“Cagliari mi ha regalato un sogno, Parma mi ha fatto diventare uomo“. In occasione della gara di andata della semifinale playoff tra Cagliari e Parma, in programma domani 30 maggio alle ore 20.30, abbiamo voluto sentire Andrea Pisanu, cagliaritano doc che in rossoblù ha mosso i suoi primi passi nei campi di Serie A e tra le fila dei ducali è cresciuto, si è affermato ed è andato via da uomo maturo.
Domani inizia la doppia sfida playoff tra Parma e Cagliari, due squadre che conosci bene e che entrambe, considerate il loro blasone, vogliono stare in Serie A. Che partita ti aspetti?
“Mi aspetto e spero che quella di domani sia una partita entusiasmante, si affronteranno due squadre forti e di qualità. Il Parma ha dimostrato nell’ultimo periodo di essere un gruppo maturo e completo. Il Cagliari invece è in un momento strabiliante, ha grande qualità e ha fatto vedere di essere una rosa coesa. Mi aspetto una sfida dall’alto tasso di qualità con le tifoserie che nelle due partite spingeranno tantissimo, in particolare quella rossoblù alla Unipol Domus“.
Ranieri contro Pecchia. Esperienza contro voglia di emergere. Entrambi in stagione hanno dato una marcia in più alla propria squadra facendo una seconda parte di campionato a dir poco straordinaria. Quale tra le due squadre secondo te arriva meglio alla sfida di domani?
“Arrivano entrambe in ottima condizione. Ranieri ha avuto un impatto importante a Cagliari, al momento del suo arrivo i rossoblù non erano in un buon momento. Il mister è stato bravo nell’unire il gruppo e far credere alla squadra che l’impossibile sia possibile. Pecchia è un allenatore molto preparato, giovane, che fa dell’entusiasmo un punto di forza. Sono due allenatori simili ma diversi per il proprio passato. Ranieri ha avuto esperienze incredibili come primo allenatore, Pecchia ha avuto la possibilità di lavorare come vice nel Real Madrid di Benitez e ha grandissime risorse ed esperienza. Sarà una partita tattica in cui si sfideranno le due idee degli allenatori“.
Durante la tua esperienza al Parma sei stato allenato da Ranieri, ci racconti un aneddoto particolare o un insegnamento che ti ha dato che ti sei portato avanti nella tua carriera?
“Ranieri riesce a farti credere di raggiungere l’impossibile. Il mister è arrivato a Parma quando eravamo nelle zone basse della classifica e nessuno avrebbe scommesso su di noi. Lui ci ha dato fiducia, ci ha fatto credere nelle nostre potenzialità facendoci vivere il finale di stagione quasi come un sogno. In quel campionato riuscimmo a salvarci, non all’ultima giornata, ma bensì prima. All’inizio sembrava impossibile ma, con il lavoro quotidiano, i risultati sono arrivati. Abbiamo soffiato dentro questo sogno e abbiamo ottenuto la salvezza. C’è un episodio che mi ricorderò sempre di Ranieri al termine della partita contro l’Ascoli. Noi eravamo tristi e giù di morale perché in quella sfida importantissima riuscimmo solamente a pareggiare. Il mister però negli spogliatoi ci disse: ‘Questo punto oggi ci porterà la salvezza e ce lo ritroveremo a Maggio’ fu proprio così. Alla penultima giornata noi eravamo matematicamente salvi e l’Ascoli retrocesso“.
Uno dei segreti della ripartenza dei rossoblù è stato il rendimento di Mancosu. Quanto possono essere decisivi per risalire in Serie A il suo talento e la sua esperienza?
“Marco è un giocatore fantastico, ha un talento e un’esperienza tale da renderlo un vero leader nello spogliatoio. Poi è sardo, questo gli permette di dare quel qualcosa in più sentendo la responsabilità di portare il Cagliari in A. Se i rossoblù sono arrivati dove sono ora, il merito è di Ranieri. Il mister è riuscito a creare un ambiente unico tra piazza e giocatori. I tifosi sono parte integrante della squadra, la loro spinta si vede proprio in campo, i rossoblù quando giocano in casa hanno sempre un uomo in più“.
Domani si sfidano due tra i centrocampi più attrezzati del campionato. Tra gli indisponibili per i ducali ci sarà Drissa Camara, quanto potrà incidere nell’economia del Parma la sua assenza?
“Camara è un giocatore valido e importante, il suo ingresso a partita in corso permette di spaccare un match. Nella sfida di ritorno tra Parma e Cagliari il suo apporto si è notato tantissimo. I ducali perderanno una freccia importante, però Pecchia ha tanti giocatori forti, molti giovani talentuosi e pedine che grazie alla loro esperienza rendono il Parma un avversario pericolosissimo e ricco di soluzioni“.
Domani, come accaduto nel turno preliminare contro il Venezia, ci sarà una cornice di pubblico caldissima. Può essere un vantaggio per i rossoblù, considerando il fattore stanchezza, giocare la prima partita di fronte al proprio pubblico?
“Quando si arriva a un determinato appuntamento avere un grande supporto dal proprio pubblico è un vantaggio. Nei playoff l’aspetto mentale è tutto, il Cagliari arriva in questo momento con il gas aperto. Nell’ultimo periodo i rossoblù hanno vinto tanto e meritatamente. Però attenzione, bisogna saper sfruttare le armi a proprio favore, queste sono sfide da 180′. In queste occasioni, per andare avanti, serve essere intelligenti nell’interpretare la partita“.
Cagliari e Parma, i primi passi nel mondo del calcio che conta, contro la squadra per cui hai giocato di più in carriera. Qual è il ricordo più bello che ti porti da ognuna di queste esperienze?
“Il Cagliari mi ha permesso di esordire in Serie A, mi ha regalato un sogno. Da cagliaritano mi dispiace non aver potuto giocare in rossoblù per più tempo. Parma mi ha formato, sono arrivato da ragazzo e sono andato via da uomo, giocatore completo e padre di famiglia. La sfida tra Parma e Cagliari per me è come un cuore spezzato a metà. Sono di Cagliari, tifo rossoblù, ma a me Parma ha dato tutto il resto. Non tifo per nessuna delle due squadre, mi auguro solo che sia una grande giornata di sport, voglio godermi lo spettacolo“.
Andrea Olmeo