I nostri giudizi sul Cagliari che ha pareggiato nel finale a Empoli contro la squadra di Andreazzoli (1-1).
Cragno 6: non sembra in grande giornata, l’esempio la frittata quasi servita con uno stop sbagliato sul quale rimedia prontamente. Decisivo però su Bandinelli in una delle sue specialità, l’uscita bassa. Nel complesso sufficienza piena.
Goldaniga 6: con lui al centro dopo l’uscita di Lovato la difesa inizia a ballare. Rischia anche il rigore, salvato dal VAR che rileva il fuorigioco a inizio azione. Alla fine lo zampino sul gol gli regala però la sufficienza.
Lovato 6: fermato dopo nemmeno mezz’ora da un problema muscolare, la sua importanza risulta evidente proprio dopo che abbandona il campo. Dal 28′ Altare 6,5: si piazza sul centro destra tenendo botta nonostante le incursioni di Bandinelli e le sovrapposizioni di Parisi. Passa poi a sinistra con l’ingresso di Ceppitelli e va anche vicino al gol con un tiro da fuori area che avrebbe meritato miglior sorte. Migliore della difesa.
Obert 5: tanto bravo a Bergamo quanto indeciso al Castellani. Soprattutto sul gol perde di vista Pinamonti facendosi ingannare dal movimento a uscire per poi tagliare davanti a lui. Non solo, ma anche in altre occasioni dimostra di non essere in giornata di grazia. Dal 59′ Ceppitelli 6: tiene bene la difesa da centrale, anche se difetta in costruzione perdendo fin troppo tempo nelle scelte. Vecchio difetto, ma comunque non sbaglia nel compito di marcatura.
Bellanova 6: il duello con Parisi lo vede leggermente perdente, anche se è quasi sempre lui l’unico a provarci. Un passo indietro, ma comunque sufficiente. Esce stremato dopo averci perlomeno tentato più volte. Dal 79′ Keita 6: entra per dare maggior piglio all’attacco e il suo compito lo svolge.
Marin 5: parte bene, poi sbaglia la giocata che fa partire il contropiede del vantaggio empolese. Come spesso in questa stagione, dopo un passo in avanti arriva quello indietro. La ricerca della continuità prosegue. Dal 79′ Pavoletti 7: in campo per fare una cosa, segnare. Pochi minuti ed esegue la richiesta, rete del pareggio e punto d’oro che dà fiducia.
Grassi 6: soffre tanto Bajrami e i raddoppi di Zurkowski, non trova la posizione soprattutto quando la squadra perde le distanze con l’uscita di Lovato. Cresce alla distanza mettendo ordine nel momento in cui la squadra produce il massimo sforzo offensivo.
Dalbert 6: vaga per il campo concentrato sulla schermatura di Asllani e fatica moltissimo sia in non possesso che in possesso. L’ultima mezz’ora però compensa un’ora di difficoltà, tre interventi decisivi in difesa e un ottimo aiuto come spinta sulla sinistra.
Lykogiannis 5,5: solido a tratti, svagato e impreciso in generale. Dal suo lato succede poco ed è un merito, ma altrettanto capita in fase offensiva nella quale è scolastico e sbatte spesso contro Stojanovic. Dal 59′ Baselli 6: entra molto bene in campo, andando vicino al gol e dando maggiore qualità a una mediana fino a quel momento in difficoltà. Guadagna minuti importanti lasciando l’idea di poter essere un innesto utile non appena avrà più gambe.
Pereiro 6,5: ci mette impegno per un tempo, unico che almeno prova a creare qualcosa – seppur poco – nel nulla offensivo. Nella ripresa migliora come a Bergamo, andando vicino al gol e creando tutte le azioni più importanti fino al cross che porta al gol del pareggio. Ritrovato definitivamente.
Joao Pedro 5: lo si nota soltanto per il fallo da giallo e niente altro. Gli manca il centravanti intorno al quale ruotare e fare da regista offensivo. Ben controllato dagli avversari, non trova lo spazio giusto senza il riferimento offensivo.
Mazzarri 6: il suo Cagliari approccia con il piglio giusto, tiene l’Empoli nella propria metà campo ma alla fine fa la gara che gli avversari volevano. Ovvero scoprirsi alle spalle e lasciare il fianco agli inserimenti degli azzurri. Nella ripresa forse i cambi offensivi arrivano tardi, ma alla fine viene comunque premiato dalla disposizione a trazione anteriore del finale. Un punto importante, prosegue la corsa salvezza nel segno della continuità di risultati.
Matteo Zizola