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Galatasaray-Cagliari 3-1, il borsino: conferme dal tridente, dietro si balla troppo

Zito Luvumbo durante Galatasaray-Cagliari | Foto Valerio Spano
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Non è ancora tempo di pagelle in casa Cagliari, ma la seconda amichevole stagionale dei rossoblù di Fabio Pisacane, persa per 3-1 contro il Galatasaray, ci consente comunque di dare le nostre impressioni su alcuni singoli.

Pollice su

Piccoli: stavolta non ha segnato, ma ha mostrato ancora tanta voglia e personalità. I segnali di crescita rispetto alla passata stagione sono tanti e soprattutto evidenti. “I gol li conserviamo per il campionato”, ha detto ai nostri microfoni durante il ritiro di Ponte di Legno: meglio così, il Cagliari ne ha proprio bisogno.

Luvumbo: un palo clamoroso, un tiro ribattuto in corner da cui nasce lo 0-1 di Adopo, altre occasioni da gol e dribbling, in moto perpetuo. Zitinho sa bene che questa dovrà essere la “sua” stagione, dopo il tempo perso a capire dove poter incidere vissuto sotto la cura Nicola. Fin da luglio ha capito una cosa fondamentale: c’è tempo per gli scherzi fuori dal campo, ma quando si calpesta l’erbetta bisogna essere seri e cattivi. Come mai prima d’ora.

Zortea: il trenino Nadir ha ripreso a spingere sulla fascia, con ancora più foga rispetto alla passata stagione. Destra o sinistra fa poca differenza per il 26enne ex Atalanta, che ha detto in modo chiaro di pensare di poter ambire a “livelli superiori”. In attesa che qualche squadra faccia la prima offerta al Cagliari, Pisacane se lo gode e sa di poter contare a occhi chiusi sulla sua fisicità. Peccato per la marcatura su Unyay per il 3-1, ma se tira fuori dal cilindro anche la trivela…

Liteta: confermato tra i titolari dopo l’Ospitaletto, il 2006 zambiano ha il compito di occupare la casella di mezzala sinistra un po’ per necessità. Ceduto Marin, con Deiola retrocesso al centro della difesa viste le assenze, tocca a lui completare la mediana con Prati e Adopo. Dopo qualche titubanza iniziale, il piccolo Joseph cresce alla distanza come un diesel (cit. Roberto Pinna), svolgendo con intelligenza e dedizione i compiti tattici assegnatigli dal suo mentore Pisacane, che continua a dargli fiducia con convinzione.

Da rivedere

La difesa di inizio gara: tre gol subiti in maniera ingenua, così come accaduto contro l’Ospitaletto. Wieteska legge male il movimento di Sallai per l’1-1, Zappa e Deiola non si intendono sul 2-1 di Yilmaz, Zortea si fa saltare in testa da Unyay per il 3-1. Ma a non convincere è l’intesa di tutto il reparto, compreso un Obert sembrato particolarmente a disagio contro gli esterni turchi. Mancavano Mina e Luperto e si è visto, ma si è capito perché il club stia sondando il mercato alla ricerca di un altro centrale di sicuro affidamento.

Prati: bene, ma non benissimo. Il play dell’Italia Under 21 si sta riappropriando di un ruolo da leader tecnico che gli era stato tolto – a suo dire senza spiegazioni – nella passata stagione. Si vedono i primi passi avanti, ma per chi dovrà essere una certezza di questa squadra il cammino è ancora lungo.

Bonus track | La sfortuna di Radunovic: aggiungiamo due righe sul fastidio al polpaccio accusato dopo soli tre minuti dal povero Boris che, dopo un ritiro positivo, deve subito alzare bandiera bianca. La speranza è che sia un problema da nulla, per il bene suo in primis ma pure del Cagliari, che con le uscite di Scuffet e Sherri sembrava aver trovato la quadra nel reparto portieri.

Francesco Aresu

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