Intervista all’ex tecnico del Cagliari, che ha legato il proprio nome anche all’Inter.
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Se c’era da mettere la gamba non si tirava certo indietro. Per definizione un combattente, di quelli che non si tirano certo indietro a seconda di chi gli sta davanti. Gianluca Festa è fatto così. Grinta, abnegazione e impegno lo hanno portato da Monserrato a vestire le maglie di Cagliari, Inter, Roma, salvo poi volare in Inghilterra con le casacche di Middlesbrough e Portsmouth. A fine carriera il ritorno nella terra natia, con le maglie di Cagliari, Nuorese, Tavolara e Sanluri. Da allenatore ha rimpiazzato il dimissionario Zeman nella sfortunata stagione della retrocessione. Ha allenato il Como in serie B e il Larissa nel campionato greco.
Domenica assisteremo per la terza volta, nell’arco della stagione, ad una sfida tra Inter e Cagliari. Che partita si aspetta?
Mi auguro che sia una partita diversa da quella della Coppa Italia. Ho visto quella partita ed è stato uno dei peggiori Cagliari di quest’anno purtroppo. Però mancavano dei giocatori e non si è presa la partita nel modo giusto. Il Cagliari è tutto un’altra cosa. La squadra che abbiamo ammirato in tutto il girone d’andata è sicuramente in grado di impensierire l’Inter. Per farlo non devono mancare l’aggressività, che ha caratterizzato la prima parte del campionato, l’organizzazione nel pressare e nel ripartire, sapendo comunque che l’Inter, insieme a Juventus e Lazio, rimane tra le tre squadre più forti che si giocano il campionato. Non sarà una partita facile ma il Cagliari deve andare a Milano senza aver paura di giocare, come ha dimostrato di saper fare.
Le sta piacendo il Cagliari di Maran?
Maran sta facendo molto bene, il Cagliari ha fatto una prima parte di campionato straordinaria, non soltanto a livello di risultati ma anche per gioco e personalità. È chiaro che la seconda parte sarà un po’ più difficile perché tutti conoscono il Cagliari e sanno che può far male. Però ha dei giocatori bravi che possono fare la differenza. Devono lavorare molto dal punto di vista psicologico e della consapevolezza dei propri mezzi. Il buon risultato di Brescia ha dato più morale e spero che si possa vedere un partita dove il Cagliari se la giochi alla pari con l’Inter.
A proposito di Inter, Conte sta mantenendo le aspettative?
Conte sta confermando quello che sappiamo: è un allenatore che riesce a dare la sua impronta alla squadra e ci sta riuscendo abbastanza in fretta. Stiamo parlando di una squadra che ha investito tanti soldi nel mercato, che ha un allenatore e una rosa importanti, candidata allo scudetto. Rispetto agli anni scorsi si vede che ha un passo diverso, nel senso che è regolare nei risultati. Questo è il suo segreto.
Il mercato è un po’ croce e delizia per gli allenatori. Quanto pesa questo momento e cosa manca alle due squadre per poter essere complete?
Questo è il periodo più brutto per un allenatore. Sono tanti i giocatori che vanno via o che arrivino. Non è semplicissimo a meno che dietro non ci sia una pianificazione ben precisa. Per quel che riguarda l’Inter è difficile dire quello che manca. Sembra che debba arrivare Eriksen (centrocampista del Totthenam ndr) e qualche altro giocatore. Sentendo Conte manca sicuramente qualcosa perché non è soddisfatto della rosa che non è abbastanza ampia. Per il Cagliari invece bisogna pensare a quando rientrerà Pavoletti, perché già quello potrebbe essere un acquisto, anche se non so quando rientrerà. Stesso discorso per Ceppitelli. Probabilmente un attaccante e magari un difensore potrebbero servire. A centrocampo ritengo che siano a posto, in porta bene perché torna Cragno, ma comunque Olsen sta facendo benissimo ed è un giocatore da non farsi sfuggire. Difficilmente ci si riesce a rinforzare a gennaio, non trovi grandi giocatori, però comunque le due squadre sono attrezzate per continuare a fare bene.
Cagliari-Inter sarà anche la partita di Barella e Nainggolan. Lei ha lanciato Barella tra i grandi, come lo ha visto in questo girone? Mentre che impressione le ha fatto il Ninja?
Ho visto molto bene tutti e due. Barella al primo anno in una grande squadra ha dimostrato di poterci stare ma anche di essere protagonista. Questo la dice tutta sul giocatore, che è anche protagonista in nazionale. Poi giocare contro il Cagliari ha un sapore particolare, però quando vai in campo tu vedi solo l’avversario e basta, non stai a pensare al tuo passato e a tutto il resto. È giusto che quando uno scenda in campo voglia vincere e fare bene. Per Nainggolan fare bene quest’anno era molto importante, perché a Milano le cose non sono andate come avrebbe voluto. È venuto a Cagliari per rilanciarsi e sembra che lo stia facendo nel migliore dei modi. Per lui forse la partita avrà un sapore particolare perché vuole dimostrare che è un giocatore che poteva starci all’Inter e alla grande. Sicuramente sarà super motivato.
Mister cose le riserverà questo 2020? La vedremo nuovamente in panchina?
Dopo l’esperienza al Larissa sono stato vicino a due squadre greche ma non si è concretizzato, non avendo trovato l’accordo. Sto aspettando in maniera molto tranquilla, guardando soprattutto al mercato estero perché al di là dell’esperienza calcistica ti permette di conoscere delle nuove realtà. Non vedo l’ora di ricominciare. È il mio lavoro, quello che mi piace fare e penso di essere portato, anche a livello mentale, ad affrontare qualsiasi sfida.
Matteo Piano