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Le Pagelle | Cagliari-Udinese: Nicola non convince, Luperto e Augello simboli di un pomeriggio sottotono

Tommaso Augello, difensore del Cagliari | Foto Valerio Spano
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I nostri giudizi sul Cagliari dopo la sconfitta per 1-2 contro l’Udinese alla Unipol Domus nella 35ª giornata di Serie A.

Le pagelle

Caprile 6: non può nulla sul gol firmato da Zarraga, mentre forse potrebbe essere un po’ più padrone dell’area sul raddoppio da calcio d’angolo. Non deve fare nessun intervento particolare in una gara con poche occasioni e tanta noia.

Zappa 6: tiene la posizione classica tra braccetto e terzino, fascia di capitano e maschera sul viso come segni distintivi. Si adatta ai ritmi, nulla di più nulla di meno.

Palomino 5,5: ingaggia un duello tutto fisicità contro Davis, se le danno con onestà reciproca ma la sfida nella sfida la vince l’inglese bianconero. È anche lui coinvolto nel pasticcio del raddoppio su palla inattiva, poco deciso.

Luperto 5: pesa e non poco l’errore che porta al gol siglato da Zarraga quando perde il tempo su Rui Modesto aprendo lo spazio per l’assist decisivo. Non un pomeriggio comunque positivo a prescindere, è il simbolo della poca attenzione della squadra lui che normalmente è impeccabile.

Zortea 6,5: il gol un lampo improvviso dopo 35 minuti di difficoltà tattica, tecnica e fisica. Paga forse più di altri il campo lento, ma tra appoggi, incursioni di Kamara senza problemi e la rincorsa su Zarraga in ritardo sul gol il totale è negativo. Non può però che incidere il tempismo nel taglio con cui chiama l’assist verticale e la freddezza davanti a Okoye, altrimenti la prestazione sarebbe lontana dalla sufficienza (dal 73′ Felici 6: entra bene e mette più verve in un momento di stanca della partita, almeno prova a scuotere i compagni puntando gli avversari e dando qualcosa che sembrava ormai difficile da vedere).

Adopo 5,5: è l’unico in mezzo al campo che può compensare il mismatch fisico con gli avversari e infatti vince diversi contrasti e si fa sentire. Sbaglia però una volta che recupera palla o la riceve, lento nel decidere e nell’eseguire. Nella ripresa non si vede praticamente mai ed è il secondo colpevole in ordine d’importanza nel raddoppio dell’Udinese.

Makoumbou 6,5: si piazza davanti alla difesa e controlla le incursioni di chiunque provi a transitare da quelle parti. Sarebbe una gara da sei, ma decide di impreziosirla con una novità del suo repertorio. Vede partire Zortea, non va in orizzontale come spesso accade, ma lascia partire un lancio verticale perfetto per precisione e tempo. Poi, nel secondo tempo, anche lui stacca un timbra troppo presto il cartellino d’uscita (dal 69′ Deiola 6: buon ingresso, solidità nell’ultima parte di una partita non semplice da modificare).

Marin 5: non entra mai in partita soffrendo forse quella posizione ibrida tra mezzala sinistra ed esterno più largo in fase di possesso. Fuori sincrono, tecnicamente sbaglia troppo per le sue qualità, difensivamente non appare sul pezzo. Insomma, passo indietro deciso rispetto a Verona (dal 69′ Gaetano 6: entra con il piglio giusto, si assesta perdendo verve, risale con un colpo di tacco che illumina. Forse meriterebbe più minutaggio).

Augello 5: Rui Modesto lo fa soffrire non poco e in fase offensiva si vede raramente. Prestazione fin troppo scolastica, a volte utile per dare solidità ma oggi insipida oltre ogni ragionevole necessità. A questo aggiunge la dormita sull’angolo che porta al raddoppio friulano, non la prima volta che accade quando deve controllare il palo più lontano (dal 79′ Obert 5,5: gioca pochi minuti, ma giusto il tempo per mostrarsi abbastanza indolente e parecchio impreciso).

Luvumbo 6: tiene impegnata la squadra arbitrale come nessun altro in campo tra i tanti (troppi) fuorigioco e i cartellini che guadagna come da copione. Pur nelle imprecisioni e nel vorrei ma non riesco che lo contraddistinguono merita la sufficienza per impegno e la sensazione di essere uno dei pochi a voler accendere una partita dai ritmi blandi (dal 79′ Coman 5,5: difficile sapere del suo ingresso in campo se non si guardasse il tabellino, dove peraltro entra anche per il giallo finale).

Piccoli 5,5: il confronto per impegno e aiuto al collettivo con la prestazione di Pavoletti a Verona è impietoso. Ha tre occasioni, due le spreca senza però che siano veri e propri errori, la terza è l’esempio dell’egoismo che ogni tanto lo contraddistingue. L’impegno non manca, ma il resto non c’è.

Nicola 5: se la squadra non dimostra la giusta concentrazione e non mette in campo ciò che serve nonostante la salvezza ormai cosa praticamente fatta la responsabilità non può che essere sua. I fischi finali sono la conferma di una gara deludente sotto ogni punto di vista e se l’Udinese può essere avversario complesso fisicamente e le motivazioni non elevatissime, d’altra parte atteggiamento e mentalità non possono comunque mancare. Solito passo del gambero rossoblù, quando è il momento buono per fare un salto in avanti e crescere ecco che arriva quello indietro che riporta tutto al punto di partenza.

Matteo Zizola

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