Vittoria importante per la Dinamo Sassari che batte 84-81 Brindisi in una gara decisa solo negli ultimi secondi. I nostri giudizi sui biancoblù.
Cappelletti: 6. Comincia bene, poi però soffre qualcosa di troppo e non riesce a restare sulle onde giuste della gara soprattutto in un terzo quarto in cui appare sconnesso con alcune letture errate. Nel momento più caldo della gara è però dedito al sacrificio e allo scivolamento, dimostrando che Bucchi in certi momenti può contare soprattutto su di lui.
Tyree: 7,5. Inizia lentamente, senza forzare, poi una sua fiammata è decisiva per rimettere la Dinamo sui binari giusti. Il motore sembra ingolfarsi purtroppo per i sassaresi, ma nel quarto quarto il rombo è prepotente e si confonde con il supporto degli spalti. Punisce ogni cambio brindisino nel finale attaccando con decisione il ferro ed è freddo dalla lunetta nel momento in cui c’è da segnare i punti della vittoria. Ora l’obiettivo è trovare quella continuità dentro la gara di cui la Dinamo ha estremamente bisogno.
Charalampopoulos: 7. Parte fortissimo, volitivo sotto le plance e preciso al tiro. Nel mezzo di una gara che va verso altre direzioni sembra scomparire, lasciato in ombra anche da qualche incertezza nella propria metà campo. Torna a farsi vedere nel momento determinante della gara, quando il risultato resta sul filo del rasoio. Letture offensive importanti quando Brindisi resta avanti e soprattutto la gran difesa nel finale in cui sbatte la porta in faccia a Jackson nonostante il passo diverso dell’ex Graveline.
McKinnie: 6,5. Deve migliorare, ne è probabilmente cosciente, e a dimostrarlo è l’approccio deciso alla gara. Mette palla a terra e Brindisi soffre,, sembra poter aggiungere anche la giusta convinzione dall’arco, ma i falli lo limitano come già successo altre volte in stagione complice una sua mancanza di reattività soprattutto sui cambi. Bravo però a tenere i nervi saldi quando richiamato nel finale nonostante i quattro falli addosso, ovvero quando più necessario. Un passo avanti importante, al di là delle difficoltà .
Gombauld: 5,5. Partita dal doppio volto per il francese. Fa bene in attacco soprattutto nella prima metà di gara, alternando l’attacco al pitturato al tiro dalla media. Non riesce però mai a trovare il modo di essere efficace con la continuità necessaria nella protezione del ferro. Bucchi lo catechizza dopo la seconda sirena, ma al rientro il copione non cambia. Motivo che forse induce il tecnico bolognese a rinunciare a lui nonostante il quinto fallo di Diop.
Whittaker: 6. Il ritorno atteso che sa d’esame. Il foglio finale recita però la scritta rimandato. Non perché faccia male, ma perché ci vorrà più tempo per valutare un giocatore che al rientro dopo diverse non semplici settimane ha provato comunque a fare il suo. Cerca di avere il giusto approccio, le gambe non sono però sempre ricettive soprattutto in difesa su Jackson e in generale quando è chiamato a lavorare su un blocco. In attacco ha alcune buone letture e una fiammata che nel terzo quarto aiuta Sassari a rimanere a galla, anche se in alcune situazioni ferma troppo il pallone tra le sue mani. Ha il dovere di provare a crescere in fretta per dare un segnale definitivo a società e ambiente.
Diop: 7,5. Che cosa mancava alla Dinamo finora? Il suo nome è in gran parte la risposta. Non è al meglio, si vede soprattutto con il passare dei minuti quando la lucidità non è sempre dalla sua parte. È però determinante con la sua energia e la sua voglia, che si sentono in difesa non solo vicino al ferro e in attacco dentro al pitturato dove nel secondo periodo soprattutto giganteggia. Fondamentale.
Treier: 6,5. Solo 6′ nei primi 20′, giusto il tempo di qualche sportellata. Il ritorno di Diop lo tiene più lontano dal parquet, ma è bravo a farsi trovare pronto quando la situazione di McKinnie peggiora con il conteggio dei falli. Un recupero e soprattutto 5 punti con un importante tre su tre ai liberi che rimette in equilibrio la sfida nell’ultimo periodo.
Gentile: 5,5. Non ha un impatto perfetto sulla partita, prova a correggersi nel corso dei minuti con la solita voglia di farsi valere nella propria metà campo con il carattere. Non è la sua giornata, ma la volontà c’è.
Kruslin: 5,5. Inizia con qualche affanno in difesa su alcune letture. Una tripla in transizione sembra metterlo dentro la gara. Non è però, come per il capitano, la sua giornata migliore e lo si capisce quando Sneed gli crea qualche problema.
Raspino: sv.
Pisano: sv.
Coach Piero Bucchi: 6,5. Non è la miglior Dinamo, ma è la Dinamo che serve per trovare ciò che conta e cioè i due punti. Lo è perché nel finale sa stringersi nella propria metà campo come chiesto, complice anche la scelta che si rivela giusta di giocare con un quintetto basso l’ultimo minuto abbondante. I passi in avanti da fare sono tanti, a partire dall’approccio difensivo spesso difettoso nella prima parte di gara. Ma quello che conta, in un momento come quello vissuto, è aver saputo muovere nuovamente una classifica che si stava facendo preoccupante.
Matteo Cardia














