La Dinamo Sassari non si ferma dopo la sosta e trova la sesta vittoria nelle ultime sette partite battendo 90-81 la Reyer Venezia dell’ex Marco Spissu. I nostri giudizi sui biancoblù.
Robinson: 8. L’influenza dell’ultima settimana, il fatto di tornare in quintetto base dopo più di un mese. Non conta nulla per il nativo di Nashville che si prende la palma di migliore in campo. In difesa prova sin da subito a mettere una certa pressione sugli avversari, mentre in attacco ci mette un po’ a carburare. A un certo punto decide di innescare direttamente la sesta tra finire di terzo periodo, con la tripla che infuoca il PalaSerradimigni, e ultimo quarto. Negli ultimi dieci attacca ogni cambio fino al ferro, gestisce al meglio i possessi e si diverte a guidare la squadra. Finisce con 24 punti in 29 minuti. Non male.
Dowe: 7. La Dinamo lo cerca tanto inizialmente contro Spissu spalle a canestro. Lui svolge bene il compito, utilizzando bene il proprio fisico per sé e per i compagni tanto che arriva a 8 punti e 4 assist già a metà gara. Si vede di meno rispetto alle ultime uscite, ma quando ha la palla tra le mani sembra esserci sempre la possibilità che qualcosa di buono possa scaturire. Compresi i momenti decisivi della gara, quando lui resta in campo con la totale fiducia di Bucchi.
Jones: 6. Prima Parks e poi Bramos gli si appiccicano e provano a non farlo entrare in partita. Operazioni speciali su di lui che alla lunga gli causano qualche difficoltà anche in difesa, dove invece inizia bene come tutta la squadra. Nel secondo tempo prova subito a dare una svolta alla sua partita con un canestro dei suoi, dà una mano importante a rimbalzo ma la gara poi prende definitivamente una piega che lo esclude dai minuti in cui si decide il match.
Bendzius: 7,5. Se si guardasse il tabellino sarebbe una serata non da lui. Invece è fondamentale. Perché all’inizio limita Willis ma dà l’esempio anche con la concentrazione messa quando a essere richiesto è il passo d’aiuto per intimorire l’attaccante avversario. Va oltre un problema fisico evidenziato nel secondo periodo, lotta tanto a rimbalzo per tutti i 28′ in campo e mette pochi ma decisivi canestri: quelli nel terzo quarto in penetrazione per risalire la china e la tripla che vale definitivamente il match.
Stephens: 7,5. La partita migliore da quando arrivato a Sassari. Sa probabilmente di dover fare qualcosa in più rispetto al normale con un avversario come Watt davanti. L’approccio è più che positivo, con i compagni che lo trovano in attacco e una difesa quasi perfetta. E sa anche di dover giocare un po’ di astuzia contro il centro avversario e spesso ci riesce nella prima parte di gara. Lotta, corregge, vola anche sopra il ferro quando chiamato a farlo. A volte soffre come è normale che sia il peso dei centri avversari, lascia spazio a Diop a lungo nel quarto periodo ma è bravo a farsi trovare pronto negli ultimi minuti quando il senegalese deve abbandonare il campo per falli. Bene in campo (12+8 rimbalzi), ma soprattutto mentalemente.
Kruslin: 6,5. Lucidità e fiducia nelle scelte offensive del primo tempo per il croato, che entra dalla panchina e si presenta con una tripla in transizione come se fosse la cosa più normale possibile. Venezia mette tanto le mani addosso, trova meno spazio per punire gli avversari, ma rimane dentro il match nonostante la tensione. Meno vistoso, ma pur sempre importante.
Diop: 7,5. Altra partita da protagonista. Taglia sempre profondo dopo aver bloccato facendosi quasi sempre trovare al punto giusto, e quando deve usa i muscoli nella giusta maniera. L’unico peccato sono i cinque falli, ma per il resto la sua è un’altra partita fatta di intensità e di quella cattiveria agonistica sotto i tabelloni che una volta mancava e che invece oggi a poco a poco sta diventando una certezza.
Gentile: 7,5. Il suo nome potrebbe essere utilizzato come sinonimo di cazzimma. Innesca sin da subito Diop, ma la cosa più importante la fa nel secondo tempo. Venezia alza i ritmi della propria intensità, lui così si accende con la sfacciataggine che l’ha sempre contraddistinto. Dà la svolta mentale alla squadra, aggiunge una tripla pesante in un momento topico della gara facendo segno a Parks di rialzarsi. Determinante, al di là del tabellino.
Chessa: sv. Pochi minuti per la guardia sassarese.
Treier: 6. Tanti minuti nel secondo periodo, a causa probabilmente di qualche problema per Bendzius. Venezia lascia poco spazio sul perimetro togliendogli quindi una delle sue carte più forti. Prova a rispondere mettendo tanta cattiveria agonistica in difesa.
Devecchi: sv.
Raspino: sv.
Coach Piero Bucchi: 7. La pausa non ferma Sassari. Anzi forse ha fatto scoprire qualcosina in più alla sua squadra, che contrariamente a quanto ci si potrebbe attendere nel primo tempo esplora maggiormente il pitturato rispetto al solito, leggendo bene la difesa avversaria. Il terzo quarto è il momento più difficile, ma l’esperto coach riesce ancora una volta a far tornare la squadra sui binari giusti con un timeout e dando fiducia a giocatori temperamentali come Gentile. Tanta collaborazione in difesa, al di là del momento complesso già citato, tanta voglia e tanta testa. Unica pecca della serata non essere riusciti a ribaltare il -10 dell’andata per un soffio. Ma il segnale al campionato è forte: al di là delle pause, la Dinamo c’è ancora e non ha intenzione di fermarsi.
Matteo Cardia














