I nostri giudizi sul Cagliari che ha perso a Firenze la quarta sconfitta consecutiva: la classifica fa sempre più paura.
Cragno 6,5: meno impegnato del solito, mette comunque la sua firma con tre interventi non potendo nulla sul gol viola.
Pisacane 4,5: parte male con due passaggi orizzontali che creano problemi non da poco, regge l’urto nel lungo termine ma è anche lui in ritardo sul gol. (dal’80’ Zappa SV: corre subito a mille per recuperare un pallone e battere velocemente un fallo laterale. È l’unico highlight dei suoi dieci minuti.
Walukiewicz 5: con Godín ritrova un po’ della sicurezza perduta anche se la distrazione su Pezzella nel primo tempo è sintomatica del momento.
Godín 4: il suo rientro è importante e si vede per 73 minuti, poi inspiegabilmente manca la marcatura su Vlahovic cercando di metterlo in fuorigioco e causando il gol decisivo.
Lykogiannis 4,5: la botta alla testa iniziale non lo aiuta, ma è dal suo lato che arriva l’incursione del gol. Qualche infamia, poche lodi.
Marin 4,5: perde il contrasto che fa partire la transizione decisiva, gioca molto di spada e poco di fioretto. Vicino al gol del pareggio, ma serve di più anche perché il confronto con Amrabat è inclemente.
Oliva 5,5: si piazza davanti alla difesa a fare da filtro e viene da chiedersi perché sia rimasto in panchina contro il Benevento. Un altro simbolo della confusione, valigie in mano e chiamato a giocare per mancanza di alternativa. Non sfigura comunque. (dall’86’ Tramoni SV: entra, alza il gomito, giallo)
Sottil 4,5: si sacrifica nel ruolo di esterno a tutta fascia proprio in quella Firenze dove nella stessa posizione ha faticato e non poco la passata stagione. Non brilla, ma non solo per colpa sua. (dall’86’ Cerri SV: il classico cambio della disperazione, altro sinonimo della confusione imperante)
Nainggolan 6,5: vera anima della squadra, quando si accende arrivano le occasioni rigore compreso. Finché regge la squadra tiene abbastanza, cala lui arriva il gol viola e sparisce il Cagliari. (dall’80’ Ounas SV: un giochetto senza che gli venga fischiato il fallo a favore e nient’altro)
Joao Pedro 4: ha sulla coscienza il rigore ciabattato che prima si guadagna e poi serve a Dragowski. Troppo pesante come errore per non far dimenticare il (comunque poco) resto.
Simeone 4: polveri non bagnate, fradice. Tre palle d’oro, tre palle fallite. Lontano parente, il gol numero 50 sembra una maledizione. (dall’80’ Pavoletti SV: come Tramoni entra, ammonito, fischio finale)
Di Francesco 4: è vero che ha poche scelte, ma l’ennesimo cambio tattico è quasi inspiegabile soprattutto vista il rilancio di Oliva. Tanta, troppa confusione, da tre a quattro dietro, in mezzo Nainggolan come allenatore che decide da solo la propria posizione, i cambi sono tardivi e confermano la stessa confusione di cui sopra. La Fiorentina non vinceva in casa da fine ottobre, il Cagliari continua a non farlo. Dieci di fila senza i tre punti, basta questo.
Matteo Zizola