centrale e poco convinta nasce l’azione del raddoppio che chiude la gara.

Luperto 5,5: si fa notare poco, un grande classico delle sue partite. Non sbaglia, ma allo stesso tempo non risolve situazioni complicate. Insomma, senza infamia e senza lode, appare il meno colpevole tra i difensori in occasione del gol di Holm, ma è leggero sul raddoppio di Orsolini. Il periodo difficile continua.

Obert 4,5: cross dal lato opposto e quasi nessun ostacolo fisico per l’avversario diritto. Questa volta un timido salto, ma il risultato è lo stesso: come con Lautaro anche Odgaard lo sovrasta, torre e rete di Holm. Un episodio? No. Perché in assoluto è poco concreto e anche sul secondo gol lascia il piede forte con comodità a Orsolini. Insomma, pomeriggio complesso per dire poco.

Palestra 6,5: gioca con la fiamma accesa, gas costante che con tecnica e personalità diventano una miscela esplosiva. Sono le sue scorribande a esaltare e che sia da ala o da terzino più basso poco cambia. Anzi, con più campo davanti non tradisce e aggiunge più pepe a una manovra altrimenti senza sfoghi. Meriterebbe maggiore supporto, predica troppo spesso nel deserto.

Prati 6,5: la sua importanza si nota quando esce. Fuori lui ecco mancare quel mediano che spezza il gioco altrui e che tatticamente copre tutta l’area davanti alla difesa. A questo aggiunge anche palloni preziosi in verticale, uno dei quali viene sprecato da Felici e avrebbe meritato di diventare assist anche a tabellino. Forse non dovrebbe mai uscire, il suo equilibrio non può mancare a questa squadra.
Dal 69′ Gaetano 6: ci mette voglia di incidere, questo va riconosciuto. Ma tra punizioni con troppa voglia di fare e percussioni senza risultato il suo apporto risulta non decisivo. Però, comunque, il piglio c’è e non si può non considerarlo.

Adopo 5: chissà se con maggiore attenzione avrebbe potuto evitare quel blocco pressoché inutile che ha reso attivo il fuorigioco sul gol di Felici. Detto ciò, in generale la sua è una gara sporca, imprecisa, poco incisiva. Sbaglia diverse letture sia tecniche che soprattutto tattiche e non è nel suo momento migliore e si vede.

Felici 5,5: ha sulla coscienza il gol che avrebbe potuto cambiare la storia del pomeriggio, uno contro uno di fronte a Ravaglia è poco freddo quando conta e lo è invece quando l’azione è irregolare per fuorigioco. Manca di concretezza, lo spunto c’è ma lascia più fumo che arrosto.
Dal 55′ Luvumbo 6: entra bene, conquista tanti falli, dà freschezza e imprevedibilità. Certo, da par suo si perde a volte in un bicchier d’acqua, ma il suo è un impatto positivo.

Folorunsho 5,5: troppo sacrificio, lo vedi ovunque e provarle tutte, ma alla fine il risultato è che si perde un po’ di qua e un po’ di là. Per l’abnegazione meriterebbe la sufficienza, ma non è di sola volontà che vive il calcio, serve anche altro e quell’altro nel suo caso tarda ad arrivare.

Esposito 5,5: come il compagno e amico Folo corre tanto, si spende anche di più, tecnicamente ci mette il suo, ma dovrebbe essere riferimento offensivo e alla fine non lo è praticamente mai. Non ha mezza occasione, gioca lontanissimo dall’area e seppur non dispiaccia per il lavoro di pulizia alla fine ciò che conta è che sarebbe un avanti, ma resta indietro.
Dal 79′ Semih SV: troppo poco tempo per valutarlo, se poi entra e arriva il gol del raddoppio avversario il suo ingresso ha ancora meno valore.

Pisacane 5: la squadra dà la sensazione di adattarsi al ritmo degli avversari e anche quando potrebbe approfittare di un Bologna dormiente e imperfetto ecco che ne segue la scia. La volontà non manca, lo spirito nemmeno, ma tra imprecisioni e confusione ecco che arriva la sconfitta senza quasi nemmeno accorgersene. Forse lo schieramento più offensivo della ripresa sarebbe stato meglio vederlo all’inizio, un po’ di coraggio in più non guasterebbe. La sostanza resta comunque uguale ai predecessori: non passa l’esame di Italiano, ora sotto sui libri perché il prossimo doppio scontro diretto non si può fallire per non buttare via un inizio di fiducia.

Matteo Zizola

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