I nostri giudizi sul Cagliari che ha vinto a Bergamo 1-2 contro l’Atalanta.
Cragno 7: attento e sicuro nelle uscite, bravo sulla conclusione potente di Malinovskyi e miracoloso su Zapata prima del tap-in di Palomino. Di fatto la sua è una gara più di piedi che di mani, con l’asse con Lykogiannis come costante dei suoi lanci. Prima da capitano in rossoblù.
Goldaniga 7,5: segue come un’ombra prima Pasalic poi Boga e lo fa con sicurezza e attenzione, così come – al netto di qualche mal di testa fisiologico – è bravo le volte che è Muriel ad affrontarlo.
Lovato 8: se la difesa in blocco funziona il merito è soprattutto di chi la comanda. Un generale di 21 anni che dirige un’orchestra perfetta di fronte alla macchina da gol di Gasperini. La lotta con Muriel è una delle cose più belle della sfida e la vince spesso e volentieri.
Obert 7,5: se cercate personalità in un ragazzino alla seconda da titolare in Serie A dovete guardare a questo slovacco. Buttare anche solo un pallone non è cosa che gli appartiene, testa alta e pressing superato. Pessina deve girare spesso altrove, Mazzarri ha uno scudiero in più.
Dall’87’ Carboni SV: supporto alla difesa negli ultimi minuti, senza sbavature.
Bellanova 7,5: bel duello con Pezzella che vince sia in fase difensiva che offensiva per poi ripetersi con Maehle. Giustamente preoccupato non alza la corsa quanto potrebbe, ma quando lo fa nascono le uniche occasioni rossoblù fino all’assist per Pereiro. Lucido, fresco, spina nel fianco nerazzurro.
Dall’87’ Ceppitelli SV: alza il muro senza doversi preoccupare troppo.
Deiola 7: inizia senza il controllo della propria posizione e delle linee di passaggio atalantine sulla trequarti, cresce piano piano abbinando efficacia in fase di filtro alle solite imprecisioni tecniche. Nel complesso prestazione utile che diventa più che positiva nella ripresa.
Dal 90′ Kourfalidis 6: pochissimi minuti, gli otto di recupero, nei quali però trova il tempo di dimostrare la propria utilità e meritare il voto.
Grassi 7,5: come il compagno ha bisogno di tempo per trovare la quadra, poi cresce e comanda la mediana limitando le incursioni bergamasche e provando a tessere ogni volta che ne ha la possibilità. Poco appariscente, ma dannatamente importante.
Marin 7,5: ancora una volta chiamato dalla situazione a portare la croce più che cantare, si sacrifica ma non è il compito in cui eccelle maggiormente. Fa comunque il suo con diligenza per poi salire in cattedra nella ripresa. La ciliegina sulla torta la verticale per Bellanova da cui parte l’azione del raddoppio.
Lykogiannis 7: contiene senza troppa fatica Zappacosta e tiene bene la propria fascia. A volte si distrae, altre potrebbe fare meglio tecnicamente, ma tutto sommato mette in campo una gara positiva. Se il Cagliari non cade a inizio ripresa è merito suo che si immola sul tiro a botta sicura di Pessina.
Dalbert 7,5: falloso fin da subito, anche con interventi abbastanza ingenui e non necessari. Gravato dal giallo deve limitare questo aspetto ed è un bene. Sembra dover alzare bandiera bianca per un problema al ginocchio, ma torna dagli spogliatoi un altro giocatore che diventa decisivo con un assist e il continuo attacco dello spazio verticale.
Dal 78′ Baselli 6: entra per mettere esperienza e possesso, fa il suo lavoro con efficacia e perfino classe.
Pereiro 8,5: regista offensivo, trequartista, punta. Il suo tre in uno è l’esempio di un giocatore finalmente capace di sacrificarsi. Nel primo tempo si concentra sull’aiuto, nel secondo diventa letale nell’area avversaria. Doppietta e rosso guadagnato, che volere di più? Man of the match senza se e senza ma.
Mazzarri 8: non è mai fortunato alla voce infortuni e deve fare di necessità virtù. Prepara in maniera perfetta la gara, con densità e marcature a tutto campo senza disdegnare qualche proiezione offensiva. Nella ripresa il capolavoro diventa completo e mette in scacco totale niente di meno che Gasperini. È il suo Cagliari, se c’erano ancora dubbi oggi è ufficiale e chiaro a chiunque.
Matteo Zizola