Nuovo passo falso per la Dinamo Sassari, che al PalaSerradimigni perde 74-94 contro un’ottima Tortona. Di seguito i nostri giudizi sui biancoblù.
Whittaker: 5. Riparte dal secondo tempo contro l’Aek invece che dal primo che aveva giocato in maniera giusta. Non riesce mai ad arginare Dowe, non solo quando l’ex di serata cerca la soluzione personale, ma anche quando gli permette di far uscire la palla troppo velocemente dalle sue mani per i compagni. Ma il lato più preoccupante è che il ritmo alla squadra non riesce a imporlo mai. L’impegno c’è, ma è l’incisività a mancare ancora una volta.
Tyree: 5,5. Vuole mettersi in ritmo in solitaria, spesso usa un palleggio di troppo e finisce per ingarbugliare maggiormente un attacco che già fatica a trovare fluidità . Non segna e l’esperimento si ripete più volte, con anche i tiri giusti che finiscono per non entrare perché la fiducia sembra al minimo. Quando la retina si muove ormai la partita non ha più un senso. Prova, almeno, a fare qualcosa in difesa, per quanto anche lui come i compagni soffra tanto.
Charalampopoulos: 5. La brutta copia di quello che per equilibri offensivi e non solo dovrebbe essere uno dei giocatori cardine della Dinamo. Molle, non riesce a entrare in partita sin dalla palla a due. Il giocatore in cui probabilmente si nota di più il tempo passato lontano dal parquet.
McKinnie: 5,5. Le mani in faccia a metà terzo periodo sono il simbolo di un giocatore ancora alla ricerca della propria dimensione. Nelle fiammate offensive fa capire cosa potrebbe dare, anche se con qualche errore, ma non è lucido nelle scelte soprattutto nel proprio lato del campo dove spesso rimane un giro indietro quando la partita è ancora aperta.
Gombauld: 6. Sassari va spesso da lui nelle battute iniziali perché in attacco dà sempre una buona sponda quando si muove bene dopo il blocco. Radosevic e l’intensità di Tortona lo mettono a dura prova, ma è forse il solo elemento che ha un minimo di continuità in attacco e in una serata come quella odierna si nota.
Treier: 5,5. Non si ripete dopo le ultime due positive uscite. Patisce la serata nata e finita storta per i biancoblù.
Gentile: 5,5. Da capitano è lui a indicare la via per tentare di rimettere in piedi la gara, almeno nel primo quarto. Il problema alla schiena lo limita, almeno inizialmente, ma dopo l’intervallo esce dalla partita anche per qualche scelta non troppo da lui.
Kruslin: 5,5. Come Gentile ha un impatto per la squadra almeno a livello emotivo, ma segna anche due canestri per far sì che Tortona non fugga via già dopo i primi 10′. Tenta quantomeno di mettere peso in difesa una volta che le polveri tornano bagnate come spesso capitato in questo inizio stagione. Non è però una gran serata nemmeno per lui, che in alcuni momenti si fa prendere anche da un leggero nervosismo.
Cappelletti: 5. Dà l’illusione di poter influenzare positivamente i ritmi della Dinamo, ma è un effetto che si spegne nel lungo periodo. Affretta troppe scelte, soprattutto nel secondo tempo e finisce per entrare in un vortice che lo porta ad alcune perse banali quando la partita sta andando verso la conclusione.
Diop: 5,5. Inizia con la solita voglia, quella che gli permette insieme alla second-unit di dare una scossa, almeno iniziale alla squadra. Sia Radosevic che Zerini, insieme alla poca comprensione con i suoi piccoli, finiscono però per far spegnere pure la sua luce.
Raspino: 6. Rientra dopo uno stop che era diventato ormai lungo. Una decina di minuti utili a mettere benzina nelle gambe di cui avrà bisogno.
Pisano: sv.
Coach Piero Bucchi: 5,5. Ha per la prima volta la squadra al completo dopo quasi un mese dall’inizio delle competizioni. Dato che fa riflettere e che spiega in parte le difficoltà di una Dinamo che sente probabilmente il doppio impegno, ma arriva troppo scarica mentalmente oltre che fisicamente. La difficoltà a creare vantaggi in attacco continua, così come latita quell’intesa che aiuta nei momenti in cui la difesa dovrebbe stringere le maglie. Una serata in cui sembra piovere sul bagnato. Se nelle ultime due stagioni le gare con Tortona sono state l’occasione della ripartenza, questa gara deve essere la base per la reazione necessaria. Tutta da costruire in una settimana piena di lavoro, la miglior notizia per una Dinamo che dovrà cercare obbligatoriamente la propria identità .
Matteo Cardia














