Seconda vittoria consecutiva per la Dinamo Sassari che sbanca il Taliercio battendo Venezia per 71-78. I nostri giudizi sui biancoblù.
Jefferson: 6,5. La mano non è la stessa della gara con la Virtus Bologna. Anche perché Spissu e gli altri provano a togliergli respiro. Quando la fisicità si alza nel secondo tempo soffre qualcosa, come dimostra la persa nel finale di quarto periodo, ma se la Dinamo prima comincia a esplorare con insistenza il pitturato e poi ha la pazienza per rimanere attaccata quando Venezia prova a strappare il merito è anche suo.
Tyree: 7. “Big time players, make big time plays” citazione che si potrebbe tradurre con il nome di Breein Tyree, che non si scoraggia quando il ferro dice di no da lontano, che sa incassare quando Tucker fa valere i muscoli, che sa non uscire dai binari e che nell’ultimo minuto dell’ultimo quarto prima mette in faccia a Simms il canestro decisivo, poi stoppa Heidegger nell’ultimo assalto. Fondamentale.
Kruslin: 6. Ha il compito di stare dietro a Tucker come preventivabile. L’ex Bucks però ha un motore diverso rispetto al suo e nell’arco della gara non sempre bastano sagacia e la tecnica per stargli dietro. Un passo avanti, comunque, per ritrovare la sua forma migliore.
Charalampopulos: 6,5. Nel primo tempo è il fantasma di sé stesso. Finisce nel tritacarne di marca Simms e offensivamente non riesce a introdursi in gara. Dopo il passaggio negli spogliatoi cambia l’approccio sotto tutti i punti di vista, a partire dal lavoro in difesa. Nel quarto periodo svolge ancora meglio i suoi compiti e mette dentro un gioco da tre prunti di fondamentale importanza.
Gombauld: 7,5. Nella settimana in cui si è spento Akira Toriyama decide di tornare in versione DraGombauld. Approccia bene e prosegue meglio, il suo roll dentro il pitturato è un incubo per la Reyer. Prende fiducia e si ricorda di avere un altro passo rispetto ai lunghi avversari se mette palla a terra fino quasi a scherzare con Tessitori. Ha qualche amnesia in difesa sottolineata dalle sbracciate di Markovic ma sulla vittoria c’è il suo graffio. Chiude con 22 punti in 18 minuti, 6 rimbalzi e 24 di valutazione.
McKinnie: 6,5. Altro buon approccio, conferma di essere un giocatore diverso rispetto a prima della pausa perché è pronto su ambo i lati. L’unico problema sono i falli con cui torna a litigare. Ma ha il plus/minus più alto della squadra (+20) e non è un caso
Diop: 7. C’è da lottare e come si sa lui non fa un passo indietro. Fa uscire dalla gara Kabangele, contro Tessitori è botta e risposta anche dall’arco ma la sua è una partita in cui qualità e intensità fisica si fondono. Condivide con Gombauld una serata in cui i lunghi tornano al centro dell’attacco sassarese, mettendo in mostra movimenti belli da vedere ed efficaci.
Cappelletti: 7. Trenta minuti in campo, in cui a venir fuori sono pazienza e sapienza nell’utilizzo del proprio vantaggio fisico e delle letture nei giochi a due. Sa quando passare, sa quando mettersi in proprio e prendersi un arresto e tiro che sta diventando un marchio di fabbrica. Chiude con 10 punti e 4 assist e un lavoro difensivo che si fa con il passare dei minuti sempre migliore, ma soprattutto si conferma dopo la sfida con Bologna.
Gentile: 6. Vive la partita in maniera particolare e nel finale lo si capisce quando sembra voler aggiungersi a Markovic. Poco più di dieci minuti in campo, ma preziosi. Si unisce anche lui alla serata in cui le letture offensive nei giochi a due sono spesso positive.
Treier: sv. Solo un minuto in campo nel secondo periodo.
Raspino: sv.
Gandini: sv.
Coach Nenad Markovic: 7. Tenere Venezia a 71 punti è il segnale più importante che si poteva dare. Alterna le scelte difensive, accettando anche i rischi del cambio, ha la risposta attenta dei suoi giocatori, che ora sanno incassare e rispondere. Il più grande cambiamento della Dinamo si nasconde tra i suoi nervi e il merito è da attribuire al tecnico bosniaco, che oltre a un piano partita che mette in evidenza le difficoltà di assorbimento del pick&roll di Venezia fa la voce grossa dal punto di vista caratteriale. Ogni gara ha un suo peso e la classifica resta corta, ma quella al Taliercio sembra essere la gara di iscrizione alla lotta playoff.
Matteo Cardia














