I nostri giudizi sul Cagliari crollato in casa contro il Venezia nel settimo turno della Serie B.
Radunovic 6: l’approccio difficile lo vede tirare sospiri di sollievo tra palo e tiri di poco a lato, ma ha il merito di tenere il punteggio sul pari con il piedone a fermare Novakovic a botta sicura. Poi quando la squadra affonda resta tra i meno responsabili, anzi prova a fermare più volte il Venezia inutilmente restando l’unico baluardo.
Zappa 4: attivissimo sulla corsia, a volte è precipitoso anche stilisticamente ma comunque efficace. Poi l’improvviso black out che cambia la partita, prima regala l’angolo e poi si fa superare nello stacco da Pohjanpalo. Sessanta secondi da incubo che danno il là alla tragedia sportiva, l’ingresso di Cheryshev completa il disastro sulla sua corsia.
Dal 74′ Luvumbo SV: inspiegabile il suo ingresso a soli quindici minuti dalla fine così come la sua panchina iniziale con Pereiro in campo. Scelta particolare che non paga nessun dividendo.
Goldaniga 4,5: soffre e non poco Novakovic e soprattutto ha alcune disattenzioni in posizionamento che lasciano più di qualche dubbio. Spende un giallo necessario confermando alcuni problemi nella gestione delle distanze, poi nel naufragio generale non reagisce, anzi tiene alta la bandiera bianca.
Altare 4: come il compagno con Novakovic lui soffre Pohjanpalo venendo salvato dal palo e dall’imprecisione del finlandese. Poi nella ripresa decide di sbagliare tutto quanto, partendo dall’infortunio clamoroso con cui regala il vantaggio al Venezia e finendo per essere tra i principali protagonisti negativi della disfatta.
Barreca 5: in difesa viene messo alla berlina spesso da Zampano, davanti sale con parsimonia senza incidere granché. Deve ancora ritrovarsi dal punto di vista della condizione in partita, fisicamente c’è ma manca il ritmo della gara vera. Esce per infortunio a inizio ripresa.
Dal 48′ Obert 5: partecipa al naufragio nonostante sia tra i meno responsabili. Da giovane qual è, però, soffre nettamente le difficoltà di tutta la squadra.
Rog 5: non aiuta il compagno alle sue spalle e nemmeno riesce a strappare da par suo quando chiamato a offendere. Stranamente impreciso, a volte troppo scolastico, da lui ci si aspetta ben di più. Il giallo meritato porta Liverani a scegliere lui come primo escluso a inizio ripresa.
Dal 46′ Makoumbou 4,5: dovrebbe dare la scossa, invece entra con le pantofole e sbaglia tutto, sia i tempi di gioco che le giocate in sé. Non tira mai nemmeno quando ne avrebbe l’occasione, nel momento della spada tira fuori un inutile fioretto nemmeno tanto efficace.
Deiola 4: è scientifico nelle marcature preventive anche quando dovrebbe farsi trovare libero in impostazione. Quelle volte che finalmente decide di mostrarsi ai compagni, sbaglia però l’apertura costringendo se stesso ai tocchi brevi all’indietro. Ci prova di testa in apertura, più un gol sbagliato che altro. Male, malissimo, e se possibile più passano i minuti più peggiora.
Nández 5: dei tre di centrocampo è quello che prova a dare ritmo e costanza, pur nella confusione tattica che giocoforza porta in quel ruolo. Compensa però con tanta corsa e voglia di fare. Quando la squadra crolla pure lui partecipa alla disfatta sparendo piano piano dalla contesa, anche da terzino.
Mancosu 6: è l’uomo dal quale passano quasi tutte le azioni offensive, collante tra centrocampo e attacco che però predica quasi nel deserto. Il gol è una perla resa tale dalla combo vento più Pohjanpalo, la cui deviazione aiuta a mettere fuori causa Joronen. Liverani gli ha chiesto più gol, lui risponde presente. Poi si stanca anche lui di essere l’unico a cantare e portare la croce ed esce mentalmente dal campo.
Pereiro 5: l’approccio è promettente, sempre pronto a farsi trovare tra le linee e a chiedere la sfera tra i piedi per creare. Poi all’improvviso sparisce e non riappare più, limitato dagli avversari e da compagni che non lo cercano più. Manca come sempre la continuità di presenza mentale, il suo vero limite rimasto tale nonostante la nuova occasione dal primo.
Dal 61′ Falco 5: dovrebbe entrare e cambiare le cose, invece non si vede praticamente mai. Non per sue colpe soltanto, ma tant’è.
Pavoletti 5: prova a salire sui cieli ventosi e a dare sportellate in mezzo al maestrale, ma la vede poco o nulla non per sue colpe. Avrebbe comunque la chance per incidere, rovesciata di Nández e colpo di testa d’istinto, ma la mette a lato. Tornato dal primo minuto, non riesce a fare ciò per cui è chiamato in causa, il gol. Dal 61′ Lapadula 4,5: non la vede mai e alla fine lo si nota soltanto per inutili quanto fastidiose proteste sul nulla.
Liverani 4: dopo due settimane complicate sia a causa del Bari che del dramma personale, ci si aspettava una reazione sul campo per ritrovare il sorriso. Invece la squadra, anche dopo aver chiuso il primo tempo in vantaggio, non sembra mai consapevole del da farsi. Tutto appare lasciato al caso, le scelte sia iniziali che in itinere curiose per non dire dannose. Ora la crisi è aperta e chissà che non sia lui a pagarne le conseguenze.
Matteo Zizola