I nostri giudizi sul Cagliari Primavera di Fabio Pisacane dopo la sconfitta per 1-0 in trasferta contro l’Hellas Verona.
Auseklis 4,5 – Parte titolare fresco di convocazione con la Lettonia U19 ma il suo primo tempo è decisamente da brivido. Tra errori in fase di impostazione e incertezze sulle uscite, la combina grossa in occasione del vantaggio scaligero firmato Vermesan al 16′ del primo tempo, con l’estremo difensore rossoblù che sbaglia tempo e modo dell’intervento. Fa anche di peggio quando esce in maniera suicida alla mezz’ora sull’assolo di De Battisti ma solo un grande Cogoni rimedia a un altro suo errore, in una partita già di per sé complicata. Nella ripresa, il copione è pressoché lo stesso con brividi che corrono sulla schiena di tutto il Cagliari Primavera.
Cogoni 6,5 – Migliore per distacco nella fase difensiva del Cagliari Primavera nella trasferta veronese. Sempre attento e puntuale nella specialità della casa: le letture preventive. Aggressivo al punto giusto quando si tratta di ringhiare sugli avversari che gravitano nella sua zona di competenza. Suo è il salvataggio che ha del miracoloso sul lob di De Battisti, lanciato in contropiede e con un Auseklis troppo precipitoso nel lasciare la sua porta. Nel secondo tempo, compie un altro intervento fantastico per coraggio e tempismo su Agbonifo lanciato in contropiede solitario. Il solito muro.
Pintus 6 – Inizia la sua partita con compiti di impostazione ma è evidente che questo non è la sua caratteristica principale. Tanto è vero che le prime avvisaglie di tentativi offensivi del Verona nascono da un suo filtrante poco preciso. Con il passare dei minuti comincia a salire di tono e di attenzione e al 13′ del primo tempo compie un grande salvataggio. Nella ripresa, non ha grossi problemi nel gestire la situazione, complice anche un Verona che ha abbassato per tutta la seconda parte di gara il proprio baricentro nella sua metà campo.
Marini 4,5 – Non è nella sua giornata migliore e lo si capisce già dalle prime battute di gara. Ha probabilmente l’esame più difficile tra i suoi compagni nel reparto arretrato, ovvero quello di affrontare un cliente alquanto scomodo come Agbonifo. A differenza delle ultime uscite, l’ex Lazio, nel ruolo che Pisacane ha ritagliato per lui dalla fine della scorsa stagione, è alquanto confusionario e impreciso. Da un suo errore, scatta la pressione alta del Verona da cui scaturisce il gol di Vermesan che decide la gara. In fase offensiva non gli va molto meglio e anzi quelle sue comparsate su alcune punizioni laterali sono facili da leggere per la difesa avversaria. All’intervallo Pisacane lo richiama in panchina (dal 46′ Grandu 5 – Il suo ingresso in campo ha come l’obiettivo quello di dare maggiore frizzantezza a una zona difensiva, quella di Marini, che ha visto tantissime ombre e nessuna luce. Si dedica più alla fase di contenimento su Agbonifo prima e Philippe poi ma non lo fa sempre con precisione e tempo di lettura. In fase offensiva, il suo apporto non è assolutamente quello che ci si può aspettare da un giocatore del suo talento, anche se l’essere spostato a sinistra non lo aiuta).
Arba 5 – Sembra che all’improvviso sia tornato il vecchio Arba, quello che fa il suo senza osare e senza il giusto coraggio dei recenti tempi migliori. La sua spinta sulla corsia di destra, com’è accaduto in altre occasioni, manca eccome a un Cagliari che fa tanto possesso ma che non riesce a trovare le giuste alternative di giocata che non siano palloni dritti sulle punte o sui continui movimenti di Simonetta. Nel secondo tempo, si intravede la sua maglia numero 2 nei tentativi di assalto rossoblù alla porta di Zouaghi con qualche traversone che però è solo figlio dell’imprecisione.
Balde 6 – Fa il suo davanti alla difesa e dirige sapientemente il traffico quando ce n’è bisogno. Partita ordinata e senza acuti, con giocate semplici e di filtro, per l’ex centrocampista del Cesena che ci mette anche quella sana dose di grinta e carattere, tipiche del suo repertorio e che fanno fatto di lui un perno quasi imprescindibile per la mediana del Cagliari Primavera da un po’ di tempo a questa parte. Qualche errorino di troppo nella rifinitura in quelle poche volte che ha la possibilità di spingersi in avanti ma nel complesso prestazione che gli vale la sufficienza.
Marcolini 5 – La sua luce in quanto a tecnica e qualità non si accende a Verona e il Cagliari, a lungo andare ne risente eccome. Prova a muoversi anche verso l’esterno per trovare palloni giocabili da gestire ma soffre terribilmente la pressione del Verona, specialmente nella prima frazione di gioco. Nel secondo tempo rischia anche di farla grossa in fase difensiva ma Nwanege lo grazia a pochi passi dalla porta di Auseklis (dal 72′ Sulev 5 – Comincia bene la sua partita con un inserimento dei suoi che porta al tiro Malfitano, anche lui subentrato. Ma per il resto la sua prestazione va subito a spegnersi nell’anonimato).
Langella 4,5 – Il passo indietro rispetto al suo esordio in maglia Cagliari soltanto una settimana fa contro il Monza è evidente. Dalla sua parte Agbonifo approfitta degli spazi che sia lui sia Amos lasciano vuoti. Se nella fase difensiva l’ex Entella ha ancora qualcosa da registrare, la fase offensiva vista oggi a Verona non è degna delle sue caratteristiche di spinta ammirate alla prima uscita stagionale. Ogni tanto appare con qualche sgroppata estemporanea ma poi sparisce completamente dai radar e la sua gara finisce dopo il primo tempo (dal 46′ Bolzan 5,5 – Pisacane vuole la scossa in fase offensiva e pensa di buttare dentro nella mischia anche l’ex Roma per provare a pareggiare ma nemmeno l’italo-argentino non riesce nell’intento di rendersi pericoloso, anche se è vero che di palloni giocabili dalle sue parti ne sono arrivati con il contagocce).
Simonetta 6,5 – Se esistesse un film dal titolo “L’ultimo a mollare”, il protagonista perfetto sarebbe il nuovo numero 10 del Cagliari Primavera. Indubbiamente, nella gara contro il Verona, è il giocatore che tra i rossoblù, per distacco, rischia di più la giocata, che cerca di mettere quel quid in più in termini di qualità e che soprattutto prova a dare una sveglia ai compagni con alcune giocate interessanti. Il suo talento cristallino è ormai materia nota in quel di Asseminello e il mezzo punto in più rispetto alla fatidica soglia della sufficenza la guadagna grazie al suo grande lavoro di raccordo per la squadra.
Vinciguerra 5 – Nemmeno il talento e la fantasia dell’attaccante campano accendono un attacco, come quello del Cagliari Primavera, che oggi non ha certamente messo in campo la propria migliore versione. Cerca di accendersi, seppur a tratti, con il pezzo forte della casa, ovvero la combinazione tra l’uno contro uno e lo sprint nei primi passi contro l’avversario diretto. Risultato? Spesso finisce a terra e perde più tempo a protestare con l’arbitro che ad andare a riprendersi il pallone appena perso. Per provare a rimettere i piedi i cocci di una partita nel complesso sotto le aspettative, tenta di spostarsi a destra e poi di nuovo a sinistra ma non ha affatto vita facile nei suoi tentativi di giocata, spesso e volentieri fini a sè stessi (dal 72′ Malfitano 5 – Con il suo ingresso al posto di un Vinciguerra in giornata negativa, il Cagliari e Pisacane individuano in lui una possibile chiave di volta del gioco ma la sua partita viene racchiusa in un tiro su assist di Sulev che termina altissima).
Achour 6 – Più che per la prestazione, la sufficienza al centravanti del Cagliari Primavera viene data per l’impegno continuo nel cercare continuamente di andare a prendere palloni in una posizione bassa che per un attaccante non è certo all’ordine del giorno. Il numero 9 rossoblù ci mette anche tanto carattere nel lottare a sportellate con i centrali avversari. L’impronta sotto porta non c’è stata ma l’impegno non è affatto mancato. (dall’84’ Trepy SV: troppo poco tempo per l’attaccante francese per incidere negli ultimi assalti del Cagliari).
Allenatore Fabio Pisacane 5,5 – Il carattere e l’atteggiamento sono i dogmi principali del pensiero calcistico del tecnico del Cagliari Primavera. I rossoblù ci provano fino alla fine ma qualcosa in avanti va sicuramente rivisto, quantomeno dal punto di vista della concretezza di quanto prodotto sul campo, vecchio problema anche in alcune fasi della scorsa stagione. Nella fase di copertura, si riparte ancora dalla costruzione dal basso, tema sempre al centro di animate discussioni nel calcio moderno ma che spesso si rivela anche arma a doppio taglio come dimostra il gol da cui è nata la vittoria del Verona. Ciononostante il suo Cagliari, al secondo ko stagionale, può ripartire dalla voglia di riprendere la partita nel secondo tempo, anche se il gol non è arrivato. Ora, in aiuto dei sardi, c’è la pausa per le nazionali. E alla ripresa, per testare la testa e anche il gioco del Cagliari ci sarà il primo test casalingo contro una big. Ad Asseminello, infatti, arriverà l’Inter di Zanchetta.
Fabio Loi