Una stagione dal doppio volto quella dellāOlbia. Un girone dāandata che ha fatto vedere da vicino lo spettro della retrocessione e un girone di ritorno da playoff che ha regalato una salvezza preziosa, oltre che qualche rimpianto. Un traguardo raggiunto grazie alla tenacia di un gruppo guidato ben guidato da Occhiuzzi, spinto dal talento di Daniele Ragatzu e dalla leadership di vere e proprie colonne come Emerson, ma non solo. Di seguito il nostro pagellone di fine anno.
Gelmi: 6,5. Se lāOlbia nella prima parte di stagione ha tenuto la porta inviolata in più di unāoccasione o ha evitato imbarcate, il merito ĆØ anche suo. Al di lĆ di alcuni errori il portiere di scuola Atalanta ha dimostrato una delle scelte più azzeccate del mercato estivo. Ora per lui arriva lāesame più duro, quello di riprendere da dove aveva lasciato dopo il lungo infortunio che ne ha interrotto il percorso di crescita.
Sposito: 7. Arrivare a stagione in corso non ĆØ semplice, ancora di più se oltre a integrarsi in uno spogliatoio ti spetta anche il compito di guidare la difesa. Il portiere ex Sangiuliano City ĆØ stato però bravo a catapultarsi subito nellāambiente, diventando uno dei protagonisti del girone di ritorno in cui lāOlbia si ĆØ presa la salvezza. Sfortunato anche lui nel finale di stagione per un infortunio che lāha costretto a saltare le ultime due sfide.
Van der Want: 7. Più di un secondo portiere. Lāolandese di Gallura ha saputo fare un primo passo indietro a inizio stagione, poi a farne un altro quando lāOlbia ha scelto di andare sul mercato e cercare un altro estremo difensore per sostituire Gelmi. Scelte che non hanno pesato però sulla reattivitĆ del classe ā95, in campo senza deludere in partite fondamentali come il derby con la Torres vinto per 3-1 dai galluresi.Ā
Brignani: 7,5. Ć la stagione della conferma per il nativo di Asola. Trentaquattro presenze, due gol che non hanno regalato vittorie ma punti ugualmente pesanti in cui lāOlbia non riusciva a vincere, ma soprattutto tanta attenzione e concretezza. Caratteristiche unite a una sana dose di coraggio palla al piede e che lo hanno portato a essere il difensore più continuo durante la stagione.Ā
Emerson: 8. Avete mai visto Peter Pan e il capitano dei bianchi nella stessa stanza? Probabilmente no, e il sospetto che la carta dāidentitĆ non dica la veritĆ aumenta. Anche se una grande differenza cāĆØ tra quello che dice la fiaba e la realtĆ presentata dal sardo-brasiliano. PerchĆ© nel momento più importante della stagione cāĆØ stato anche lui a trascinare la squadra. In maniera più silenziosa, ma ugualmente fondamentale. Con il girone di ritorno in cui sono arrivati 4 assist degli 8 totali e un gol che lāha fatto confermato come il marcatore più āanzianoā tra i professionisti. E chissĆ cosa riserverĆ il futuro.
Bellodi: 6,5. Una stagione di alti e bassi per il centrale scuola Milan, comunque perno della difesa scelta da Roberto Occhiuzzi. A partite di buon livello, come quella di andata contro la Reggiana, il classe 2000 ha alternato prove in cui le disattenzioni hanno avuto un certo peso, come accaduto a Cesena, o in cui la leggerezza ĆØ stata troppa, quando il rosso contro lāAncona lo tenne fermo per i tre turni successivi. Il tecnico calabrese però si ĆØ sempre fidato di lui, schierandolo sempre titolare quando a disposizione tranne che nella partita contro il Fiorenzuola del girone dāandata. E il campo alla fine parla più di tutto il resto.
Fabbri: 6. Centrale di difesa o largo sulla destra, il difensore sammarinese si è adattato a tutto. Soprattutto a gara in corso. Esame superato, soprattutto perché alla prima stagione da professionista.
Travaglini: 7. Il Cagliari ha deciso di acquisirne i diritti a gennaio e la scelta non è stata casuale. Parte ancora una volta largo a sinistra, poi la necessità e il tentativo di trovare un nuovo equilibrio lo porta a rivestire il braccetto sinistro della difesa a tre. Nella rosa gallurese è tra quelli che è apparso più in crescita e specialmente tra i più costanti nel rendimento.
Sperotto: 6,5. LāOlbia sembrava non riuscire a trovare un padrone della fascia mancina tra infortuni e adattamenti. E alla fine invece lāha trovato, con lāex Fermana che spesso si ĆØ limitato al suo compito ma facendolo nella maniera giusta.
Mordini: 6. Prima di Sperotto i buoni segnali li aveva dati lui. Poche partite, che sono bastate per convincere i galluresi di aver trovato una soluzione al problema sulla corsia mancina. Poi il brutto infortunio con la Reggiana ha fermato tutto, ma lāimpressione ĆØ che la dirigenza ci avesse visto giusto.
Secci: sv. Pochi minuti per lāex Cagliari Primavera, bloccato per gran parte dellāanno in infermeria. Il futuro resta unāincognita, ma ĆØ dalla sua parte.
Arboleda: 7. “Ancora tu // Non mi sorprende, lo sai // Ancora tu // Ma non dovevamo vederci più?”. Le parole di Mogol cantate da Battisti sono utili per descrivere la metĆ stagione passata di nuovo con la maglia dei bianchi di Cristian Arboleda. Lasciato prima dellāinizio della stagione, poi ritrovato e riaccolto per prendersi cura di una fascia destra rimasta senza un vero e proprio padrone. Un ritorno importante, con lāex Arzachena che ha riportato spinta e tenacia nel momento in cui più era necessario.
Gabrieli: sv. Poco spazio per il giovane laterale cresciuto nel Sudtirol. Non semplice rimanere ai margini, ma il fatto che Ragatzu lāabbia indicato come uno dei giocatori che vorrebbe al suo fianco nellāundici ideale (qui per ascoltarlo) dice qualcosa su quello che potrebbe essere il suo potenziale.
Sueva: 5. Occhiuzzi lāaveva voluto fortemente a inizio stagione. Prima in attacco, poi a centrocampo e spesso da quinto. Lāex Cosenza ha ricoperto ogni zona del campo, ma forse questo alla lunga ha finito per indebolirlo. Con una seconda parte di stagione in cui non si ĆØ visto praticamente mai.
La Rosa: 7. Una delle anime dellāOlbia, dallāinizio alla fine del campionato. Pochi fronzoli e tanta cattiveria agonistica a servizio della squadra, soprattutto a centrocampo ma anche in difesa quando necessario. Anche per questo Occhiuzzi ha scelto spesso di affidarsi a lui nel momento più caldo della stagione, quando il baratro era ancora vicino.
Incerti: 5,5. Lāex Atletico Uri sembra aver avvertito il salto di categoria. Con la pressione della salvezza che poi gli ha tolto spazio dopo una prima parte di stagione altalenante, figlia anche dellāandamento della squadra. LāOlbia ha deciso per un investimento su di lui nella passata stagione, da valutare (teoricamente) nell’arco di un biennio.Ā
Dessena: 8. Il suo ritorno in Sardegna, stavolta con la maglia dei bianchi ĆØ stato determinante per mantenere la categoria. PerchĆ© lāex Cagliari ha portato in mezzo al campo quella personalitĆ che mancava, facendo ben più del lavoro sporco spesso chiesto nella zona nevralgica del campo. Tre dei quattro gol messi a segno hanno contribuito a mettere in classifica nove punti nel girone di ritorno. Qualcosa che aiuta a capire il peso della sua presenza. Esperienza e carattere hanno fatto il resto.
Sanna: sv. Pochi scampoli di partita tra campionato e Coppa Italia per il classe 2003.Ā
Occhioni: 6. Tanto impegno per il prodotto del settore giovanile olbiese in una prima parte di stagione stregata, che non ĆØ riuscito però a conquistare spazio nel girone di ritorno se non allāultima giornata contro la Lucchese. Quella appena vissuta ĆØ sembrata unāannata di transizione necessaria per un futuro ancora tutto da scrivere.
Zanchetta: 6,5. āZanchetta ha qualitĆ molto importanti ed ĆØ stato il cervello del nostro centrocampo nella seconda parte di stagioneā. Parole del tecnico Roberto Occhiuzzi nellāultima conferenza stampa post partita dellāanno. E che trovano conferma in una seconda parte di stagione in crescita del centrocampista cresciuto nella Spal, dopo i primi mesi in cui lāunico vero e proprio sprazzo di quelle qualitĆ intraviste nel passato si erano palesate nella gara di Coppa Italia con la Torres. Poi lāinfortunio e il poco spazio ne hanno rallentato lāascesa, fino al bisogno dellāOlbia di forze fresche in mediana. Con il classe 2002 che ha spesso risposto presente.
Biancu: 6,5. Trentacinque presenze su un totale di trentotto partite in Serie C, tutte giocate da titolare. Basterebbe questo per dire quanto il talento sassarese pesasse nello scacchiere gallurese. Tuttavia, un poā di amaro in bocca resta per una stagione che doveva essere quella del definitivo salto di qualitĆ in zona gol. E che invece si ĆØ trasformata in unāannata di sacrificio, specialmente nella prima parte di stagione, e poi di tanto lavoro invisibile ma importante tra il centrocampo e la trequarti, a fare da pendolo nel provare a cercare di lasciare il segno. Era lecito aspettarsi qualcosa di più dallāex Cagliari, solo motivo del mezzo voto in meno, che ora dovrĆ ragionare sui propri stimoli e obiettivi per mettere a frutto definitivamente il proprio talento.
Konig: sv. Pochi minuti, ma soprattutto un fisico che ancora una volta gli ha chiesto di fermarsi. Dispiace per un giovane che ha fatto intravedere seppur per breve tempo un buon mix di qualitĆ fisiche e tecniche.
Boganini: 6,5. Uno dei più grandi āWhat ifā in casa olbiese. Il primo gol dei bianchi della stagione a far esplodere il Nespoli, il gol del pareggio contro il San Donato al 90ā, ma nel mezzo tante difficoltĆ tra i problemi iniziali sul piano del gioco della squadra e un ginocchio che lo ha costretto più volte allo stop durante lāannata. Un peccato, perchĆ© quanto fatto vedere in alcuni sprazzi lāex Prato avrebbe potuto essere spesso una pedina più che utile alla causa.
Babbi: 5,5. Centimetri tanti, minuti pochi, gol zero. Anche perchĆ© lāadattamento al campo proprio per questo non ĆØ mai arrivato. Anche per lui però Occhiuzzi ha speso parole al miele nel post gara di Lucca.Ā
Corti: 6. Arrivato a stagione in corso, con pochi minuti sulle gambe, ma voglioso di mettersi in mostra. Ha dato anche lui il proprio contributo nella corsa finale.
Contini: 7. Per spirito di sacrificio e voglia messa sempre in campo il voto dovrebbe essere tra i più alti di questo pagellone finale. Dopo lāesperienza al Legnago e gli 8 gol messi a segno nella passata stagione, era lecito aspettarsi un tentativo di conferma in zona gol che però non ĆØ arrivato. Anche se le potenzialitĆ per farlo si sono viste eccome, con gol pesanti come quello contro il Montevarchi nella prima vittoria del 2023. Questāestate potrebbe tornare alla casa base cagliaritana, ma non ĆØ da escludere che lāOlbia provi a puntare ancora su di lui.Ā
Nanni: 8. Il suo ritorno dopo una lombalgia che sembrava non volerlo abbandonare ĆØ stata come una boccata dāossigeno per lāOlbia. Fisico, cattiveria giusta, lavoro per i compagni. I quattro gol fatti registrare non rendono chiaro lāimpatto avuto dal sammarinese sul disegno olbiese di Occhiuzzi. Reti, inoltre, che hanno messo in mostra le doti di un giocatore con ampi margini di crescita e capace di segnare in più modi: sia da rapace dāarea, che da lontano – vedasi il gol con il Pontedera – che di testa, come contro il Fiorenzuola. Non banale.
Ragatzu: 10. Difficile scrivere qualcosa che non sia stato giĆ detto del numero 10 dei galluresi. I diciannove gol fatti in ogni modo possibile e la palma di miglior marcatore dellāintero girone B potrebbero giĆ bastare di per sĆ©. Ma il calcio ĆØ molto più di numeri, che con gli anni che passano rischiano di diventare mera statistica. Lāimpressione ĆØ che Ragatzu con questāannata si sia legato definitivamente alla storia dellāOlbia, e forse anche a qualcosa di più. PerchĆ© la cavalcata salvezza parte dai suoi piedi e dalla sua testa, dal suo essere leader e non stella isolata in un cielo che sembrava non potesse essere illuminato da altre luci se non la sua. Decisivo, determinante, fuori categoria. Decidete voi come definirlo. Lāimportante ĆØ che siate riusciti a godervelo, perchĆ© giocatori cosƬ si fa fatica a trovarne.
Occhiuzzi: 7,5. Dal passato o ci si fa travolgere o si impara. Per un allenatore appare ancor di più come un dogma, con la necessitĆ spesso di apprendere in fretta prima che sia troppo tardi e la situazione scivoli via di mano. Il tecnico di Cetraro ĆØ stato bravo ma soprattutto paziente, con sĆ© stesso e con la squadra. E ha avuto il coraggio anche di cambiare, di andare oltre a quelle che erano state le sue scelte di inizio anno a livello tattico e di giocatori. CosƬ come ĆØ stata brava la societĆ olbiese ad ascoltare lo spogliatoio nel momento in cui lo ha protetto da qualsiasi tipo di decisione. Solo cosƬ, dopo un girone dāandata più che negativo, ĆØ stato possibile creare le basi per una seconda parte di stagione che ha visto lāOlbia correre come si immaginava si potesse fare. Dando vita a un percorso che se gli stimoli saranno gli stessi di quando le parti si sono incontrate per la prima volta meriterebbe di poter continuare.
Matteo Cardia – Francesco Aresu














