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Alessio Cragno, portiere del Cagliari

LE PAGELLE | Cragno risponde presente, Klavan e Lyko solidi

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I nostri giudizi sul Cagliari che ha impattato sullo 0-0 con la Fiorentina all’Artemio Franchi.

Cragno 6,5: ordinaria amministrazione a lungo, l’aiuto del palo sul tiro di Duncan e poi il sigillo sul finire di primo tempo con l’intervento a fermare Ribery. La ciliegina sulla torta la parata in tuffo su Kouame a salvare il punteggio.

Walukiewicz 6: soffre a fasi alterne il diverso passo di un Ribery comunque a mezzo servizio, riesce a farsi valere pur nelle difficoltà fisiologiche del duello. Ancora qualche disattenzione da evitare.

Klavan 6,5: comandante della difesa, mantiene bene distanze e attenzione senza compiere importanti sbavature né interventi risolutivi e denotando una tranquillità quasi filosofica.

Lykogiannis 6,5: parte bene, continua meglio. Deciso e sicuro come terzo difensore, non disdegna le avanzate mantenendo sempre alto il livello della sua prestazione.

Nández 6: tra aiutare il giovane compagno polacco contro Ribery e cercare di pungere Venuti ara la fascia senza soluzione di continuità. Due occasioni ne descrivono la gara, l’errore davanti a Dragowski e la scorribanda coast to coast, l’aver mancato il gol ne inficia la valutazione.

Birsa 5: playmaker atipico, gioca poco sui chilometri e molto sul tocco di palla, faticando – non poco – quando chiamato al lavoro di filtro e non dando quella scintilla quando deve manovrare. Occasione persa. (dal 79′ Faragò SV: entra per risistemare l’erba dove è passato Nández, la partita non gli offre altre mansioni)

Nainggolan 6: pronti via e un tiro che sibila il palo, poi uno scatto che ne mina la tenuta fisica, infine l’intelligenza tattica del calciatore di categoria superiore al servizio dei compagni. Gioca troppo al piccolo trotto, presenza importante, ma senza squilli.

Rog 6,5: un mix perfetto di quantità e qualità, entrambe nelle giuste proporzioni per un piatto a volte delicato, a volte corposo, sicuramente appagante. Se fosse un ristorante sarebbe sicuramente stellato. Esce giustamente stremato a dimostrazione che è anche lui umano. (dal 63′ Ionita 6: una mezz’ora senza infamia e senza lode, presidia il centrocampo e aiuta a portare a casa il risultato)

Mattiello 5,5: non ha tanto da patire sul suo lato, Lirola non spinge con continuità e Chiesa ha le polveri bagnate, ma nonostante ciò è troppo timido. Aggiunge alcuni interventi fuori tempo che gli costano anche il giallo.

Joao Pedro 5,5: toccato duro da Chiesa ne paga le conseguenze in freschezza fisica, prova comunque a dire la sua collegando mediana e attacco e tentando raramente i duetti con il compagno di reparto. Appare stanco dal tour de force post ripresa. (dal 63′ Ragatzu 6: meno pimpante che a Ferrara, ma la squadra non lo aiuta. Dimostra comunque sacrificio quando recupera difensivamente su un contropiede viola).

Simeone 6: regge il peso dell’attacco, vince spesso le battaglie a cui è chiamato, segna un gol in fuorigioco annullato da un VAR che ormai è una costante. Nel lungo termine si spegne, mancando l’appuntamento su alcuni cross dell’amico Nández.

Zenga 6: la squadra sembra sul pezzo, parte bene, sa soffrire, ma rilancia anche nelle difficoltà. La rosa non è profonda e si vede, i ritmi sono quelli che sono, ma andare a Firenze senza timore e provare a fare la partita è un merito. La stanchezza poi lo penalizza alla fine pur se non risponde utilizzando tutti i cambi. Un punto che lo porta a quota 40, ma le ultime finali dovranno dire di più dal punto di vista del gioco se vorrà la conferma, le motivazioni non gli mancano e toccherà a lui infonderle ai suoi giocatori.

Matteo Zizola

 
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