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Dinamo Sassari | Le Pagelle: Diop è il più continuo, passo indietro per Dowe

Ousmane Diop durante Virtus Segafredo Bologna - Banco di Sardegna Dinamo Sassari | Foto L.Canu / Ciamillo-Castoria
Ousmane Diop durante Virtus Segafredo Bologna - Banco di Sardegna Dinamo Sassari | Foto L.Canu / Ciamillo-Castoria
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Sconfitta in casa della Virtus Bologna per la Dinamo Sassari di Piero Bucchi che perde alla Segafredo Arena per 86-69. I nostri giudizi sui biancoblù.

Dowe: 5. Hackett gli si attacca alle calcagna e l’ex Prometey va in difficoltà forse per la prima volta da gennaio. Spende così due falli in maniera troppo rapida e quando torna non fa il passo decisivo per adattarsi alla fisicità della gara, rientrando negli spogliatoi con quattro palloni persi sul groppone. Nella ripresa due canestri in arresto e tiro servendosi del fisico sembrano rimetterlo in sesto, ma si tratta di una illusione resa chiara dalle scelte errate prese nel quarto finale che consentono alla Virtus di correre più volte a campo aperto.

Kruslin: 6. Se la vede con Belinelli a lungo, ingaggiando un duello che non esclude alcun colpo. In attacco ha poco spazio sul perimetro, soprattutto in un secondo tempo in cui i bolognesi alzano definitivamente il livello della propria difesa. Dà una buona mano a rimbalzo e prova a mettere la solita verve in difesa ma non basta.

Jones: 5,5. Mani ghiacciate in una prima parte di gara, in cui in più occasioni è anche troppo molle a livello difensivo. Con due falli a carico passa più tempo in panchina, per tornare poi sul finire di secondo quarto in cui un canestro in allontanamento sembra poterlo mettere in gara. Deve ancora recuperare la forma migliore e il prosieguo della gara lo fa capire. Dovrà però accelerare perché la Dinamo ha bisogno di lui, soprattutto quando l’attacco non ha altra soluzione che l’uno contro uno.

Bendzius: 6. Gara dal doppio volto per l’ala biancoblù. Shengelia lo attacca spalle a canestro, facendogli sentire muscoli e talento per cercare di toglierlo dalla partita. Il lituano non approccia bene anche per questo, ma dalla fase conclusiva del primo quarto in poi la squadra si aggrappa a lui per non lasciar fuggire subito la Virtus e poi mettere addirittura il muso avanti in un secondo periodo molto positivo. Chiude per questo la prima parte di gara con 15 punti in 17 minuti. La sua gara si ferma però alla seconda sirena, perché poi Bologna chiude a tutte le soluzioni e continua a martellare. Anche per questo la sua partita termina con un filo di nervosismo che sfocia nel battibecco con Mickey.

Stephens: 5,5. Forse è quello che approccia meglio sotto il profilo dell’intensità e per volontà, provando a toccare ogni pallone che finisce sul ferro. Il lavoro di Bologna nel proprio pitturato complica però la sua serata, anche se il colpo di grazia alla sua partita lo dà la salita in cattedra di Jaiteh.

Robinson: 6. Parte ancora una volta dalla panchina l’ex Chenmitz, che però è probabilmente il primo a trovare il modo di sopravvivere all’intensità della difesa avversaria e al metro arbitrale. Si mette in ritmo con una tripla in transizione coraggiosa, ha qualche passaggio a vuoto difensivo in aiuto, ma nel terzo periodo è quello che legge meglio la difesa avversaria e va a canestro con più facilità. Si spegne anche lui però nell’ultimo quarto quando Bologna dà l’accelerata decisiva.

Chessa: 5,5. Manca Gentile e allora per la guardia sassarese tornano a esserci più minuti a disposizione. Stavolta però lasciare il segno è più che difficile, con la fisicità della squadra di Scariolo che si fa avvertire più di una volta.

Diop: 6,5. La Virtus collassa bene in area e la partita non è semplice. Una soluzione a cui il senegalese risponde con un primo tempo fatto soprattutto di concretezza, con un secondo periodo che riporta la Dinamo sui binari giusti. Nel secondo tempo soffre qualcosina in più anche lui, ma prova a non perdere lucidità, come dimostrano alcuni passaggi che mettono in condizione i compagni di trovare il canestro. Anche per questo, al di là di un tabellino che dice 11 punti, 4 rimbalzi e 4 assist è il migliore tra i suoi.

Treier: 5,5. Quindici minuti in campo, che seguono l’andamento della partita e della squadra. Perché l’estone inizia bene, non si risparmia nella lotta a rimbalzo, trova anche un gran canestro dall’arco che sembra sbloccarlo. Poi però non si vede più.

Devecchi: 5,5. Il capitano prova a fare il suo come sempre quando chiamato in causa. Il passo dei giocatori virtussini è però diverso anche per lui.

Coach Piero Bucchi: 6. L’inizio non è da incubo, ma ci si avvicina. Ancora una volta la squadra è capace di essere lucida e trovare nel gioco in transizione il porto sicuro con cui ripararsi dalla tempesta bolognese fino anche a domarla. Nel secondo tempo però la musica cambia, l’assenza nelle rotazioni di un giocatore scafato come Gentile si fa sentire e la Virtus scappa via grazie alla propria fisicità e intensità. Una sconfitta che può starci contro la prima in classifica, con l’unico vero e proprio neo che forse sono gli ultimi minuti in cui la squadra sembra lasciarsi andare alla sconfitta. Che può comunque essere d’insegnamento per dei playoff in cui i contatti e la voglia degli avversari saranno sul livello visto alla Segafredo Arena.

Matteo Cardia

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