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La Moviola | Roma-Cagliari: un insufficiente Maggioni salvato dal VAR

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Partita fisica, ricca di contrasti e con numerose discussioni. Roma-Cagliari, uno a zero il finale per i giallorossi, è stata una gara non bella, anche per via di una direzione arbitrale che non ha affatto convinto. Lorenzo Maggioni della sezione di Lecco non è stati protagonista di un arbitraggio positivo alla sua quarta presenza nella massima serie. Lo specchio della sua gara nei due salvataggi arrivati dal VAR Pairetto che hanno così corretto due errori abbastanza gravi di Maggioni.

Video risolutore
Bastano quattro minuti per capire che non è serata per Maggioni. Azione della Roma nella zona destra d’attacco, Zaniolo entra in area e Carboni interviene in scivolata. In presa diretta dubbi leciti, anche se la sfera cambia nettamente direzione dopo l’intervento del difensore rossoblù. Dopo aver visto l’immagine dal basso, però, è evidente il tocco netto sulla sfera di Carboni. Per Pairetto diventa obbligatorio richiamare a metà campo Maggioni che dopo una veloce visione del replay decide di annullare il rigore appena assegnato, facendo ripartire da Cragno l’azione come da regolamento in merito. Il direttore di gara di Lecco entra subito in confusione, forse condizionato da questo primo passaggio a vuoto. Al 6′ Abraham supera Goldaniga per poi mandare verso l’area del Cagliari Felix, con la conclusione parata facilmente da Cragno. L’attaccante inglese, però, riesce a liberarsi del difensore ex Sassuolo con una netta spinta non rilevata da Maggioni. All’undicesimo molti i dubbi sul fallo fischiato ai danni di Maitland-Niles su Dalbert. Entrata sì vigorosa, ma non sembra esserci nulla di irregolare. Al 13′ ancora Abraham e Goldaniga protagonisti, il centravanti giallorosso impegna di testa Cragno ma appare evidente la carica sull’avversario al momento dello stacco.

Fioccano i gialli
Al 21′ incredibile l’errore del direttore di gara di Lecco. Zappa anticipa di netto Viña e fa partire una transizione offensiva in superiorità numerica per il Cagliari. Maggioni fischia un fallo all’esterno rossoblù, ma non c’è assolutamente nulla di rilevante nel suo intervento. Episodio che nel post-partita ha fatto storcere il naso anche a Mazzarri, giustamente. Prima ammonizione al 23′ ai danni di Oliveira per un intervento in ritardo su Deiola. Cartellino corretto, così come quello su Pavoletti al 25′ per un intervento con il braccio decisamente troppo largo su Kumbulla. Diffidato, il livornese salterà la gara contro la Fiorentina. Stessa sorte per Carboni, anche lui dovrà restare in tribuna contro i viola dopo il giusto giallo al 27′ per una trattenuta su Zaniolo a fermare un’azione pericolosa giallorossa. Ammonizione per SPA, da manuale. Se questi cartellini sembrano far riprendere consapevolezza a Maggioni, ecco che al 31′ arriva un nuovo errore. Non una situazione facile, ma è netto il braccio largo di Dalbert sulla conclusione di Oliveira. Pairetto richiama al VAR il direttore di gara che, peraltro, impiega qualche secondo di troppo per decretare la massima punizione. Nell’occasione corretto il giallo al giocatore rossoblù, sulla conclusione a rete è la logica conseguenza in caso di tocco con il braccio largo, al contrario di quanto accade normalmente su identici interventi su un cross. I continui errori, tra falli fischiati senza che ci siano e altri non fischiati pur se netti, tolgono credibilità di fronte ai calciatori e alle panchine a Maggioni. Fioccano proteste a ogni contatto sia in campo che fuori dal campo. Come quelle al 36′ della Roma per un mani di Goldaniga, assolutamente ingiustificate ma specchio della tensione verso la direzione arbitrale e la sensazione che possa essere indirizzata a proprio favore con la tensione.

Rischio Altare
Al 39′ arriva il giallo per Mancini, già sfiorato più volte per via dei troppi falli e dell’irruenza costante del suo primo tempo. Il difensore giallorosso ferma con una spallata Joao Pedro dopo essere stato superato, con il brasiliano che sbatte pericolosamente contro i cartelloni pubblicitari. Ammonizione per SPA e non per l’intervento che, di per sé, è una spallata non troppo dura e che solo la vicinanza alla linea laterale fa apparire più grave di quanto sia. Al 3′ della ripresa manca il giallo a Kumbulla che, dopo essersi visto superato da Joao Pedro, taglia la strada al capitano rossoblù stendendolo. Una chiara SPA, con il numero 10 che sembrava diretto verso l’area avversaria e l’occasione abbastanza promettente da richiedere il cartellino per il difensore ex Verona. Inizia poi il rapporto fortunato di Altare con il direttore di gara. Il difensore rossoblù, infatti, viene prima graziato per un fallo di mano con cui ferma da terra – involontariamente ma conta poco – un possibile contropiede pericoloso giallorosso. Vero è che Altare era in caduta, ma al momento del contatto tra la sua mano e la sfera il braccio non è ancora a terra. Al 58′ è ancora il difensore ex Olbia a essere protagonista quando sbilancia Felix – non sarebbe rigore – portando il giovane giallorosso a cadere vicino a Cragno. La colpa dell’attaccante è però quella di allargare il piede nonostante l’uscita bassa del portiere, colpendolo sul volto leggermente e meritandosi così il cartellino giallo. Infine al 70′ il rischio enorme corso da Altare. Su un’azione sul lato sinistro d’attacco della Roma, il difensore rossoblù entra con la gamba molto alta su Felix colpendolo all’altezza della coscia. Maggioni fa proseguire per il vantaggio e dopo circa trenta secondi, ad azione conclusa, mostra il cartellino giallo ad Altare. Intervento molto duro, in ritardo e pericoloso, il difensore del Cagliari si salva da una chiamata del VAR a rettificare con il rosso la sanzione perché non ci sono tutti gli estremi per l’espulsione. Altare si salva grazie alla gamba non tesa, ma leggermente piegata, che gli permette di non affondare con forza il colpo sull’avversario. Ma, va detto, il rosso non sarebbe stato lesa maestà.

Una prestazione decisamente insufficiente, dunque, per il direttore di gara della sezione di Lecco. Maggioni, alla quarta presenza in A., ha peccato in personalità e soprattutto ha perso il filo della partita fin dai primi minuti, perdendo soprattutto il rispetto dei giocatori per le sue decisioni, anche quelle corrette.

Matteo Zizola

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