In occasione dell’ultima puntata di Serie C…entotrentuno, la rubrica dedicata alla Torres in collaborazione con FootureLab, uno dei nostri ospiti è stato lo storico bomber dei rossoblù Theofilos Karasavvidis, capocannoniere del campionato 1999-2000 che grazie alle sue reti ha permesso al club sassarese di conquistare in quella stagione la promozione in Serie C1. Di seguito le sue parole.
Sulla stagione
“Era ora che la Torres iniziasse ad avvicinarsi concretamente alla Serie B, lo merita la città e lo merita la piazza. Mi fa piacere vedere i rossoblù così e sono sicuro che riusciranno a raggiungere la B. Ha una dirigenza solida che mancava da tanto tempo, con giocatori forti e un allenatore importante”.
Su Fischnaller
“Secondo me qualche cosa simile la abbiamo, io però ero un giocatore diverso da lui. Fischnaller è più mobile, un giocatore che può andare fuori dall’area di rigore. Io ero uno che finalizzava bene, però è un grande attaccante. La Torres è una squadra che gira, che gioca bene e lo fa capire agli avversari”.
Sul gol che ricorda con maggiore piacere in maglia Torres
“Il gol che ricordo con maggiore piacere è quello realizzato contro la Vis Pesaro che ci ha permesso di andare in vetta e vincere il campionato. Era una rete pesante perché messo a segno in una partita molto difficile e molto sentita. C’era tanta gente allo stadio e con quel successo, senza saperlo, ci siamo trovati primi in classifica dopo la partita. Quello per me è stato il gol più importante. Rimpianto per non essere rimasto qualche anno in più a Sassari? Tornando indietro, con altre condizioni, sarei potuto rimanere uno due anni in più”.
Sulla sua Torres e quella attuale
“Impossibile fare un paragone tra la mia Torres e quella attuale. Erano tempi differenti, un calcio diverso. Almeno su una cosa siamo simili: ovvero che il gruppo era forte. Noi eravamo molto amici, stavamo sempre insieme. Era un gruppo molto compatto, così come lo è quello attuale. Ed è per quello che abbiamo vinto, perché come qualità e organico eravamo inferiori alle altre. Questo è quello che vedo in questa Torres, lo stesso spirito di gruppo”.
Sull’importanza dell’allenatore
“L’allenatore deve essere bravo a gestire un gruppo sia forte che meno forte. L’allenatore deve essere capace di far rendere al massimo i propri calciatori. Noi con Bebo Leonardi, che non era un allenatore molto moderno (ride ndr), siamo riusciti a vincere il campionato. Magari gli allenatori che sono molto preparati sulla tecnica e sulla tattica, non hanno il carisma per far rendere al meglio la sua squadra. Quando queste due qualità si uniscono si crea un mix vincente”.
Sul salto dalla Serie C alla Serie B
“Con un salto così va fatto un passo avanti importanti in termini di strutture, è molto importante il settore giovanile, ma allo stesso tempo per permettere alla squadra di allenarsi bene. Deve essere organizzato in maniera ottimale, con spogliatoi belli, campi perfetti. Per me queste sono molto importanti, anche più dei giocatori. Serve tenere la base della squadra che ha vinto il campionato con qualche innesto mirato sia per rinforzare la squadra, ma anche per non strappare lo spogliatoio all’interno”.
La Redazione