Per Edoardo Bennato il cammino partiva sin dalla seconda stella sulla destra. Per il Cagliari partirà invece dalla propria casa, per poi spingersi verso corpi celesti che illuminano le diverse insidie della Penisola. L’obiettivo è quell’isola che al momento ancora non c’è per i rossoblù. Ma che prende le forme di quella salvezza da costruire con tempi diversi rispetto al passato. Come dimostrato da un calendario che può dare diversi spunti.
Inizio
Il Cagliari giocherà quattro delle prime cinque giornate in casa. La prima contro la Roma, la seconda contro il Como, la quarta contro il Napoli e la quinta contro l’Empoli. Scontri intervallati dal match esterno contro il Lecce alla terza uscita. Un susseguirsi di impegni che può far nascere diversi pensieri. Il primo è positivo, ed è quello che il Cagliari potrà contare subito sulla spinta del proprio pubblico, che ancor di più negli ultimi due anni ha dimostrato di essere il fattore in più per i rossoblù. In più, sul piano generale, saranno subito tre scontri diretti per la lotta salvezza: Como, che a inizio campionato avrà ancora l’etichetta della neopromossa, Lecce ed Empoli, squadra che visto l’arrivo di Nicola in Sardegna avrà un sapore diverso. Dall’altra però sarà una sorta di arma a doppio taglio tra le mani degli isolani, che dovranno saper reggere la pressione di un ambiente che già nel finale di partita con la Fiorentina del maggio scorso aveva chiesto un cambio di passo nella gestione e che ora si dimostra spazientito per la lunga telenovela legata all’arrivo di Nicola in panchina. Nicola che allo stesso modo avrà la chance di levare perplessità al pubblico isolano e convincere che il suo volto sia quello giusto per il post-Ranieri. Colui in grado, insomma, di raccogliere un’eredità pesante sul piano morale e tecnico. E di dare anche quella sterzata desiderata dalla piazza. Ma i primi cinque turni si trasformeranno anche nell’opportunità di partire forte in un campionato che vedrà l’alzarsi dell’asticella, dato l’arrivo dalla B di realtà come Como e Parma.
Partenza forte
Andando oltre i primi cinque turni, il Cagliari incontrerà nel girone d’andata quasi tutte le big del campionato in casa. Dopo Roma e Napoli, in Sardegna arriveranno il Bologna alla decima giornata, il Milan alla dodicesima, Atalanta al sedicesimo e Inter al diciottesimo turno. Segnale di come i rossoblù dovranno cercare di strappare punti pesanti alle prime della classe con il favore del pubblico senza attendere nuovi elettroshock. Esame di maturità nella prima parte d’annata sarà dato anche dal fatto che gli scontri diretti saranno per lo più in trasferta: dopo la partita con il Lecce alla terza uscita, ci sarà il Parma al turno numero sei, l’Udinese alla nona tappa, Genoa alla tredicesima giornata e il Venezia alla diciassettesima. Con il solo Hellas Verona che si presenterà sull’Isola dopo che il Cagliari accoglierà Como ed Empoli nei primi cinque tornanti del campionato. Un segnale di come i rossoblù, seppur con il fattore campo al ritorno, non potranno attendere per imparare a fare punti lontano da casa come invece accaduto durante la seconda era Ranieri. Anche perché guardando al girone di ritorno le difficoltà crescono, soprattutto nei primi due mesi. L’inizio con il Milan in trasferta, poi il Lecce, Torino, Lazio, Parma e il trittico con le grandi Atalanta-Juventus e Bologna. Un momento in cui, al di là delle gare con i salentini e con i crociati, il Cagliari dovrà imparare a parare eventuali colpi bassi per evitare di finire a terra e sentirne successivamente le conseguenze. Anche per non arrivare con l’acqua alla gola agli impegni delicati tra aprile e maggio: quando ci saranno l’Empoli, poi Inter e Fiorentina, prima di quattro scontri diretti con Verona, in trasferta, Udinese in casa, Como lontano dalla Unipol Domus e Venezia tra le mura amiche. Sfide che anticipano l’ultimo match, quello al Maradona di Napoli.
Il calendario sembra indirizzare così a quella maturazione del progetto richiesta. Evitare le troppe sofferenze, partire con il piede giusto senza aspettare che sia il fondo a spingere la squadra verso l’alto per cercare una boccata d’ossigeno. Non sarà semplice, in primis sul piano tecnico e ambientale, perché raccogliere l’eredità di Claudio Ranieri sarà una novità anche per Davide Nicola, allenatore abituato ad accettare le sfide ma che di fronte ne avrà una dalle forme e dal carico diverso per il ricordo lasciato dal Sir. E perché per rispondere ai dubbi ci vorranno più certezze, che dovranno arrivare sin dal prosieguo dell’estate. Il ritardo sulla questione allenatore, con il Cagliari che sarà l’ultima squadra ad annunciare la propria guida tecnica, dovrà essere una linea di demarcazione da cercare di non oltrepassare. Per cominciare così, da lunedì 8 luglio, il cammino verso l’isola che al momento non c’è in maniera differente.
Matteo Cardia