Le nostre valutazioni sulla gara del Cagliari contro la Reggina per l’undicesima giornata della Serie B.
Le Pagelle
Radunovic 6: ordinaria amministrazione, dopo gli errori di Ascoli sceglie la strada del lancio e non del passaggio corto. Nessuna colpa sul gol di Gagliolo in un pomeriggio abbastanza tranquillo.
Di Pardo 6: piccola parte di responsabilità sul gol granata, si riscatta con un intervento decisivo a salvare la porta sul tiro a botta sicura di Hernani. Spinge il giusto, ma potrebbe farlo di più.
Capradossi 7: tiene bene la posizione e dalla sua parte non si passa praticamente mai. Ordinato ed elegante, prestazione positiva alla quale aggiunge personalità in costruzione.
Altare 5: la struttura dei suoi piedi non gli permetterebbe di impostare, ma lui non lo sa e imposta lo stesso. Risultato? Lanci nel vuoto, centrocampisti ignorati, tempi di gioco smarriti. Difensivamente tiene, anche se quando Menez lo punta soffre e non poco. Dall’86’ Obert SV: entra per il tabellino e nulla più.
Barreca 5: non si vede praticamente mai davanti mentre dietro, tolto un recupero importante, soffre e non appare sicuro. Esce senza lasciare impressioni positive, tutt’altro. Dal 79′ Carboni SV: inspiegabilmente lasciato fuori, non ha tempo per incidere.
Nández 6,5: a destra, interno, a sinistra, scheggia impazzita che dà verve e ritmo alla squadra. Il rientro di Rog lo aiuta e non poco. Uno degli ultimi a mollare, anche da esterno alto.
Makoumbou 4,5: pesa tantissimo il vuoto mentale sul gol del pareggio calabrese. Guarda Gagliolo come se fosse uno spettatore qualunque, errore imperdonabile con la squadra in vantaggio. In impostazione è il solito, elegante ma non esattamente efficace. Prova incolore, infatti paga con il cambio all’intervallo. Dal 46′ Viola 5,5: mette ordine, sicuramente meglio di chi lo ha preceduto, ma manca lo spunto che possa cambiare l’inerzia. Mezzo punto in meno per i piazzati calciati male in quello che dovrebbe essere il suo marchio di fabbrica,
Rog 6,5: la sua presenza si sente eccome, sia nei cambi di passo che nell’equilibrio. Deve ritrovare continuità, ma con lui in campo la musica cambia pur se solo a sprazzi. Peccato per alcuni passaggi fuori misura. Dall’86’ Pereiro SV: perché così tardi? Ci prova, ma la conclusione è telefonata. Chiedergli il miracolo stile Como è decisamente troppo.
Luvumbo 5: sempre sul punto di creare, si perde al momento del dunque. Sbaglia troppe scelte, dando la sensazione che dopo ogni errore cresca la sua voglia di eccedere e, quindi, sbagliare. Passo indietro.
Lapadula 6,5: regge tutto il peso dell’attacco sia di fisico che di intelligenza, lotta come non si vedeva da tempo. In più segna con un gol da attaccante vero, furbo nell’appoggiarsi all’avversario e letale nella frustata verso la porta. Alla lunga, però, l’essere solo viene pagato in freschezza e non la vede più, non per colpa sua.
Millico 5: la sua conclusione a giro è la chiave del primo tempo, dal possibile doppio vantaggio al gol subito. È vivo, ha voglia di spaccare il mondo, ma il risultato è per lo più fumoso.
Dal 56′ Deiola 5,5: dovrebbe dare energia, mette dentro soltanto assenza di personalità ed errori tecnici.
Liverani 4,5: sceglie a sorpresa Millico per Falco e soprattutto un buon Carboni viene rimpiazzato da Barreca. Decisione che lascia dubbi. La squadra si vede poco, pochissimo, contro una Reggina che lascia giocare togliendo l’alibi dell’avversario chiuso. Un’altra gara andata, senza miglioramenti di sorta. Uno a uno, in casa, partita da vincere e dentro Deiola per Millico con Pereiro ai margini. No, non ci siamo.
Matteo Zizola