agenzia-garau-centotrentuno

L’Analisi | Cagliari, Eye Sport rimette la chiesa al centro del villaggio

Scopri il nostro canale su Telegramle-notizie-di-centotrentuno-su-telegram

La nostra analisi, con tanto di voti alle nuove maglie rossoblù disegnate dal brand sardo.

Ripartenza, identità e attenzione ai dettagli: questi erano i tre concetti che ci sia aspettava dalle nuove divise firmate Eye Sport e la presentazione delle maglie via social da parte del Cagliari Calcio non ha tradito le attese.

Maglia rossoblù: bentornato retro “invertito”

La maglia rossoblù è l’essenza di questa filosofia: a prendere la scena è sicuramente il ritorno dell’inversione dei colori nel retro, ovvero con il rosso a sinistra e il blu a destra, come la tradizione del club vorrebbe. Tradizione che però iniziava a latitare negli ultimi anni, se si pensa che tale disposizione mancava dal biennio 2006-2008 (allora lo proposero Asics e Umbro), e fu l’unica parentesi in tutto il Terzo Millennio. Eye Sport ha deciso di ripartire dalle basi, ridando valore all’identità rossoblù nel senso letterale del termine. A voler essere precisi, manca ancora l’inversione dei colori anche all’altezza delle maniche, ma bisogna pur dire che questo è un design che già da inizio anni ’90 ha iniziato a latitare. Una maglia Home canonica, dunque, ma non per questo sprovvista di dettagli interessanti. Sempre sul fronte dell’identità, sulla parte alta del petto è presente una trama puntinata che richiama i Pibiones, ovvero i grani di filato in rilievo tipici dei tessuti e dei tappeti artigianali sardi. Una scelta che quasi dà vita al main sponsor, il brand Isola dell’Artigianato della Regione Sardegna, integrandolo perfettamente nel design. Sul fronte della sartorialità invece colpiscono sicuramente i bordi del colletto, intrecciato sul retro con un particolarissimo andamento a V, e delle maniche, impreziosite da due cerchiature in oro. A completare il tutto il logo del club monocolore bianco (impiegato solo un’altra volta due anni fa da Adidas, quella volta dorato) e una fettuccia con un tricolore e la dicitura 69-70. Come giudizio finale siamo ampiamente sopra la sufficienza: VOTO 8

Maglia Away: si poteva osare di più?

La maglia Away è meno sconvolgente: la divisa di colore bianco non stupisce per particolari inventive, impreziosita solo da due strisce, una rossa sulla spalla destra e una blu su quella opposta, interrotte sul bordo manica con l’inversione del colore e dai Quattro Mori stilizzati in un tassello sullo scollo. L’unica chicca è la ripetizione in verticale per tutta la lunghezza del busto della scritta “CAGLIARI CALCIO” con il font Bàttoro, ideato dal designer Stefano Asili per la Regione Sardegna in occasione dell’Expo 2015. Un font che riprende anch’esso la tecnica dei tessuti sardi e che quindi rientra nel succitato discorso di integrazione dello sponsor (questa volta a colori) nel design. Ciò che ne risulta non è forse così chiaro – serve davvero la lente d’ingrandimento per scovare il nome del club – ma vista da lontano le puntinature restituiscono comunque un’interessante trama sartoriale. In generale comunque una maglia meno appariscente ma alla fine gradevole: VOTO 6,5

Maglia portiere: arancio scaramantico

Concludiamo con la terza divisa presentata, quella del portiere. Come sempre scevra da zavorre di tradizionalità, Eye ha potuto giocare con trame e colori. Per quanto riguarda la trama ancora una volta son presenti i Pibiones, ma in forma decisamente meno timida utilizzando una decisa palatura centrale stile Ajax tono su tono. Per quanto riguarda il colore invece si è virato per un acceso arancione con dettagli blu: curiosità, l’ultima volta fu nel 2015-2016 e anche allora si parlò di maglia per i portieri appositamente scelta da Tommaso Giulini, ma poi fu utilizzata anche dai giocatori di movimento. Risultato? Risalita immediata in Serie A. Chissà che non sia una “coincidenza” voluta. Di sicuro nel complesso è un ottimo prodotto: VOTO 7,5

Attesa per la terza maglia

Ancora ignota la terza maglia, non ancora svelata ma che molto probabilmente verrà utilizzata in una delle due amichevoli di lusso contro Strasburgo o Leeds. C’è curiosità nello scoprire in primis il colore, poi se ancora una volta anche nella Third verrà utilizzato l’artigianato sardo come filo conduttore oppure sarà una divisa sopra le righe ma magari sempre legata alla stretta collaborazione con la Regione, un po’ nello stesso mood che ha portato la Eye Sport a fare divise speciali per la Dinamo Sassari. Altro aspetto ancora da svelare sarà il font utilizzato per numeri e nomi: in Serie B non esiste il font unico mentre per il colore non è da escludere neanche l’oro considerata la sua presenza su Home e Away, e nel caso sarebbe una novità assoluta (ma forse non gradita ai più). Da conoscere ancora poi le fattezze di pantaloncini e calzettoni non mostrati alla presentazione insieme alle maglie: forse l’unico vero neo nel lancio del brand sardo, ma non basterà attendere qualche giorno in più per scoprirli. Sul resto del merchandising, già presente da giorni nell’e-commerce, il giudizio è misto. Qualche prodotto come le polo e le t-shirt di rappresentanza sono di ottima fattura, ma che si perde poi in un misto di stili poco decifrabili. La sensazione è che ci sia una linea eccessivamente ricca, che trae origine da quella di abbigliamento “classica” di Eye, che fa percepire la maggiore attenzione che si è dovuta per forza di cose spostare sulle divise da gioco. In ogni caso, ci sarà tempo per rimediare considerando i 5 anni di contratto.

Giudizio positivo

Nel complesso un ottimo esordio estetico per Eye Sport con il Cagliari Calcio: un rapporto desiderato, raggiunto e che però ha sicuramente dato filo da torcere e una discreta e comprensibile pressione da parte della piazza. Come scriviamo ogni anno in occasione di queste analisi, le vendite agli store dipenderanno tantissimo dai risultati e solo essi sanciranno se le divise entreranno nella memoria della gente, se acquisteranno quella “iconicità” tale da renderle immortali. A giudicare dai primi commenti della tifoseria sui social, nonché dai principali siti di football fashion, la valutazione però è estremamente positiva: ora è tempo che Deiola (o Joao Pedro?) e compagni impreziosiscano le maglie sul campo di gioco.

Francesco Aresu (ha collaborato Ivan Sarritzu)

Notifiche
Avvisami se ci sono
guest
18 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti