Alla vigilia della gara di andata della finale playoff tra Cagliari e Bari che si preannuncia caldissima, abbiamo sentito uno dei doppi ex della sfida. Si tratta di Andrea Lazzari che, dopo essere arrivato a Cagliari nell’estate del 2008, per 3 anni ha vestito la maglia rossoblù. La sua esperienza con i galletti invece risale alla stagione 2015/2016, con il centrocampista classe 1984 in campo con la maglia biancorossa proprio in quel Bari-Cagliari terminato per 0-3. Una partita indimenticabile per il popolo rossoblù che, grazie a quella vittoria, riuscì a festeggiare il ritorno Serie A, con Massimo Rastelli in panchina, a distanza di un anno dalla retrocessione.
Lazzari, domani si gioca Cagliari-Bari, due squadre che lei conosce bene e che si daranno battaglia per conquistare la promozione in Serie A. Chi arriva meglio alla finale playoff?
“Sarà una partita combattutissima, una gara tra due ottime squadre. Mi aspetto una vera battaglia, come del resto lo sono state le due sfide giocate durante il campionato. Il Cagliari secondo me avrà una spinta in più, la rimonta realizzata contro il Parma nel finale della gara di andata, ha dato una spinta in più ai rossoblù. Recuperare partite del genere non è semplice. Sicuramente le motivazioni sono altissime per entrambe le squadre, in palio c’è la Serie A, questo non è da sottovalutare“.
L’anno della promozione del Cagliari in Serie A nel 2015-2016, lei era un giocatore del Bari. L’ha affrontata da avversario la squadra di Rastelli, trova qualche parallelismo con quella di Ranieri in questa stagione?
“A Bari non trovai grandissimo spazio, una delle partite in cui giocai titolare è quella vinta dai rossoblù per 3-0. In quel match il Cagliari conquistò la matematica certezza della promozione in Serie A. Guardando la squadra di Rastelli e quella di Ranieri secondo me quella di quest’anno è più forte. Ha tanti giocatori di qualità che in qualsiasi momento possono cambiare una partita“.
Tra i giocatori sotto la lente d’ingrandimento c’è sicuramente Zito Luvumbo, l’uomo che ha spaccato la partita della Domus contro il Parma. Come si preparano e si vivono mentalmente queste partite così importanti?
“Ranieri è un tecnico molto bravo ed esperto, saprà sicuramente tenere a bada la tensione e non caricare eccessivamente la gara. Vivere i giorni che anticipano il match con serenità è un aspetto fondamentale. Durante le interviste Ranieri appare molto sereno, da giocatore vedere così il tuo allenatore dà tanta fiducia. Ranieri è un’arma in più. La sua carriera parla per lui, ha sempre dimostrato il suo valore e la capacità di gestire queste situazioni“.
Sia a Cagliari che a Bari ci sarà un ambiente caldissimo, c’è stata una vera e propria caccia al biglietto. Quanto sono importanti e decisivi l’aspetto mentale e la spinta del pubblico in gare del genere?
“Sono due tifoserie che spingono tantissimo, il fattore campo in queste partite conta molto. Bisogna farsi trascinare dal pubblico. Tra le due tifoserie conosco sicuramente meglio quella del Cagliari, sono dei tifosi caldissimi e che ti fanno sentire in ogni momento il loro supporto. Quella del Bari però non è da meno, questo si è visto anche nel match del San Nicola contro il Sudtirol durante la semifinale dei playoff. Dovranno essere brave le due squadre a sfruttare la spinta dei propri sostenitori“.
Quali sono i ricordi più belli o più simpatici che si porta dietro della sua esperienza a Cagliari?
“Ho vissuto tre anni fantastici. Ho tanti amici a Cagliari, quando ho tempo li sento sempre. Non so dire quale sia il ricordo più importante legato alla mia esperienza in Sardegna, sono tanti e la maggior parte bellissimi. Sarei voluto venire a vedere la partita ma degli impegni mi hanno impedito di poter andare alla Unipol Domus. Quando posso torno sempre in Sardegna per trascorrere le vacanze e rivedere i miei amici”.
Andrea Olmeo