Il Cagliari sconfitto dalla Roma ha messo in campo la classica versione da trasferta, aggiungendo ai vecchi problemi un atteggiamento da fine campionato che non ha dato seguito ai proclami.
Tutti i limiti della squadra visti in passato sono riemersi con prepotenza nella gara di sabato: i gol subiti nel primo quarto d’ora, la poca grinta lontano dalla Sardegna Arena, l’incapacità di reagire dopo lo svantaggio. A questi si sono aggiunti problemi tattici che già si erano intravisti contro il Frosinone nonostante la vittoria e che contro la Roma sono emersi grazie alle differenti qualità degli avversari.
Il gol del vantaggio di Fazio è arrivato su palla inattiva: la difesa schierata a zona sembrava poter proteggere Cragno, ma dopo la prima respinta e il campanile seguente i rossoblù non sono stati per nulla reattivi, mostrando così una deconcentrazione inaccettabile.
Uno dei problemi che gli uomini di Maran si trascinano da inizio stagione è quello della gestione dei cambi di gioco avversari. Quando dall’altra parte ci sono giocatori del calibro di Kolarov, capaci di cambi di fronte improvvisi e rapidi, le mezzali sono chiamate a un lavoro troppo pesante per poter essere sempre efficaci. Se poi il centrocampo è schiacciato sul lato della palla diventa inevitabile lasciare il terzino di turno solo nell’affrontare l’uno contro uno.
Pellegrini, in giornata no, sceglie male il tempo dell’intervento sul tracciante di Kolarov, il resto lo fa una difesa troppo schiacciata che si fa infilare da Pastore nonostante la superiorità numerica evidente.
Per tutta la partita Pellegrini ha sofferto Kluivert, non riuscendo a capire quando aspettarlo o quando attaccarlo, così da essere spesso in difficoltà nello scegliere la posizione corretta. Anche nel terzo gol il giovane terzino di proprietà proprio della Roma, ormai incapace di risalire la china contro chiunque gli si pari davanti, resta a metà e né mette in fuorigioco Perotti, né taglia fuori l’attaccante argentino sulla verticale sporcata di Kluivert. Sul lato opposto il neoentrato Srna è poco reattivo nel seguire Kolarov, pronto a raccogliere la respinta di Cragno.
In vista della trasferta di Napoli diventa necessario trovare accorgimenti sia dal punto di vista mentale sia da quello tattico. I partenopei sfruttano a pieno sia gli esterni sia le percussioni dei centrali, la loro forza è fuori discussione e servirà una gara gagliarda sulla falsa riga di quella dell’andata, cercando di sfruttare alcune difficoltà difensive degli uomini di Ancelotti. Ripetere le prestazioni lontano dall’Arena anche al San Paolo porterebbe senza dubbio a una imbarcata, rovinare una stagione fin qui positiva con saldi di fine stagione sarebbe davvero un peccato.
Matteo Zizola