Vittoria importante sul campo della Givova Scafati per la Dinamo Banco di Sardegna Sassari che sbanca il PalaMangano con il punteggio di 80-90. I nostri giudizi sui biancoblù.
Robinson: 6,5. Dimostra di avere nuovamente fiducia nel suo tiro, ma inizia bene anche in regia. La pressione di Scafati in alcune situazioni lo disturba, nel terzo quarto appare troppo confusionario e Sassari trova l’assetto ideale senza di lui in campo. Nei minuti finali della gara però torna dentro ed è lui a confezionare l’assist con i giri giusti per il gioco da quattro che chiude la gara di Dowe.
Dowe: 7,5. Primi due quarti da giocatore più che maturo. Sceglie bene le soluzioni, sa quando doversi mettere in proprio e quando servire i compagni con i ritmi giusti. Senza dimenticarsi del lato difensivo. Non entra con la stessa concentrazione nel terzo periodo, Bucchi lo richiama e lui risponde con un quarto periodo che decide la partita. Non solo con la tripla più il fallo che chiude definitivamente la gara, ma soprattutto con i canestri a inizio periodo che creano il gap che la Dinamo riesce tenacemente a difendere.
Raspino: 6. Risponde con la solita abnegazione. Torna sul parquet dopo quasi un mese senza minuti a disposizione e prova a fare il suo, anche su Logan. L’ex biancoblù però ha una marcia in più anche per lui.
Bendzius: 6,5. Stavolta non attende il corso della gara e già dal primo quarto appena ha spazio sull’arco prova a colpire. I due falli già spesi nel primo periodo lo condizionano, con coach Bucchi – visto anche il buon impatto di Treier – che preferisce risparmiarlo. Prova a ingranare la marcia giusta nel terzo periodo, mettendo a segno due triple che provano a lanciare Sassari. Scafati però rimane dietro, nel quarto periodo torna a fare quel lavoro invisibile che resta però importante.
Stephens: 6,5. Thompson è un centro non semplice per lui viste le caratteristiche. Lavora però molto bene inizialmente sia offensivamente che difensivamente. La crescita d’intensità nel secondo periodo ne sottolinea qualche difficoltà sotto i tabelloni. Resta comunque in piedi nonostante le difficoltà e dà quello che può sino al termine della gara.
Kruslin: 6,5. Non parte bene, con decisioni soprattutto offensive poco brillanti rispetto a quanto aveva abituato negli ultimi mesi. La prima tripla della serata sembra accenderlo, ma appare una illusione. Bucchi ne cerca la reazione affidandogli Logan sin dall’inizio del terzo periodo. Il Professore è caldo ed è difficile da controllare, ma il croato a poco a poco sembra prendere le misure, complice anche un maggiore coinvolgimento offensivo. Nel quarto periodo resta attaccato alla guardia di Chicago e ne condiziona l’efficienza, mentre dall’altra parte mette una tripla fortunosa quanto importante.
Gentile: 7. Ha le letture più lucide in attacco sin dal primo ingresso sul parquet. Solito dialogo consolidato con Diop, quando vede lo spazio non ha timore di buttarsi dentro il pitturato e trovare i punti che aiutano la squadra a rimanere avanti. A inizio quarto periodo mette dentro una tripla pesante che è un duro colpo ai tentativi di Scafati di mettersi avanti. Chiude con 9 punti e 5 assist.
Diop: 6,5. Sassari ha bisogno di lui ancor di più contro un Thompson che fa sentire il suo peso. Inizia con il piede giusto, perde un po’ di smalto nella lotta sotto i tabelloni, che lo portano anche ad alcuni errori di lettura in difesa, anche lontano da canestro, a inizio quarto periodo. Si riscatta però con alcune cose molto positive negli ultimi minuti, tra cui il due su due dalla linea della carità a poco più di un minuto e mezzo dal termine che è valso il momentaneo +6.
Treier: 6,5. È suo probabilmente il miglior impatto dalla panchina. Entra e riesce quasi subito a mettersi in ritmo, trovando la fiducia ideale per dare il proprio contributo anche a rimbalzo e non far sentire troppo la mancanza momentanea di Bendzius. Non vede campo negli ultimi 20′ ma il suo apporto resta importante.
Chessa: sv. Solo pochi minuti per la guardia sassarese.
Gandini: sv.
Devecchi: sv.
Coach Piero Bucchi: 6,5. Se quella con Venezia potrebbe essere stata la vittoria della maturità, quella con Scafati potrebbe essere vista come quella che la conferma. Perché la squadra è stata meno brillante di altre volte, finendo per avere difficoltà che hanno rimesso in sesto Scafati, spinta dal pubblico, dai tanti secondi possessi concessi e da un Logan a tratti immarcabile. Una partita, insomma, che solo una squadra caparbia, cosciente di poter vincere anche partite più sporche, avrebbe potuto far girare a suo favore. Sassari ci è riuscita, malgrado anche l’assenza di Jones. Due punti pesanti e che servono a mettere una vittoria di distanza da Trento, Brindisi e Pesaro.
Matteo Cardia














