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Tra insofferenza e cambio di atteggiamento

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Cambia lo scenario, dopo le elezioni regionali, nella vertenza governo-industriali-pastori?

“Basta stupidate!”. È questa la risposta del ministro dell’agricoltura Gian Marco Centinaio, arrivata puntuale e senza tanti fronzoli dopo le critiche dei pastori al mondo della politica. “Sono spariti, prima delle elezioni facevano a gara per chiamarci, ora non rispondono neanche al telefono”. Così avevano tuonato i pastori dall’assemblea di Tramatza. “Stiamo lavorando per loro”, ha replicato Centinaio nel corso della giornata di ieri, lasciando trasparire tutta l’insofferenza verso le lamentele dei pastori.

Sembra di essere tornati (?) ai tempi della dominazione piemontese, quando i viceré sabaudi mal sopportavano le “stupidate” del popolo sardo, affamato e depredato dai colonizzatori di turno. Una vecchia insofferenza che dura da più di un secolo e che non accenna a smorzarsi. Il 7 marzo si riparte coi lavori del tavolo concordato tra governo, industriali, coperative, grande distribuzione e pastori.

Dopo la diserzione espressa dagli industriali in occasione dell’appuntamento romano, la sede della trattativa è stata spostata a Sassari, col prefetto della città a svolgere il ruolo di mediatore senza poteri. “Ci dicono che certe cose non si possono cambiare. Abbiamo chiesto dei tecnici alla Regione e al Governo per poter capire cosa effettivamente si può fare.”

Poca e mal riposta la fiducia dei pastori che non vogliono farsi “fregare nuovamente”. Sempre dall’assemblea di Tramatza, infine, l’appello al mondo delle campagne. “La nostra battaglia non finirà oggi e neanche domani. Dobbiamo restare uniti, stanno facendo di tutto per dividerci”. Una situazione che rimane quindi ancora tesa e incerta. E pensare che c’era chi voleva la questione risolta in 48 ore…

Enrico Zanda