Vittoria preziosa per il Cagliari Primavera di Fabio Pisacane che batte in rimonta 3-1 l’Atalanta. I giudizi sui giovani rossoblù.
Iliev: 7. Decisivo con il rigore parato nella ripresa, momento in cui è bravo anche a essere reattivo nella respinta. Non è solo l’episodio dagli undici metri però a dare forma a una delle sue prove migliori, ma anche altri interventi tra primo e secondo tempo, soprattutto su Bonanomi e Camara nella seconda frazione.
Arba: 6. Solita partita diligente del numero 2 rossoblù. Supporta forse un poco in meno la fase offensiva, ma è sempre attento e pronto a intervenire al momento del bisogno. Ormai una certezza.
Cogoni: 6,5. Conclude la gara da capitano e forse questo è il simbolo del suo percorso nella Primavera rossoblù. Si distingue ancora una volta negli anticipi, cresce con il passare dei minuti con il pallone tra i piedi, ed è bravo per scelte anche nel recupero, quando con la giusta malizia non aspetta troppo per buttare via il pallone se necessario.
Catena: 6. Comanda la difesa con personalità, rispetta sempre i tempi di gioco anche in fasi di possesso. Negli ultimi mesi è cresciuto tanto e si vede anche nella tarda mattinata di Assemini. Un fastidio al ginocchio però lo costringe ad abbandonare anzitempo il campo. (Dal 41′ Franke: 5,5. Entra praticamente a freddo ma riesce ad ambientarsi subito alla gara. Nel secondo tempo però, complice probabilmente l’inesperienza, provoca il rigore che avrebbe potuto complicare il pomeriggio. Pisacane lo aiuta ad avere la testa nella partita e trova il modo di reagire).
Idrissi: 6,5. Come al solito tanta, tantissima corsa, ma il mezzo punto in meno è per le occasioni sprecate davanti alla porta nella prima frazione, soprattutto si trova davanti a Pardel ma prova un assist improbabile per Bolzan. Tiene i nervi saldi nonostante qualche scambio verbale con gli avversari, poi si fa perdonare per gli errori sotto porta con il cross per la rete di Konate. Esce nel finale quando le energie calano vistosamente. (Dal 81′ Marini: 6,5. L’eroe che non ti aspetti. Entra per dare continuità alla spinta sulla corsia mancina, ma segna un gran gol slalomeggiando tra i difensori avversari e punendo in maniera fredda il portiere avversario. Tiene botta poi nel finale quando c’è da stringere le maglie per mantenere il vantaggio).
Sulev: 6. Parte a fari spenti, poi dopo il lancio in profondità che vale la prima chance a firma Idrissi del primo tempo si lascia andare e dà una mano importante alla squadra, non solo con il pallone tra i piedi ma anche in fase di non possesso. Rischia un po’ troppo a inizio seconda frazione avendo già un giallo sulle spalle, allora Pisacane decide di privarsene. (Dal 61′ Simonetta: 6. I compagni lo richiamano perché a volte esagera con i tocchi, però è prezioso in più di una situazione palla al piede. Ha più di una buona idea e nel finale è importante quando c’è da congelare il possesso).
Marcolini: 6,5. Davanti alla difesa, a far da diga insieme a Balde ma soprattutto a impostare l’azione. Dopo i primi minuti riesce a imprimere più velocità alla manovra. Fa bene il suo lavoro per tutta la gara, gli errori son pochi, malgrado nel finale anche la stanchezza si faccia sentire. Lui però è bravo a tener duro.
Balde: 6,5. Inesauribile. Fondamentale per gli equilibri del Cagliari a livello tattico, riesce a recuperare diversi palloni ma a lavorarne altrettanti nonostante non sia il suo primo compito.
Carboni: 6,5. Parte alle spalle dei giocatori più offensivi, ma il suo lavoro è a tutto tondo perché spesso si allarga abbassando il suo raggio d’azione per dare slancio all’azione offensiva. In qualche occasione la voglia di incidere lo imbroglia, ma con il passare dei minuti cresce provando a trascinare i suoi soprattutto dopo il gol di Fiogbe. Esce dopo il quarto d’ora della ripresa, dopo un paio di giocate palla al piede che ne avevano ancora testimoniato l’importanza. (Dal 61′ Malfitano: 6,5. Aggiunge sostanza a metà campo, quella che Pisacane cercava per riequilibrare i rossoblù aggiungendo Simonetta. Cattivo quanto serve nei duelli quando c’è da difendere il risultato, ma soprattutto deciso in area di rigore quando c’è da iscriversi a tabellino con il terzo gol che chiude la sfida).
Bolzan: 6. Solo la reattività di Pardel gli nega un gol in rovesciata che in tanti si sarebbero ricordati, sicuramente anche Roberto Muzzi che in tribuna non nasconde il piacere nel vedere il movimento. Fa una partita ricca di corsa e sacrificio, si abbassa tanto sulla trequarti per dare sviluppo all’azione. Energie che probabilmente pesano negli ultimi metri, con una ghiotta occasione sprecata a metà primo tempo dopo un gran lavoro di Konate. La sua resta però una partita più che sufficiente. (Dal 61′ Achour: 6. A volte troppo egoista, vorrebbe incidere come al solito ma non ci riesce. Riesce a essere prezioso comunque nel finale quando le squadre si allungano e il pallone va tenuto dalle proprie parti).
Konate: 6,5. Deve agire da prima punta e il primo tempo non è dei più semplici. Alcune volte non riesce a muovere il pallone come vorrebbe e dovrebbe una volta protetto, con il lavoro sporco richiesto che si fa sentire. A inizio secondo tempo però attacca bene l’area e trova con un gran piattone il gol del pari. Rimane in campo fino al termine di una sfida sempre in bilico spendendo tutte le energie possibili. Lodevole un recupero su Camara poco prima del 90′.
Fabio Pisacane: 7. Prepara in maniera dettagliata una gara spinosa, in cui l’Atalanta lascia il pallino del gioco ai rossoblù ma è pronta al contrattacco. Tiene sul pezzo la squadra quando la Dea trova il vantaggio e ancora una volta trova le soluzioni giuste dalla panchina per ribaltarla. Per intensità e calma nella gestione dei possessi è forse una delle migliori prove dei giovani rossoblù che trovano così un successo che tiene ancora socchiusa la porta per i playoff.
Matteo Cardia