Pari interno per la Primavera del Cagliari che ad Assemini si ferma sull’1-1 contro il Lecce. I nostri giudizi sui giovani rossoblù.
Auseklis: 5.5. Ingannato dalla traiettoria rafforzata dal vento di Yilmaz che regala il vantaggio ai pugliesi. Bravo a riscattarsi parzialmente su Daka nella prima frazione. Nel secondo tempo non corre grandi pericoli, ma è deciso anche quando chiamato a giocare con i piedi. La personalità c’è per il portiere lettone che ieri aveva giocato con l’U18, ma il gol subito sul suo palo resta.
Arba: 6. Nel primo tempo spinge tanto e da un suo traversone nasce l’opportunità che Vinciguerra non riesce a trasformare in gol. La sua partita è ormai diligente come al solito, nel finale deve stringere i denti perché la stanchezza si fa sentire e dalla sua parte il Lecce prova ad approfittarne. Il suo pomeriggio è però sufficiente.
Cogoni: 5,5. Non un primo tempo perfetto, concede lui la punizione da cui arriva il gol del vantaggio avversario e in prima battuta ha qualche difficoltà con i piedi anche perché il Lecce fa tanta densità nelle zone centrali. Cresce dominando il più delle volte sulle palle alte, nel finale però torna ad avere qualche indecisione con Burnete, anche se è decisivo nel contrastare un tiro a botta sicura di Daka.
Franke: 6,5. Altra prova convincente del centrale polacco. Burnete è un cliente ostico anche se da spartire con Cogoni. Accorcia il più delle volte con i tempi giusti e non demorde nonostante esca malconcio da un duello aereo con un altro avversario. Preciso anche con i piedi, si conferma dopo la buona gara con l’Inter.
Idrissi: 6. Il Cagliari non riesce ad andare spesso sugli esterni in prima battuta e lui si vede così meno rispetto al solito. Da metà primo tempo però trova il modo per accendersi con continuità e il suo primo cross interessante si trasforma in assist. Corre tanto come al solito, anche se non è sempre preciso. Pisacane lo alza quando decide di cambiare assetto, ma i tentativi di sfondamento non sempre sono efficaci.
Malfitano: 5,5. Ci mette un po’ a carburare. Inizialmente sia i movimenti senza palla che il rapporto proprio con il pallone non sono ottimi, tanto che Pisacane lo richiama più volte perché vorrebbe più convinzione e velocità. I primi “rimproveri” lo aiutano a entrare in gara, con la catena con Arba che funziona meglio. Non è comunque una delle sue migliori gare e dopo i primi minuti della ripresa Pisacane decide di toglierlo. (Dal 57′ Sulev: 6. Fa il suo compito senza strafare, ma è quello che serve al Cagliari anche quando si deve rallentare).
Conti: 6. Deve gestire i ritmi della squadra e non è l’aspetto più semplice visto il buon lavoro fatto dal Lecce proprio in mediana. Cresce anche lui quando i minuti sul cronometro scorrono, sfruttando anche le energie che arrivano da un buon lavoro senza palla davanti alla difesa. (Dal 57′ Carboni: 6. Sembra in grado di dare l’impatto giusto alla squadra nella velocità di palleggio. Pochi tocchi e tanta precisione, che però via via si vedono meno quando il Lecce fa pesare di più la sua fisicità. Si unisce al resto del gruppo nel momento in cui c’è da lottare).
Balde: 6,5. A centrocampo è ancora quello che impatta meglio. Sa bene il suo lavoro e lo svolge in modo positivo. Un canovaccio che anche nel secondo tempo non cambia dimostrandosi il più continuo tra i suoi. Esce nel finale, ma la sua è un altra gara in cui si dimostra ormai praticamente imprescindibile. (Dal 83′ Asproni: sv. Esordio in Primavera accolto tra gli applausi. Mette gamba e coraggio durante il rush finale avversario).
Simonetta: 6. Parte specchiandosi troppo e il Cagliari perde in velocità. Quando capisce che a volte bastano una, massimo due carezze al pallone, il suo apporto cambia. Nella ripresa ci prova anche dalla distanza senza però trovare fortuna, poi quando la stanchezza viene a galla qualche errore consiglia a Pisacane il cambio. (Dal 72′ Marini: 6. Prende il posto sulla corsia mancina nel momento in cui il Lecce tenta di alzare nuovamente i ritmi. Stavolta il suo ingresso è utile soprattutto in fase difensiva, dove è lucido in più di una occasione).
Bolzan: 6,5. Passa buona parte della prima frazione senza vedere palla, poi però alla prima occasione è bravo ad attaccare il primo palo e aprire al volo il piattone e segnare il suo primo gol in rossoblù. Prova a fare il solito lavoro di raccordo senza però riuscirci spesso vista la fisicità della squadra avversaria. Mezzo punto in più per una rete che non può che fargli bene. (Dal 72′ Achour: 6. Si vede annullare un gol, l’unica palla realmente giocabile che arriva nella sua zona di competenza, con una precisa zuccata. Per il resto non riesce il più delle volte a far salire la squadra malgrado lotti, aiuta però i compagni nel momento del forcing avversario.
Vinciguerra: 6. Il Lecce prepara una parte della partita per disinnescarlo. Non ha mai lo spazio reale per affondare il colpo, se non in una sola occasione a metà primo tempo quando manca di poco il cross con i giri giusti di Arba. Corre e combatte, ma il più delle volte sia Pacia che Addo sono aiutati bene dai compagni e riescono a non farlo accedere. Finisce la gara con i crampi, aspetto che ne fa capire il sacrificio.
Fabio Pisacane: 6. Inizia la gara senza alcun 2004 in campo. Ed è una squadra che ha appreso le lezioni soprattutto a livello caratteriale, un buon lato a cui guardare per il futuro. Non è stata per i giovani rossoblù una partita facile. Il Lecce fa valere la sua fisicità, fa densità nella zona centrale del campo e non consente al Cagliari di sviluppare tutte le sue trame. Alla fine però dopo l’episodio del gol subito la squadra reagisce e quando riesce a trovare le corsie esterne con velocità trova il pari. Nel finale la squadra sa stringere i denti, anche perché la scelta di togliere un uomo dalla trequarti e dare più compattezza paga.
Matteo Cardia