Ultimi possessi fatali per la Dinamo Sassari, che perde anche la sua seconda gara di Basketball Champions League contro l’Aek Atene per 79-83. Di seguito i giudizi sui biancoblù.
Whittaker: 5,5. Non lascia respirare Flionis in un primo quarto molto positivo anche per la personalità in attacco. La fiducia cresce tanto quanto l’apporto in difesa, motivo per cui prende con coraggio alcune triple fuori equilibrio che vanno a segno. Negli ultimi 20′ cerca di continuare sulla stessa linea, ma va più a intermittenza. Fotografia esplicativa della seconda parte di partita la gestione del possesso contro la zona dopo il primo vantaggio ellenico, quando aggiunge staticità all’attacco sassarese in un momento decisivo. Una partita in chiaroscuro.
Tyree: 6,5. Inizia con una scelta dei tiri e con delle letture più che interessanti che eludono la pressione dell’Aek. Continua a vedere il canestro con una certa serenità , ma quando l’Aek decide di mettere le mani addosso e farlo ragionare meno qualche affanno c’è. Chiude con 14 punti e 7 assist, dà l’impressione di poter tirare sempre fuori qualcosa, ma mentre il suo impatto diminuisce sale dall’altra parte sale quello di Randle. Qualcosa che fa soffrire lui e la Dinamo, così come la palla persa sul 79-78 a poco più di un minuto dal termine.
Charalampopoulos: 6. Vuole riscattare la prova di Bologna e lo fa capire con una gran partenza. L’Aek gli lascia troppo spazio e lui punisce con facilità soprattutto nel primo tempo. La squadra ellenica impara la lezione e gli lascia meno chance, anzi prova ad attaccarlo e a volte ha successo togliendogli ritmo. Nel complesso gioca comunque una buona partita, dopo la domenica difficile contro le V Nere.
McKinnie: 5,5. La sua partita è condizionata dai due falli spesi in poco tempo inizialmente, ma quando mette palla a terra o il campo si apre fa capire perché da lui si possono aspettare cose importanti. Nel secondo tempo non si vede quasi mai offensivamente, prova a dare il suo maggiormente sul proprio lato del campo ma soffre più di qualcosa in termini di energia a rimbalzo.
Gombauld: 5,5. Se la Dinamo ha un ottimo approccio nella propria metà campo lo deve anche a lui. Sporca ogni pallone ed è aggressivo sulle uscite in punta dei lunghi avversari, che magari lo fanno soffrire dentro l’area ma a cui rende dall’altra parte il favore. Inizia il terzo periodo affondando le mani al ferro, ma poi Tillman sale di livello e non riesce più ad avere l’impatto iniziale.
Treier: 6. È la prima scelta di Bucchi dalla panchina perché la situazione falli di McKinnie preoccupa. Fa tante piccole cose importanti, che segnalano come mentalmente non abbia staccato la spina da Bologna. Non riesce però a essere preciso dall’arco, anche se è bravo nell’ultimo periodo, quando l’Aek spinge prepotentemente per tornare in gara, a prendersi con coraggio un piazzato che dà un po’ di respiro ai suoi.
Diop: 6,5. Dopo alcune indecisioni iniziali gioca un primo tempo da dominatore del pitturato, con una schiacciata in campo aperto che fa capire tutte le sue forze. Nel secondo tempo Tillman crea anche a lui più di un grattacapo, ma nonostante le problematiche a rimbalzo rimane il giocatore che riesce ad abbinare maggiormente energia e incisività . Almeno fino a quando nel cronometro mancano 21” al termine della gara e sceglie l’opzione più difficile quando l’Aek ha appena rimesso il naso avanti. Scelta che gli costa mezzo punto.
Kruslin: 5. Non ha l’impatto che vorrebbe e si sente, tanto che Bucchi in un timeout lo striglia per alzare l’intensità della sua difesa. Cosa che riesce a fare soprattutto nel secondo, quando però forza qualche conclusione di troppo dall’arco.
Cappelletti: 5,5. Meno lucido e continuo nel primo tempo, dal terzo quarto in poi prova ad aumentare l’apporto partendo come al solito dalla difesa. C’è una crescita, ma non tale da cambiare totalmente il verso di una gara in cui non lascia il segno.
Gentile: 6. Non trova immediatamente il modo per acclimatarsi alla gara. Così come Kruslin prova ad aumentare i giri del suo motore nel quarto periodo difendendo forte, ma trovando anche almeno due buone letture nell’ultimo periodo.
Raspino: sv.
Pisano: sv.
Coach Piero Bucchi: 6. Perdere così fa più che male. Perché quella che si vede soprattutto nel primo tempo è la miglior Dinamo per intensità difensiva, fiducia e scelte anche quando il tiro non entra. Ha risposte importanti dal quintetto base per tanti minuti, così come da Diop e Treier dalla panchina. Il rientro di una squadra come l’Aek, al di là dei 19 punti di vantaggio toccati e qualche concessione di troppo a Tillman, è una cosa che si può mettere in conto. Servirà però crescere dal punto di vista dell’energia a rimbalzo e della lucidità per dire la propria in un girone che è ancora aperto. L’impressione è che il gruppo debba diventare ancora squadra nei momenti in cui la palla scotta. Servono tempo, ma anche fame. Le potenzialità ci sono, ora resta ai giocatori dare continuità .
Matteo Cardia














