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Dinamo Sassari | Le Pagelle: Brescia domina, serata nera per tutti i biancoblù

Filip Kruslin durante Dinamo Sassari-Scafati | Foto Luigi Canu
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Disfatta sul campo della Germani Brescia per una Dinamo Sassari mai in partita che perde in trasferta per 110-65. I nostri giudizi sui biancoblù.

Cappelletti: 4,5. Sembra essere l’unico tra i piccoli a capire qualcosa della sfida, almeno nei primi minuti dopo la palla a due. Non solo per il tiro segnato da oltre sette metri ma anche perché in qualche modo prova a opporsi alla fisicità di Christon quando Brescia cerca di sfruttare il mismatch e gestisce bene alcune situazioni che fanno sembrare Sassari viva. Presto però perde anche lui la connessione con la gara, ed è un brutto segnale visto che era uno dei pochi risposto all’appello.

Tyree: 4,5. Dovrebbe essere leader almeno offensivo di questa squadra, ma queste gare fanno capire come ancora il passo in avanti debba essere fatto. La difesa di Brescia è ovviamente forte su di lui, che però reagisce cercando di aggredire la gara fino a diventare a poco a poco nocivo con i possessi che tra le sue mani diventano troppo statici. Finisce così per innervosirsi, come diventato chiaro a metà secondo periodo, e a non dare una mano neanche difensivamente.

Charalampopoulos: 5. I tiri che prende sono per la maggior parte irrinunciabili, giusti, soprattutto inizialmente. Il problema è che la palla non entra e per il greco non è la prima volta. La velocità e l’energia di Brescia lo lasciano spesso un passo indietro. Ha almeno il merito di provare a dare un minimo di segnale di presenza provando a mettere palla a terra e attaccando con un pizzico di convinzione in più gli avversari quando Bucchi chiede risposte dopo l’intervallo.

McKinnie: 4,5. Parte cercando di sfruttare alcune situazioni a campo aperto che sembrano inserirlo bene in partita. Con la difesa forte di Brescia sul perimetro, Sassari avrebbe bisogno di qualche partenza forte in palleggio per far cambiare l’approccio difensivo agli avversari. Lui potrebbe essere l’uomo da cui andare visti i primi passaggi e perché spesso si trova contro Della Valle in post, ma il tutto si trasforma in una illusione. Troppo leggero in difesa sia vicino che lontano dalla palla, confusionario in attacco dove non riesce mai a offrire un’alternativa per sfruttare la sua verticalità.

Gombauld: 4,5. Che sarebbe stata una serata difficile era preventivabile. Sia contro Bilan che quando portato fuori dal pitturato soffre tremendamente a livello difensivo, sul lato opposto non riesce quasi mai a prendere un vantaggio. I numeri finali sono figli di un finale in cui Brescia tira i remi in barca.

Treier: 4,5. Questa volta non riesce a dare quell’impatto di energia dalla panchina a cui aveva abituato. Sotto pressione, soprattutto in difesa quando si trova contro Bilan.

Kruslin: 5. Prova a dare una scossa, a metterci quel minimo di spirito che gli altri compagni faticano a mettere. Ma anche per lui non è una serata semplice perché ogni volta viene punito dalle percentuali altissime degli avversari. Aggiusta il tabellino nel finale.

Gentile: sv. Le forze non sono probabilmente quelle che servirebbero per la gara, perché gioca appena undici minuti e anche quando in campo dopo i primi possessi non sembra perfetto a livello fisico.

Raspino: sv. In campo per diversi minuti quando la partita è già chiusa. Non lucidissimo in alcune situazioni.

Pisano: sv. Bucchi gli concede il campo nell’ultimo periodo. Cerca il canestro e lo trova ma fa i conti anche con lui con la serata di grazia degli avversari.

Coach Piero Bucchi: 5. Poteva essere una sorta di esame per la squadra dopo le buone ultime due risposte. Diventa invece la dimostrazione di come le settimane piene complichino estremamente i piani sassaresi, sia perché il roster è corto, sia perché quando l’intensità si alza la squadra sembra quasi non trovare il modo di venir fuori dalle difficoltà. Stavolta, ed è una notizia, non riesce neanche lui a scuotere il gruppo. Brescia va a una velocità doppia, l’attacco non ha quasi mai ritmo a difesa schierata, il +50 è un chiaro segnale di come non sia serata così come le percentuali avversarie a metà partita con oltre il 60% da tre. Impossibile trovare qualcosa di positivo, vista anche la mancanza di reazione psicologica in un secondo quarto chiuso con appena due falli di squadra mentre gli avversari finivano per segnare 33 punti. L’imperativo diventa così quello di imparare da una sconfitta che ancora una volta dice che Sassari senza avere intensità e sacrificio non riesce a essere competitiva. Oltre che sperare che presto il roster torni a rivedere i giocatori al momento fuori.

Matteo Cardia

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