La Dinamo Sassari esce sconfitta anche in Gara 3 contro l’Olimpia Milano. Termina così in semifinale l’avventura ai playoff della squadra di coach Piero Bucchi, che al PalaSerradimigni perde 61-93. Questi i nostri giudizi sui biancoblù.
Dowe: 6. Milano a volte lo limita in maniera efficace, facendogli perdere un po’ di lucidità . Va a sprazzi nel primo tempo, inizia benissimo invece il terzo periodo, con una tripla che apre il momento migliore dei sassaresi e poi leggendo bene diverse situazioni. Quando la squadra di Messina però rialza i ritmi finisce per perdere la maniglia e a forzare qualcosa di troppo.
Kruslin: 5,5. Bucchi gli affida ancora una volta Napier alla palla a due. Lo statunitense parte però forte, mentre il croato in attacco fa nuovamente fatica. Con il passare dei minuti il contributo difensivo cresce, almeno fino a metà terzo quarto quando il conteggio dei falli comincia a salire così come un pizzico di nervosismo. Con la partita che nonostante gli sforzi si chiude in quei momenti, mettendo fine a una stagione in cui la guardia ex Cedevita si è dimostrata fondamentale.
Jones: 5,5. Ancora mani fredde dopo la palla a due, con la gara che si fa nuovamente ancora più in salita perché dopo pochi minuti ha già due falli. L’unico sprazzo offensivo è un canestro nel secondo periodo difficilissimo sulla testa di un avversario. Per il resto è un’altra serata difficile, complice uno Shields che sin dall’inizio quando può lo attacca. Un peccato che non sia mai entrato in questa serie.
Bendzius: 6. Milano prova subito a mettergli una pressione diversa rispetto a gara due. Non aggredisce la partita, ma prova a farla arrivare da sé. E il momento arriva in un terzo quarto in cui segna due triple che sembrano rilanciare le quotazioni sassaresi. L’urlo dopo la seconda bomba illude il pubblico del PalaSerradimigni, prima che Melli e non solo tirino fuori anche le maniere forti per fermarlo con successo.
Stephens: 6,5. È il giocatore che dà la sveglia alla Dinamo, con una presenza non solo sotto canestro di pura energia. Nel primo tempo è il giocatore che crea più problemi a Milano, capace di farsi trovare nel pitturato nonostante gli uomini di Messina aumentino la propria attenzione sotto le plance. Inizia bene anche il terzo periodo, poi Milano chiude ancora meglio il pitturato, la squadra perde fiducia e anche lui non riesce più a incidere. Comunque tra i migliori.
Robinson: 6,5. Alla prima accelerata Napier non lo vede. La luce verde del semaforo però si spegne perché dall’altra parte soffre qualcosina di troppo sia contro l’ex Connecticut che contro Hall, finendo per spendere due falli in fretta. Bucchi però ha bisogno di lui, lo rischia nel secondo quarto e ha ragione perché l’ex Chemnitz rimane un rebus irrisolvibile tanto che è lui con sei punti di fila a riportare i biancoblù a contatto. Nel terzo periodo con una tripla prova a tenere a galla la squadra quando Milano riaccelera, ma alla fine si arrende anche lui.
Gentile: 5,5. Deve riscattarsi dopo una gara due difficile e la volontà è ben chiara sin dalla tripla dal palleggio che decide di prendersi con la sfacciataggine che ne ha contraddistinto la carriera. Inanella un paio di buone letture sul pick&roll a cavallo tra primo e secondo periodo, ma negli ultimi 20′ di gara quando viene chiamato in causa non riesce però a rimettere sul parquet quanto dato nella prima metà di gara.
Raspino: 6. Impatta con una buona difesa su Datome, poi pochi minuti a disposizione per l’ex Stella Azzurra che rimane una delle positive sorprese della stagione.
Treier: 6. Gioca dodici dei primi venti minuti della gara. Sono minuti guadagnati grazie a un buon impatto difensivo con un recupero e uno sfondamento subito, seguiti poco tempo dopo una tripla che aiuta la Dinamo a risalire la china. Soffre qualcosina a rimbalzo, ma togliendo gli ultimi minuti passati in campo, con la contesa già chiusa, la sua prova resta positiva.
Diop: 5,5. Eccole le prime normali difficoltà dopo sei partite di alto livello, causate da un Hines che fa pesare tutta la sua esperienza su ambo i lati del campo. A metà terzo quarto segna i primi punti della sua gara, dà una mano a rimbalzo ma non è la sua serata e si vede anche da un volto apparso teso sin dall’inizio. Una prova che però non macchia quanto fatto in dei playoff in cui è stato tra i migliori, e non solo tra le fila della Dinamo Sassari.
Devecchi: 10. Una fetta di storia della Dinamo appende le scarpe al chiodo. La standing ovation tributatagli dal PalaSerradimigni, l’emozione nei suoi occhi, dicono più di ogni parola. Grazie, Jack.
Chessa: 8. Pochi ma importanti secondi anche per lui, con applausi a scena aperta più che meritati per l’apporto dato durante la stagione. Ancora una volta.
Coach Bucchi: 6,5. La squadra dimostra nel primo tempo di saper reagire, di non lasciarsi andare a percentuali che non rispettano quanto fatto vedere in stagione, di poter insomma dire la sua. La prima metà del terzo quarto illude, prima che Milano faccia sentire tutto il suo peso così come la stanchezza si fa sentire nelle gambe e nella testa dei suoi giocatori. L’ultimo quarto chiude tutti i discorsi, i suoi mollano presto, ma un’insufficienza sarebbe troppo dura e immeritata per il tecnico dei biancoblù. Se la Dinamo è ancora una volta tra le prime quattro squadre in Italia gran parte del merito è suo e del suo staff. Sassari ripartirà ancora da lui e questa è la notizia migliore per un futuro ancora da scrivere.
Matteo Cardia














