I nostri giudizi sul Cagliari cha ha vinto in rimonta contro l’Ascoli nell’anticipo del 29° turno della Serie B.
Radunovic 6: non può nulla sul gol di Forte, il resto il solito dolce far niente con qualche rilancio e alcune parate semplici. Serata da spettatore, in pratica.
Zappa 6,5: prova a barcamenarsi senza però tanto successo, rischia moltissimo su un angolo quando salta male con Botteghin alle sue spalle. Nella ripresa cresce come tutta la squadra, guadagnandosi la pagnotta senza problemi e con la ciliegina del primo gol in rossoblù regalatagli da Eramo.
Goldaniga 6,5: sempre attento e pulito, guida la difesa con esperienza senza sbagliare praticamente nulla. Prova anche a farsi vedere di testa su calci da fermo, ma senza successo.
Dall’88’ Altare SV: con Goldaniga gravato dal giallo il suo è un ingresso di protezione senza nulla da dire a una gara già chiusa.
Dossena 6: inizia con serenità ed eleganza, poi forse specchiandosi troppo su se stesso si dimentica che dovrebbe anche marcare e così lascia sfilare Forte in occasione dello svantaggio. Si rialza nella ripresa senza pecche e patemi.
Barreca 4,5: parte bene dando l’impressione di poter essere decisivo in avanti sulla corsia di competenza. Poi, però, un black out che non passa mai, centralina andata e luce che non torna. Errore in uscita che concede la ripartenza rapida sul gol di Forte, per poi continuare sulla stessa falsariga sbagliando praticamente tutto lo sbagliabile. E costringendo Ranieri al cambio.
Dal 46′ Azzi 7: la differenza atletica e di spirito con chi lo ha preceduto appare evidente fin dalla prima azione. Punta gli avversari a testa alta, spinge e recupera, sarà anche non tatticamente perfetto ma è dannatamente utile per creare problemi all’Ascoli. E per regalare per la seconda volta dal suo arrivo l’assist sulla testa di Lapadula.
Luvumbo 6: unica scintilla in una squadra altrimenti piatta, ha però sulla coscienza il rigore in movimento tirato addosso a Giovane da ottima posizione. Esce per infortunio muscolare.
Dal 36′ Lella 6: la differenza in efficacia ed estro è evidente, prova a dare equilibrio e sostanza ma regala soltanto imprecisione e lentezza anche per l’ingresso a freddo dopo l’infortunio. Nella ripresa però la sua presenza apre la strada ai compagni di mediana che si trasformano anche grazie al suo lavoro.
Nández 6,5: ritrova la posizione di centrale del centrocampo a due come spesso capitato ai tempi del Boca, un doble cinco senza però né i tempi né i modi che il ruolo richiederebbe. Caos e nulla di più. Poi riportato al suo normale destino sale in cattedra e domina la zona del centro destra trascinando con sé anche i compagni.
Makoumbou 6: messo in mezzo da un centrocampo avversario dominante per numero e qualità tattiche, prova a sbattersi ma è lasciato solo nella causa. Con il 4-3-1-2 torna a essere dominante da filtro davanti alla difesa e trasforma i fischi in applausi, provando perfino una conclusione dalla distanza come mai visto alla Unipol Domus.
Dall’86’ Deiola SV: ritrova il campo dopo mesi, bentornato.
Millico 5: gioca spesso di prima e prova a rispettare i dettami in copertura riuscendoci in parte. Non è Luvumbo, ma almeno qualcosa prova a inventare. Purtroppo resta sempre nel limbo, senza mai riuscire a trasformare un’idea in qualcosa di concreto. Intraprendente, ma nulla più.
Dal 46′ Prelec 6: si perde in un bicchier d’acqua quando ha palloni interessanti tra i piedi, ma va detto che il suo ingresso solo come presenza cambia la partita di chi gli sta attorno. E poi ci mette l’anima nel pressing alto, senza mai lasciare spazio agli avversari.
Mancosu 7,5: vero è che è quello che determina quando decide di farlo, ma oltre alcune fiammate iniziali non va. Si perde troppo presto, travolto da avversari che sembrano andare al doppio pur senza essere trascendentali. All’improvviso con il 4-3-1-2 si presenta nella ripresa il Mancosu atteso, davvero decisivo in tutto e per tutto. Rigore procurato, gol d’autore e costante presenza tra le linee a inventare. La sua posizione deve essere quella.
Lapadula 7,5: non di solo impegno può vivere un centravanti. Non la vede mai per 45 minuti, solo, troppo solo e spesso fuori dal gioco. Poi Ranieri gli regala un compagno di giochi, un Mancosu alle spalle davvero e un Azzi a mettere palloni interessanti. Lui allora si sveglia, sbaglia il rigore ma è pronto sulla respinta, lotta e pressa, serve a Mancosu la sponda del vantaggio e mette la firma sul 3 a 1 ancora di testa, ormai sua specialità. Che dire di più?
Ranieri 6,5: sbaglia completamente formazione e approccio, scelte che non lo premiano e portano ai primi fischi della sua gestione. Ma si può essere Tinkerman anche in positivo e così dagli spogliatoi escono scelte coraggiose e un 4-3-1-2 che sembra il vestito giusto per una squadra che ha bisogno di certezze. Mancosu e Lapadula salgono in cattedra, Azzi risponde presente, la squadra porta in dote quattro gol in 45 minuti dopo che negli ultimi 360 erano stati solo due, uno peraltro su rigore. Gara della svolta anche per lui?
Matteo Zizola