Vittoria entusiasmante della Dinamo Sassari che batte 102-73 Varese conquistando così momentaneamente il quarto posto. I nostri giudizi sui biancoblù.
Dowe: 8. Inizia non forte, di più. Due giochi da tre punti nei primi due minuti e mezzo, provando a mettere subito pressione su Ross, a cui aggiunge anche tre assist. Si lascia trascinare in alcune occasioni dai ritmi di Varese, però in attacco rimane il giocatore che può cambiare ritmi a Sassari e si vede anche nell’ultima azione del secondo periodo. Nel terzo periodo si prende la scena, carica il pubblico e aumenta il suo impatto offensivo. Ancora una partita di alto livello per l’ex Prometey.
Kruslin: 7. Torna in quintetto viste le assenze e si fa trovare pronto, anche se le polveri inizialmente sono piuttosto bagnate. Nel terzo quarto decide di salire in cattedra con alcune giocate fondamentali tra cui due sfondamenti presi e una tripla pesantissima. C’è quando serve ed è questa la cosa più importante della sua serata.
Raspino: 7,5. Manca nuovamente Jones, quindi spazio ancora per lui, che risponde con minuti importanti soprattutto a livello difensivo. Mette la museruola al terzo marcatore del campionato Colbey Ross, costringendo Varese a rinunciare per larghi tratti alla sua principale bocca da fuoco. Il tabellino dice due punti, ma anche +33 di plus-minus. Quella dell’ex Biella è una grande prova.
Bendzius: 7,5. Primi due quarti più di sostanza. Dà una grossa mano a rimbalzo, prima anche di provare a mettersi in ritmo in attacco, ma anche lui nei primi 20′ fa fatica a mettersi propriamente in ritmo dall’arco. Nel terzo quarto però accelera e si unisce a un parziale che lascia il segno sulla gara, chiudendo. Chiude con 12 punti e 7 rimbalzi: le cifre saranno minori rispetto ad alcuni mesi fa, ma l’impatto è sempre fondamentale.
Stephens: 7. Owens è cliente scomodo malgrado le caratteristiche sulla carta simili. L’ex Igokea risponde mettendo sul piatto la sua energia, vedasi i cinque rimbalzi a metà gara di cui due in attacco, che a volte però non basta con qualche lettura non rapidissima sul pick&roll avversario. Sale però di livello anche lui nel terzo periodo, quando più è necessario. In crescita costante nelle ultime uscite.
Chessa: 6,5. Non trova fortuna in attacco, ma come al solito se Bucchi chiama lui risponde pronto, mettendo dentro tutto l’impegno possibile.
Gentile: 7,5. Serata speciale per il nativo di Maddaloni, che sfonda quota 2500 punti in Serie A. Aggredisce la gara, capendo subito di poter approfittare degli spazi lasciati in penetrazione dagli avversari. Finisce anche per questo spesso in lunetta, mentre in difesa dà il solito apporto fatto di scaltrezza e reattività . Altra prestazione di sostanza
Diop: 8. Partita da assoluto protagonista. Se in difesa nel primo tempo in alcune situazioni potrebbe far meglio, si fa perdonare tutto in attacco spazzando via ogni avversario gli si pari davanti. Chiude il primo tempo con 13 punti e 5 rimbalzi di cui 3 in attacco. Non si ferma nel secondo, chiudendo con 22 punti – season high – e 8 rimbalzi, di cui 5 offensivi. Dominante.
Treier: 6,5. Ha poco spazio offensivo all’ingresso, cerca di fare il suo in difesa. Nel secondo tempo trova anche dalla linea dei 6,75 e non perdona unendosi alla festa.
Devecchi: 6. Torna in campo anche il capitano, che fa capire come ancora possa dare una mano quando serve. Anche solo per tre minuti.
Pisano: 6. Entra nel finale, i compagni e il Palazzetto vogliono il canestro su azione e lui allora accontenta tutti con una bella penetrazione. Giusto premio per un giovane che durante l’ultima NextGen Cup ha fatto vedere tante cose buone.
Coach Piero Bucchi: 7,5. Se le assenze un tempo facevano paura ora sembrano quasi esaltare i biancoblù. Senza Jones e Robinson la squadra va oltre i suoi limiti, giocando una partita di estrema energia e aggressività sul lato difensivo e a rimbalzo. Il terzo quarto è pura esaltazione, più per l’intensità messa in campo che per un incredibile 32-4 di parziale. “Tutti in piedi per questo Banco” canta il PalaSerradimigni e dopo i mesi difficili vissuti a inizio anno la melodia che arriva dalle tribune è la più piacevole che ci possa essere.
Matteo Cardia














