I nostri giudizi sul Cagliari che ha pareggiato per 1-1 nella finale d’andata contro il Bari alla Unipol Domus.
Radunovic 8,5: tiene in piedi il vantaggio non tanto con la parata sul tiro dagli undici metri di Cheddira, centrale, ma con il balzo successivo a evitare la ribattuta. Al netto della tendenza a restare tra i pali, aggiunge alla sua prestazione decisiva le parate sul centravanti marocchino in apertura di ripresa e quella su Benedetti poco dopo. La ciliegina su Ceter negli ultimi minuti, cade solo sul secondo rigore.
Zappa 7,5: deciso come ormai sembra aver abituato, un miglioramento mentale impressionante che lo rende positivamente irriconoscibile rispetto al passato. Avanza quando e quanto può, ma è la solidità in fase difensiva a dare lustro alla sua prestazione con l’incredibile salvataggio sulla linea al novantesimo a suggellare la sua gara.
Goldaniga 6: tiene bene la posizione e controlla chiunque passi dalle sue parti, pur se in alcune sortite verticali va in difficoltà. Soprattutto sulle azioni d’angolo pecca in concentrazione come d’altronde tutto il reparto.
Altare 5: parte bene tenendo a bada Cheddira, attaccato al pericolo numero uno non gli dà respiro e non concede praticamente nulla. Manca però di focus sui corner, quando rischia e non poco in più di un’occasione, soprattutto sul centravanti avversario a fine primo tempo. Ma l’errore vero è in pieno recupero, si addormenta e regala il secondo rigore al Bari a partita ormai chiusa.
Azzi 6: è il simbolo della precipitazione della squadra in troppi frangenti, la voglia è tanta ma si tramuta in scelte a volte dettate dalla fretta di emergere. Nel complesso però prestazione sufficiente, anche se l’impressione è che potrebbe fare meglio in fase offensiva.
Deiola 6: pulito e con i classici pochi fronzoli, sbaglia poco e dà il solito equilibrio. Avrebbe sulla testa più di una possibilità di portare la squadra sul 2-0, ma fallisce proprio in uno dei suoi punti di forza.
Nández 6: ha sulla coscienza l’ingenuità sul calcio di rigore, Radunovic lo salva e non rende pessimo un primo tempo già deficitario. Dagli spogliatoi rientra tutt’altro giocatore, la versione playoff che corre tanto e bene, trovando la posizione e diventando fattore importante. E infatti esce esausto, un grande classico.
Dall’88’ Obert SV: entra per aumentare la densità difensiva, soffre Ceter nei pochi minuti a disposizione.
Makoumbou 6: impiega un tempo a entrare in partita tra la difficoltà a trovare la posizione e problemi sia in impostazione che in copertura. Nella ripresa torna se stesso, recuperando lucidità e presenza scenica. Non basta a essere dominante come suo solito.
Mancosu 6,5: gioca venti minuti di alto livello, il cioccolatino per Lapadula e la combinazione con il numero 9 i due lampi che illuminano la Unipol Domus. Poi esce piano piano di scena, fino ad alzare bandiera bianca per infortunio a inizio ripresa.
Dal 56′ Prelec 5: entra un po’ a sorpresa, la sua prestazione è l’unione di senso tattico e di posizione ottimo che però contrasta con l’incapacità di fare la scelta giusta e i passaggi corretti.
Luvumbo 6: i primi venti minuti sembrano dire che può essere la sua partita, il Bari non lo capisce e non lo prende mai e lui cerca di approfittarne. Con il passare dei minuti viene imbrigliato, ma ci mette anche del suo con tanti, troppi dribbling e poca freddezza. Resta però tra i più pericolosi.
Dall’88’ Di Pardo SV: pochi minuti per incidere.
Lapadula 7: ha un pallone giocabile, lo mette alle spalle di Caprile con un preciso colpo di testa. Sentenza che non perde mai di vista il gol, si sacrifica anche troppo non riuscendo a ricevere suggerimenti che lo aiutino a trascinare la squadra.
Dal 79′ Pavoletti 5,5: cross non ne arrivano, lui è comunque evanescente e gira a vuoto senza vederla quasi mai.
Ranieri 6: partenza aggressiva premiata dal vantaggio iniziale, venti minuti di buon livello e poi il buio. Il Bari trova terreno fertile nella fisicità e nei calci d’angolo, le contromisure stavolta non sono efficaci e anzi, se possibile, peggiorano la situazione. Tradito dalle sue stesse scelte, la Serie A si giocherà al San Nicola. Deve ringraziare Radunovic, segnale non da poco che invita a riflettere in vista del ritorno. Non tutto è perduto, ma ci si aspettava di più.
Matteo Zizola